Coronavirus: nel medio termine i mercati seguono altre dinamiche

Nella settimana appena trascorsa, i mercati sono stati scossi dal diffondersi del nuovo virus partito dalla Cina. Le autorità dei vari Paesi si sono subito mobilitate per contenere il propagarsi della malattia, ma vi è la possibilità che vi siano conseguenze, anche profonde, per l’economia.

In generale, questo nuovo tipo di coronavirus sembra avere un tasso di mortalità meno elevato rispetto ad altre malattie simili, ma la sua capacità di diffusione è molto elevata: è proprio quest’ultimo aspetto ad essere particolarmente grave, in quanto sta provocando il blocco dei viaggi da e per la Cina e quello relativo agli spostamenti interni e le limitazioni ai collegamenti con Hong Kong.

Secondo Massimo De Palma Responsabile team Multi Asset Italia di GAM (Italia) SGR, queste decisioni avranno un impatto sull’economia cinese, già indebolita dalla trade war con gli Usa.

I casi nel passato

De Palma evidenzia come nella precedente epidemia della SARS il costo in termini di PIL è stato pari all’1,1% in Cina e a pochi decimi in Occidente.

“La volatilità dei mercati di questi giorni è di conseguenza comprensibile, soprattutto in presenza di notizie ancora frammentarie. Se guardiamo al passato tuttavia, rileviamo che tale volatilità ha avuto vita piuttosto breve. Le variazioni dello S&P500 a 6 e 12 mesi sono state in quasi tutti i casi positive”, sostiene l’esperto. Ciò significa che nel medio termine il mercato si muove seguendo altre dinamiche.

Per il gestore, nei portafogli dovrebbe essere mitigata l’esposizione ad azioni e credito con alcuni asset rifugio. “Ciò è tanto più vero in forza di questo nuovo elemento che, sebbene probabilmente non minacci le prospettive economiche in maniera duratura, nel breve continuerà a favorire un regime di volatilità maggiore rispetto a quanto osservato negli ultimi mesi”, chiosa De Palma.