Il tasso d’usura è un tasso di interesse eccessivamente elevato e quindi illegale. Ma come riconoscerlo e cosa bisogna fare? Ecco cosa prevede la legge.
Il tasso di usura è un tasso di interesse eccessivamente elevato e per questo, stando alla legge, è da considerarsi illegale.
E se con il termine “usura” comunemente ci si immagina uno scenario malavitoso, nel quale l’usuraio concede prestiti di denaro illeciti a persone con gravi difficoltà economiche, in realtà si rimarrà sorpresi nello scoprire che a livello legale l’usura può essere applicata in contesti ben più ampi, come ai finanziamenti o prestiti concessi dagli istituti di credito e dalle banche.
Infatti, come ormai è risaputo, alla stipula di un contratto per mutuo, prestito o finanziamento è prevista l’applicazione di un tasso di interesse. Se questo, però, supera il limite massimo che è stato indicato dal Ministero dell’Economia e del Tesoro è considerato usurario e per questo si può lecitamente parlare di tasso di usura.
Al di là della fiducia che viene meno nel proprio istituto creditizio, è naturale domandarsi come può un cliente agire per tutelarsi di fronte a una scorrettezza simile.
Ma ancor prima di rispondere a questo interrogativo, bisogna domandarsi: cos’è e come si riconosce un tasso di usura? Come si può scoprire se la propria banca ha applicato un tasso usuraio al finanziamento che ci è stato concesso?
Per sciogliere ogni dubbio, riportiamo di seguito una guida sul tasso di interesse usuraio.
Cos’è il tasso di usura
Il tasso di usura è un tasso di interesse che supera il limite ammesso dalla legge: il TEGM ovvero il tasso effettivo globale medio che viene stabilito trimestralmente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
Per “usura” si intende, infatti, il reato commesso nel prestare denaro a tassi di interesse illegali in quanto troppo cari, tanto da mettere in difficoltà la persona che ha stipulato il contratto nel rimborsare il prestito.
Al momento della stipula di un contratto per un mutuo, per un prestito o un finanziamento economico, dunque, bisogna prestare attenzione al tasso d’interesse applicato, in quanto non deve raggiungere la soglia del tasso usurario - a partire dal quale il tasso è illegale.
Come riconoscere un tasso di interesse usuraio
Ma come possiamo riconoscere un tasso di interesse usurario e soprattutto come si calcola?
Come anticipato, il tasso d’interesse diventa usurario quando supera di un quarto il TEGM (ossia il 25%) con un margine aggiuntivo del +4%, così come stabilito dal Dipartimento del Tesoro il 18 maggio 2011. Vediamo un esempio pratico che ci aiuti a capire:
Se il TEGM è del 5%, calcoliamo la Soglia tasso di usura:
TEGM + (25% del TEGM) + 4%=
5% +( 1/4 • 5%) + 4% =
5% + 1,25%+ 4%=
6,25% + 4% =
10,25%Superato il 10,25% questo tasso è considerato di usura.
Per fortuna questo calcolo viene effettuato ogni tre mesi dalla Banca d’Italia per conto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, la quale ha il compito non solo di individuare il TEGM ma anche la soglia del tasso usuraio. Dunque, trimestralmente vengono pubblicate le tabelle compilate dei TEGM nella Gazzetta Ufficiale, sui siti della Banca d’Italia e del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Prima di stipulare un contratto è bene quindi andare a consultare le tabelle in Gazzetta in modo da tutelarsi dall’eventuale trappola del tasso usurario.
Le tabelle, con i valori del TEGM per il trimestre in corso, sono di facile lettura e riportano prima di tutto la data di inizio e fine trimestre, ovvero il periodo di validità del tasso effettivo medio globale e, poi, in tabella da sinistra verso destra:
- La categoria di operazione cui si riferisce il TEGM;
- La classe d’importo, ossia la soglia in denaro entro cui ricade l’operazione su cui applicare il tasso medio e il tasso soglia corrispondenti;
- Il tasso medio che indica il TEGM stabilito dai decreti trimestrali ministeriali;
- Il tasso soglia al di sopra del quale il tasso applicato è da considerarsi un tasso d’usura ai sensi dell’art. 2 della Legge n. 108 del 1996.
