Cos’è l’EBIT? Significato, definizione e calcolo

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7 Febbraio 2025 - 10:10

EBIT: cosa indica questa sigla? Significato, definizione e come si calcola questo indicatore importante per l’analisi di bilancio di una azienda.

Cos’è l’EBIT? Significato, definizione e calcolo

Cos’è l’EBIT, come si calcola e perché è importante nell’analisi finanziaria di un’azienda? Tra gli indicatori di redditività di un’impresa c’è questa misura che serve a quantificare la capacità di un’azienda di fare profitto.

Spesso evidenziato nella presentazione dei conti trimestrali societari e nella pubblicazione dei bilanci, l’EBIT indica il reddito operativo di un’azienda prima della detrazione di interessi e imposte. In italiano, è noto anche come Risultato Operativo o Utile prima degli Interessi e delle Imposte.

Per investitori e operatori finanziari, alle prese soprattutto con società quotate, è utile saper leggere questo indicatore. L’EBIT, infatti, permette di confrontare aziende diverse in modo più equo, indipendentemente dal loro livello di indebitamento o dal regime fiscale.

Di seguito, una guida chiara su cos’è e come si calcola l’EBIT, specificando le differenze con altre misure simili, come l’EBITDA.

Cos’è l’EBIT: significato e definizione

EBIT, anche detto reddito operativo, letteralmente significa Earnings before Interest & Tax, ossia di risultato aziendale ante oneri finanziari (tasse e interessi).

In parole più semplici la sua definizione è quella di:

risultato operativo prima della deduzione degli oneri finanziari e delle imposte. Esso esprime la redditività derivante esclusivamente dall’attività caratteristica dell’impresa, escludendo l’impatto della struttura finanziaria e della fiscalità.

Per definizione l’EBIT non prende in considerazione né le imposte né gli interessi pagati dalla società (non li sottrae) e così facendo si concentra esclusivamente sull’abilità della stessa di generare profitti dalle operazioni, ignorando variabili come il peso fiscale e la struttura del capitale.

Calcolo dell’EBIT

Ci sono diversi modi per calcolare l’EBIT e in genere si comincia sottraendo dal fatturato totale i costi operativi, inclusi i costi di vendita dei beni.

In parole semplici, si tratta di ricavare il valore della produzione senza i costi operativi, intesi quest’ultimi come: costi del personale; costi delle materie, costi degli affitti e degli ammortamenti.

Le formule per ottenere l’EBIT sono le seguenti:

EBIT=Ricavi−CostiOperativi
(dove i costi operativi includono il costo del venduto, le spese generali e amministrative, ma escludono gli interessi e le imposte).

EBIT=UtileNetto+Imposte+InteressiPassivi
(in questa formula si considerano l’utile, dato dal fatturato meno i costi, e le tasse con gli interessi).

EBIT: qualche esempio di calcolo

Per semplificare ancora di più la comprensione dell’EBIT si possono elencare degli esempi di calcolo.

In generale, immaginiamo un’azienda con i seguenti dati finanziari:

Ricavi: €1.000.000;
Costi operativi (esclusi interessi e imposte): €600.000;
Ammortamenti e svalutazioni: €50.000;
Allora:
EBIT=1.000.000−600.000−50.000=350.000

L’EBIT indica che l’azienda ha un utile operativo di 350.000 euro prima di considerare (e quindi di sottrarre) gli interessi sul debito e le imposte.

Per fare degli esempi concreti, Ferrari - nota azienda di automobili - ha presentato conti del terzo trimestre 2024 con un EBIT di 467 milioni di euro. Tale cifra indica, quindi, che nel periodo in esame, i ricavi delle vendite meno i costi operativi dell’azienda sono stati pari a 467 milioni, da intendersi come la capacità di generare profitto senza escludere il peso fiscale e la struttura del capitale.

Banca Intesa San Paolo, nel bilancio finanziario del 2024, ha evidenziato un EBIT a 15.537 milioni di euro. Il valore si riferisce, quindi, ai ricavi meno i costi prima di calcolare interessi e imposte. L’istituto ha indicato un aumento dell’indicatore sul 2023, a sottolineare la migliore performance nel generare profitto.

Come si usa e perché è importante l’EBIT

A cosa serve l’EBIT e perché viene utilizzato dagli analisti? Per rispondere a questa domanda, vale la pena di notare come il cosiddetto risultato ante oneri finanziari sia anche utilizzato per ottenere il Return on Investment (ROI) tramite la seguente formula:

ROI = EBIT / Capitale Investito Netto

Oltre a essere utile per l’analisi di bilancio di una società, l’EBIT è anche considerato una misura del risultato operativo della stessa tramite l’esame dei flussi di cassa. Il fatto di ignorare le variabili come le imposte permette all’EBIT di rendersi particolarmente adatto in diversi ambiti.

Per esempio, se un investitore sta pensando di comprare un’impresa, nei suoi calcoli la struttura di capitale sarà di certo meno importante rispetto al potenziale di profitto e qui entrerà in gioco l’EBIT.

Seguendo lo stesso ragionamento, il risultato ante oneri finanziari (EBIT appunto) può avere anche un utilizzo comparativo. Facciamo l’esempio di un investitore che vuole paragonare due compagnie della medesima industria che operano secondo due regimi fiscali differenti e hanno diverse strategie per il proprio finanziamento.

In un’ottica comparativa, considerare le tasse, gli oneri finanziari e le spese distrarrebbe dalla domanda principale: in che modo queste società generano profitti dalle loro operazioni? Ecco a cosa serve l’EBIT ed ecco perché il suo utilizzo può essere molto importante.

Differenza tra EBIT, EBITDA e altri indicatori

Quando si leggono i conti economici di una società, solitamente pubblicati con il nome di Trimestrale, l’elenco degli indicatori è ampio.

Le misure presentate nel bilancio differiscono, anche se presentano sigle o denominazioni simili. La prima importante differenza è tra EBIT e EBITDA. Quest’ultimo è l’Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation, and Amortization e significa risultato operativo prima di interessi, imposte, ammortamenti e svalutazioni.

L’EBITDA esclude ammortamenti e svalutazioni, quindi mostra la capacità dell’azienda di generare reddito operativo prima di considerare il deprezzamento degli asset. L’EBIT invece li include (li sottre) offrendo una visione più realistica del risultato operativo.

A volte si può notare anche la voce di bilancio EBT (Earnings Before Taxes), riferito all’utile prima delle imposte, quando non vengono sottratte soltanto le tasse.

L’Utile netto è un altro indicatore con differenze sostanziali da EBIT e EBITDA. Esso, infatti, rappresenta il profitto finale, dopo tutte le spese e le tasse.

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