Cosa prevede l’accordo di pace tra Stato ebraico e Arabia Saudita discusso da Biden e Netanyahu

Giorgia Bonamoneta

24 Settembre 2023 - 18:22

Durante i colloqui tra Biden e Netanyahu si è discusso l’accordo di pace tra lo Stato ebraico e l’Arabia Saudita. Decisioni difficili, ma necessarie. Ecco cosa prevede.

Cosa prevede l’accordo di pace tra Stato ebraico e Arabia Saudita discusso da Biden e Netanyahu

L’accordo di pace tra Stato ebraico (Israele) e Arabia Saudita è in dirittura d’arrivo? Se la risposta non è scontata, anche dopo dei colloqui positivi, la speranza per un cambiamento storico è palpabile. La svolta sembra essere stato il colloquio tra il presidente statunitense e il primo ministro israeliano.

Lo scorso mercoledì si è tenuto un incontro, a porte chiuse, tra il presidente degli Stati Uniti e il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu. La durata è stata di 60 minuti, quasi interamente dedicati all’accordo di pace.

Un accordo che anche prima del colloquio era stato presentato come impensabile solo 10 anni prima e ora invece davvero realizzabile. L’accordo di pace porterebbe benefici a tutti, ma soprattutto al popolo palestinese. Cosa prevede l’accordo di pace tra Stato ebraico e Arabia Saudita? L’incontro è avvenuto a porte chiuse, ma Thomas L. Friedman, opinionista del New York Times, ha riportato i passaggi principali dello scambio tra i due leader.

Israele e Arabia Saudita vicini ad accordo di pace: svolta storica

Dopo gli accordi di Abramo con il presidente Donald Trump, un ulteriore passo verso un “nuovo Medio Oriente”, con Arabia Saudita e Israele vicini, è stato fatto durante il colloquio a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu. A dirlo, in conferenza stampa, è stato proprio il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Secondo Netanyahu infatti gli accordi del 2020 per normalizzare le relazioni con altri tre Stati arabi hanno già segnalato “l’alba di una nuova era di pace” e ora “credo che siamo al culmine di una svolta ancora più cruciale nella pace storica tra Israele e Arabia Saudita”.

L’accordo di pace è vicino?

Conosciamo qualcosa di più dello scambio tra Biden e Netanyahu grazie alle parole riportate a Thomas L. Friedman, un giornalista che più volte ha fatto da portavoce ufficiale al presidente americano. Secondo quando riportato da Friedman sul New York Times, non tutti sono rimasti contenti delle dichiarazioni tra i due leader; questo perché sono in molti a mal sopportare il primo ministro israeliano e avrebbero voluto sentire parole più dure da parte di Joe Biden.

Anche perché, come hanno fatto notare le notizie che monitorano gli attacchi di Israele ai palestinesi, mentre i due parlavano all’Onu, almeno 6 persone sono state uccise (5 morti in Cisgiordania e uno a Gaza).Tra i soldati israeliano invece nessun ferito.

Ma cosa prevede un possibile futuro accordo i pace? Gli interessi degli Stati Uniti, dell’Arabia Saudita e di Israele convergono, per questo l’accordo è considerato tanto vicino, “una questione di 9-12 mesi al massimo”, ha detto il ministro degli Esteri dello Stato ebraico Ely Cohen verso metà agosto.

Cosa prevede l’accordo di pace?

Tutto vogliono l’accordo di normalizzazione delle relazioni tra Israele e Arabia Saudita, ma ognuno deve fare la sua parte difficile. Israele dovrà frenare gli insediamenti in Cisgiordania e migliorare le condizioni di vita dei palestinesi; gli Stati Uniti dovranno stringere un patto di mutua difesa con l’Arabia Saudita e forse accettare anche un programma nucleare; l’Arabia Saudita infine dovrà normalizzare le relazioni tra l’Islam, la Mecca e Medina e lo Stato ebraico.

L’accordo, visto attraverso la narrazione di Friedman, viene così descritto. Con tanto di merito alla saggezza di Joe Biden (una lancia spezzata in suo favore a fronte di una campagna elettorale basata sugli effetti negativi della sua età). La conclusione fondamentale di questo accordo storico porterebbe comunque tanti benefici, ma centrale è la “questione palestinese”.

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