Per poter aver chiaro come leggere la tabella appena descritta, diamo un esempio riportando le prime due voci delle tabelle compilate dei TEGM dell’ultimo trimestre 2023:
Tassi di usura quarto trimestre 2023
Periodo di applicazione dal 1° ottobre al 31 dicembre 2023
Categorie di operazioni classi di importo in euro tasso medio % su base annua tasso di soglia % Apertura di credito in conto corrente fino a 5.000 11,35 18,1875 Apertura di credito in conto corrente oltre 5.000 10,17 16,7125
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Chi ha un tasso da usuraio?
Il tasso di usura, a differenza di quello che si potrebbe pensare, può essere applicato anche in ambito bancario. Infatti, di fronte alla legge, gli istituti di credito e le banche possono essere potenziali usurai. Per tanto un’ampia categoria di clienti può essere a rischio tasso usuraio.
Per poter tutelare i clienti, il MEF ha indicato diverse operazioni finanziarie dove potrebbe verificarsi un’applicazione illecita del tasso usurario, quali:
- Aperture di credito in conto corrente;
- Finanziamenti alle imprese, come anticipi su crediti e sconti commerciali;
- Crediti personali alle famiglie da parte delle banche;
- Mutui ipotecari a tasso fisso;
- Mutui ipotecari a tasso variabile;
- Factoring;
- Leasing;
- Prestiti contro cessione del quinto dello stipendio;
- Finanziamento per l’acquisto rateale;
- Credito revolving.
In questo modo le persone possono capire se rientrano tra le categorie a rischio e per capire se si è caduti vittime del tasso d’usura basterà confrontare il tasso d’interesse preventivato dal proprio istituto di credito con le tabelle TEGM. Se si vuole prevenire il rischio, invece, basterà confrontare diversi preventivi prestando attenzione ai tassi di interesse.
Cosa fare in caso di tasso di usura
Nel caso in cui ci si renda conto di essere caduti nella trappola del tasso di usura, essendo illegale, si può procedere per vie legali, le cui spese saranno però a carico della vittima.
Il cliente che si trova vittima del tasso usuraio può intraprendere un’azione legale contro la banca (o l’istituto di credito) con la quale ha stipulato il contratto di finanziamento, ma solo se non sono passati 10 anni dal rimborso del mutuo o dalla chiusura del conto corrente.
Le leggi sul tasso di usura
Una volta che il cliente ha deciso di intraprendere un’azione legale, quali sono i rischi che corre la banca e quali sono le conseguenze? Per rispondere bisogna andare al Codice Civile e al Codice Penale. Il tasso di usura, infatti, è considerato dal legislatore un delitto contro il patrimonio ed è sanzionato sia dal codice civile che penale con una multa, la reclusione e la confisca dei beni frutto dell’usura. Andiamo a indagare cosa prevedono le leggi sul tasso di usura nel dettaglio:
- L’articolo 1284, comma 2 del Codice Civile, in materia afferente i mutui, stabilisce che se si è potuto accertare che è stato applicato un tasso di interesse usuraio “la clausola è nulla e - quindi - gli interessi sono dovuti solo nella misura legale”. Ciò vuol dire che il cliente dell’istituto bancario - parte lesa in quanto si è trovato in difficoltà nel rimborsare il finanziamento a causa degli elevati tassi di interesse - non deve più restituire gli interessi, ma deve impegnarsi nel garantire solo la restituzione del capitale ottenuto in prestito.
- L’articolo 644 del Codice Penale, ossia la legge sull’usura, prevede anche la reclusione da 2 a 10 anni e una sanzione pecuniaria compresa tra i 5.000 - 30.000 euro come pena contro chi applica tassi di interesse da usurai. Inoltre, l’articolo distingue tra usura «presunta od oggettiva» che supera effettivamente la soglia prevista dalla legge; e usura «concreta o soggettiva» che non supera la soglia ma vede un abuso da parte di chi concede il finanziamento dello stato di difficoltà economica della vittima “quale strumento di lucro indebito attraverso la sproporzione delle prestazioni”.
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