A ogni azione terroristica, è sempre seguita una reazione violenta da parte del Cremlino. Sarà così anche ora?
In Italia erano passate da poco le 18.30 quando un gruppo composto da 4 persone armate di fucili automatici kalashnikov ha fatto irruzione all’interno del Crocus City Hall, un teatro e sala concerto nei pressi di Mosca. Hanno aperto il fuoco sulle centinaia di persone presenti in attesa dell’inizio del concerto dei Picnic. Colpite a sangue freddo e senza una ragione. Sul campo hanno lasciato decine di morti e feriti, poi - utilizzando esplosivo - hanno dato fuoco alla struttura prima di fuggire via.
Il bilancio provvisorio è di 115 morti ma in ospedale ci sono ancora decine di feriti in condizioni critiche. L’Isis-K, branca afgana collegata allo Stato Islamico, ha rivendicato l’attentato sul proprio canale Telegram poche ore dopo l’assalto. Ancora presto per averne certezza ma quasi tutti i servizi d’intelligence sono concordi con il ritenere affidabile la paternità dell’attentato avvenuto con una modalità d’assalto che ricorda molto l’attentato al Bataclan di Parigi.
Mosca ha riferito di aver arrestato 11 persone ritenute fortemente sospettate di aver fatto parte all’attentato. Adesso ci si chiede quale sarà la conseguenza di questo gravissimo attacco alla Russia e come potrà reagire Putin. Ecco le possibili conseguenze.
Le conseguenze dell’attentato Isis a Mosca
L’attentato a Mosca rappresenta l’escalation nel conflitto tra Russia e Isis. Un odio che viene da lontano, dai tempi della guerra in Siria dove Putin accorse in aiuto dell’amico Assad aiutandolo a contenere l’avanzata dei combattenti islamici. L’Isis-K rappresenta ad oggi un punto cardine di tutto lo Stato Islamico e può contare su 2mila persone, tra cui diversi combattenti provenienti da aree ex Unione Sovietica e che quindi nutrono ancora un certo odio nei confronti della Russia.
L’attentato è un forte danno d’immagine per Putin che ha basato la sua campagna elettorale per le presidenziali sulla sicurezza, cercando di far intendere come fosse lui l’unico in grado di garantire la sicurezza in Russia. Dopo questo attacco nel cuore di Mosca con centinaia di morti, di sicuro ne esce malconcio perché non è riuscito a gestire al meglio la sicurezza interna nonostante i servizi d’intelligence statunitensi avessero avvisato la Russia di possibili attacchi terroristici sul loro territorio. Mosca però ha ritenuto tali avvisi privi di informazioni specifiche e non gli ha dato conto.
Dopo gli arresti poi, in Russia sostengono che alcuni responsabili avessero rapporti diretti con l’Ucraina, quasi a voler sospettare che dietro ci sia la mano di Kiev.
Putin quando è stato attaccato non è mai rimasto con le mani in mano ma ha sempre risposto con la violenza. Gli scenari futuri sono incerti, ci sarà bisogno di ulteriori indagini per capire la reale responsabilità. Sembra escuso per il momento il coinvolgimento di Kiev e quindi lato guerra in Ucraina non dovrebbero esserci conseguenze.
Un altro fronte però potrebbe aprirsi in Asia, in quei territori dove l’Isis è ancora forte. E poi Putin ha sempre sfruttato gli attentati per aumentare la repressione interna e potrebbe farlo anche adesso. Il Cremlino potrebbe stringere ancora di più sul dissenso e sulla società russa in generale, con una sorta di applicazione della legge marziale.
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