Il condizionatore del vicino fa troppo rumore e rende difficile svolgere le attività quotidiane. Vediamo come fare per ottenere un intervento a riguardo.
Tra vicini si sa, la convivenza è spesso ostica e uno dei motivi principali è il rumore del condizionatore. Questo apparecchio è molto utile ma genera un tipico ronzio che, a seconda dell’intensità del rumore e della sensibilità dei vicini, può generare parecchio fastidio. Quando poi non si riesce a trovare un accordo in autonomia, bisogna seguire le procedure legali per evitare di passare dalla parte del torto. Ecco perché è importante sapere cosa fare in questi casi.
Le liti condominiali circa il rumore del condizionatore hanno spesso affollato le aule di Tribunale e anche la Corte di Cassazione si è trovata a pronunciarsi in merito. Una sentenza del 2015, in particolare, ha imposto la rimozione di un condizionatore eccessivamente rumoroso, chiarendo definitivamente che la qualità della vita domestica deve essere tutelata al di sopra di ogni altro interesse.
Naturalmente deve essere rispettata anche la libertà del vicino, che ha diritto a usufruire di un condizionatore, purché il rumore derivante non sia intollerabile. Per individuare questo limite e la procedura da seguire senza errori bisogna affidarsi alla giurisprudenza e alle leggi del codice Civile.
Quando si può richiedere la cessazione del rumore
Il Codice Civile tratta all’articolo 844 proprio il fenomeno delle immissioni tra vicini di casa. Le immissioni comprendono un vario tipo di propagazioni, tra cui il rumore. La legge ne impone la tolleranza, purché non venga superata la cosiddetta normale tollerabilità.
Questo concetto deve essere analizzato di volta in volta, tenendo conto della destinazione d’uso dell’edificio, dell’intensità delle immissioni e anche delle caratteristiche ambientali. Per avere quindi idee più chiare è possibile affidarsi alla giurisprudenza, in ragione delle numerose casistiche affrontate negli anni.
La Cassazione, ad esempio, in una sentenza del 2001 ha definito il limite massimo del differenziale fra il rumore di fondo e quello delle emissioni in:
- 3 decibel per la notte.
- 5 decibel per il giorno.
Tendenzialmente si tratta di ottimi punti di riferimento ma bisogna ricordare che il tasso massimo può salire in caso di ambienti particolarmente rumorosi di natura e per giustificate ragioni, e scendere in caso contrario.
Chi chiamare se il condizionatore del vicino fa troppo rumore
Misurare l’effettiva intensità del rumore e il grado di molestia in relazione alle condizioni ambientali è un passaggio fondamentale per ottenere una soluzione. Il primo passo da compiere è comunque quello di segnalare il problema al Tribunale o al Giudice di pace, rispettivamente nel caso in cui l’installazione del condizionatore sia stata concordata nel regolamento condominiale o meno, oppure al Comune.
Per rivolgersi e presenziare davanti al Giudice di pace non è necessario avvalersi di un avvocato, che invece si rende essenziale per il Tribunale ordinario. Per presentare il proprio ricorso, infatti, è sufficiente compilare e consegnare l’apposito modulo, il tutto tramite il sito web oppure recandosi in ufficio.
In concomitanza con la richiesta di cessazione delle immissioni è peraltro possibile avanzare la richiesta di risarcimento danni. Fra le varie circostanze esaminate dal giudice ci sarà inevitabilmente la perizia tecnica del consulente tecnico d’ufficio. In alternativa è possibile presentare direttamente un esposto al Comune e quest’ultimo provvederà, se lo ritiene necessario, a richiedere la perizia dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale.
Il Comune interviene in virtù della legge sull’inquinamento acustico che consente al Sindaco d’intervenire in caso di necessità, anche ordinando la cessazione del rumore. Quest’ultima strada è sicuramente più celere, anche grazie alla zonizzazione acustica.
Richiedere l’intervento delle Forze dell’ordine è invece poco utile a meno che il rumore del condizionatore non sia tale da infastidire un vasto numero di persone limitrofe. Soltanto in quest’ultima circostanza, infatti, si configura l’ipotesi di reato di disturbo della quiete pubblica per il quale è possibile presentare una querela e dare l’avvio a un procedimento penale.
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