Vediamo cos’è una chiamata spam, come identificarla e cosa fare quando si riceve per evitare spiacevoli conseguenze.
Chiunque abbia uno smartphone - vale a dire quasi chiunque in generale - è ormai quasi abituato a ricevere telefonate spam, fastidiose e inopportune, che tolgono tempo a chiamate più importanti e fanno squillare il telefono a orari improbabili. Ma cosa bisogna fare in questi casi? Difendersi dalle chiamate spam non è certo semplice, anche perché per farlo bisognerebbe come prima cosa riconoscerle. Ecco qualche consiglio utile sulle chiamate spam.
Cos’è una chiamata spam
Il termine “spam” indica un messaggio pubblicitario non richiesto, inviato a un grande numero di destinatari senza il loro consenso o persino con un intento truffaldino. Le chiamate spam si contraddistinguono quindi per la promozione o la tentata vendita di un prodotto o servizio, nonostante chi le riceve non abbia mai espresso preferenza o interesse al riguardo. Non tutte le chiamate spam sono tentativi di truffa, sebbene sia importante vigilare, ma hanno comunque come comune denominatore la violazione dei diritti dell’interlocutore.
La ricezione di messaggi pubblicitari, comprese le chiamate da operatori o - come più spesso accade - con registrazione automatica, deve infatti essere subordinata al consenso degli interessati. Lo spam configura a tutti gli effetti una forma aggressiva di marketing, considerando anche che nella maggior parte dei casi le chiamate avvengono con una ripetitività assai frequente e intollerabile.
Come identificare una chiamata spam
Ad oggi la maggior parte degli smartphone segnala in automatico le chiamate sospette, avvisando l’utente di questo rischio. Sono disponibili sui vari store diverse applicazioni per dispositivi mobili che fungono allo stesso scopo, ma in questo caso è bene accertarsi che l’app in questione rispetti la privacy e non interferisca con la funzionalità del telefono.
Un altro segnale sospetto è il fatto che la chiamata provenga da un numero di cellulare non salvato in rubrica e dall’estero, quindi privo del prefisso italiano (0039 o +39), a meno che l’utente abbia ragione di ricevere telefonate da altri Stati, ma in questo caso dovrebbe presumibilmente riconoscere comunque i prefissi insoliti. Va anche detto che sono molto diffusi i sistemi per camuffare il numero di telefono. È però bene fare attenzione alle chiamate che provengono da Paesi fuori dall’Unione europea, ai quali non si applicano le norme comunitarie.
Rispondendo al telefono, poi, si avrà quasi subito la conferma del sospetto. Tendenzialmente le chiamate spam, truffe o meno, utilizzano una voce robotica pre-registrata o accolgono l’utente senza parole, ad esempio con musica d’attesa. Questo comportamento ha proprio lo scopo di testare le reazioni degli utenti (chi e come risponde) e, per chi ha un intento non solo scorretto ma truffaldino, incentivare l’interlocutore a parlare per primo e farlo cadere in errore.
Cosa fare quando si riceve una chiamata spam e cosa fare attenzione
La sola risposta a una chiamata spam non comporta rischi significativi, tutto dipende poi dalle parole che si usano. Come prima regola è bene evitare di rispondere “sì”, perché questo semplice monosillabo può essere registrato e riportato fraudolentemente su richieste al consenso o accettazione di contratti a danno del consumatore. Per l’appunto, è la cosiddetta “truffa del sì”.
Allo stesso modo è importante non fornire informazioni impersonali di nessun genere e anzi sollecitare l’operatore a identificarsi. Molto spesso, peraltro, gli operatori che operano fuori dalla legge sono vaghi, fanno leva su un finto senso di urgenza proponendo ai clienti soluzioni imperdibili. Ovviamente può capitare anche di ricevere chiamate con offerte reali, ma la prudenza non è mai troppa.
Chi opera in modo legittimo, oltretutto, non chiederà mai informazioni private e avrà cura di presentarsi agli utenti. Ciò detto, se si hanno sospetti, è comunque preferibile non rispondere neanche, diminuendo così le probabilità di ricevere ulteriori chiamate spam. Gli operatori telefonici che operano legalmente o altri mittenti non avranno problemi a lasciare un messaggio in segreteria o inviare un sms.
Una volta accertato lo spam, comunque, è bene bloccare subito quel numero di telefono e segnalarlo al Garante della privacy, tenendo conto che visti i sistemi usati per camuffare i numeri telefonici questo passaggio avrà spesso scarso successo. In tal proposito, può essere utile modificare le impostazioni del proprio telefono, bloccando tutte le chiamate in entrata da numeri non salvati. Questa soluzione non è però adatta a tutti e anzi paradossalmente è inutile per chi ne avrebbe più bisogno, ossia chi necessita di ricevere molte telefonate. In tal proposito, è consigliabile chiedere direttamente al proprio operatore telefonico un’opzione per bloccare le chiamate indesiderate.
Come difendersi
Lo spam è per definizione una violazione della privacy e delle regole sul trattamento dei dati personali, ma la giurisprudenza è sostanzialmente concorde nel non ritenere particolari tutele verso questo tipo di comportamento, considerando facilmente evitabili i danni che ne conseguono. Da questo punto di vista c’è ancora molto da fare, poiché le norme attualmente in vigore non permettono una tutela efficace del benessere dei cittadini, oltre ad esporli più facilmente a tentativi di truffa.
Bisogna però considerare che molto spesso ciò che appare come spam è in realtà permesso dai consensi rilasciati dall’utente, spesso inconsapevolmente, al trattamento promozionale dei dati. Servirebbe più attenzione prima di lasciare il numero di telefono nella sottoscrizione ad abbonamenti, newsletter, carte fedeltà e così via. Le informative sul trattamento dei dati vanno lette con attenzione, al fine di non fare concessioni indesiderate.
A tal fine può essere utile iscrivere il proprio numero telefonico al registro delle opposizioni, sebbene non fornisca una tutela completa, soprattutto per le chiamate provenienti dall’estero o da soggetti che non operano legalmente. Una buona norma sarebbe quella di inviare una diffida formale (tramite pec o raccomandata a/r) intimando la cancellazione del proprio numero telefonico e imponendo di cessare le telefonate. In questo modo, a patto di riuscire a identificare il chiamante, sarà possibile agire in sede civile per un risarcimento. Come già detto, però, ci sono evidenti lacune legislative in materia.
Per il momento è quindi meglio concentrarsi sulla prevenzione e sulla segnalazione delle chiamate indesiderate.
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