PIL USA +2,4% in IV trimestre 2024. Tutte le fake news di Trump sulla “catastrofe economica” provocata da Biden

Laura Naka Antonelli

27/03/2025

Negli ultimi mesi della presidenza di Joe Biden, il PIL ha continuato a marciare al rialzo.

PIL USA +2,4% in IV trimestre 2024. Tutte le fake news di Trump sulla “catastrofe economica” provocata da Biden

Nel quarto trimestre del 2024, quando gli Stati Uniti erano ancora nelle mani dell’amministrazione di Joe Biden, il prodotto interno lordo USA ha riportato una crescita al ritmo annualizzato del 2,4%.

La terza e ultima lettura del PIL USA relativo al quarto trimestre dello scorso anno ha dunque rivisto al rialzo le stime diffuse in precedenza, che avevano indicato un ritmo di espansione dell’economia americana pari a +2,3% negli ultimi tre mesi del 2024. Le cose, insomma, sono andate decisamente meglio del previsto.

Tanto che, mentre il mondo trattiene il respiro in vista dell’entrata in vigore dei dazi di Trump, prevista per il 2 aprile 2025, continuato le smentite di tutte quelle fake news che il presidente americano ha proferito, muovendo accuse decisamente pesanti alla precedente amministrazione degli Stati Uniti guidata da Joe Biden. Accuse che Donald Trump continua a muovere, se si considerano alcune sue ultime dichiarazioni, con cui ha affermato che “abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione una catastrofe economica e l’incubo dell’inflazione ”.

Disoccupazione, inflazione, crescita posti di lavoro. Con Biden Stati Uniti “invidia del mondo”

Niente di tutto questo, tuttavia, e a dirlo non sono solo opinionisti e/o analisti, ma i dati economici. Quando Biden ha dato il suo addio alla Casa Bianca, i numeri sono stati i seguenti, così come ha tenuto a ricordare un articolo del Guardian.

Il tasso di disoccupazione è stato pari al 4,1%. Non solo: in media, nei quattro anni in cui l’America è stata gestita dall’amministrazione Biden, il tasso di disoccupazione ha raggiunto il livello più basso di tutte le presidenze USA che si sono succedute a partire dagli anni 60.

L’addio di Joe Biden ha coinciso inoltre con un tasso di inflazione USA sceso al 2,9%, in ribasso di più di 2/3 rispetto al picco testato negli anni precedenti, non troppo distante rispetto al target di inflazione della Fed, pari al 2%.

Inoltre, proprio a proposito di PIL USA, la crescita è stata “impressionante”, ha riportato il Guardian, se si considera che il ritmo annualizzato a cui è cresciuto il prodotto interno lordo americano alla fine del mandato di Biden è stato pari al 3,1%: un trend che ha confermato la maggiore solidità economica degli Stati Uniti rispetto ad altri Paesi del G7, in primis Regno Unito, Francia e Germania. Tanto che, poco prima dell’Election Day, un articolo pubblicato dall’Economist aveva definito l’economia americana “l’invidia del mondo”.

Passiamo all’occupazione: Trump ha detto spesso che, durante l’amministrazione Biden, la crescita dei posti di lavoro è stata terribile. Macché: la verità è che l’economia USA ha creato 16,6 milioni di posti di lavoro durante la presidenza del suo predecessore; un record, se si considerano tutte le precedenti amministrazioni della storia degli Stati Uniti.

A tal proposito, forse Trump non dovrebbe tra l’altro neanche proferire motto visto, che durante la sua prima amministrazione, gli Stati Uniti hanno perso in quattro anni 2,7 milioni di posti di lavoro, rendendo il primo suo mandato anche il primo, dai tempi di Herbert Hoover, in cui la nazione ha sofferto una perdita netta dell’occupazione.

Certo, va considerato l’impatto della pandemia Covid-19, ma l’articolo ha fatto notare che nei primi tre anni della prima presidenza di Trump, comunque la crescita dei nuovi posti di lavoro negli USA è stata la metà rispetto a quella registrata nei primi tre anni della presidenza di Biden.

Effetto dazi positivo per risollevare sorti attività manifatturiera? L’altra bufala di Trump

Tra gli altri numeri, ci sono quelli che smentiscono altre “bufale” che sono state proferite da Trump che, nel promuovere i dazi sferrati contro diverse economie del mondo, ha affermato che l’imposizione delle tariffe consentirà alla sua amministrazione di risollevare le sorti dell’attività manifatturiera degli Stati Uniti.

Sorti in realtà che sono state però già risollevate ai tempi di Biden, visto che il numero degli occupati nelle fabbriche americane è salito di ben 750.000 unità, al massimo di ogni presidenza degli Stati Uniti dagli anni ’70.

Se una tale crescita di occupazione è stata resa possibile, è per le riforme approvate dall’amministrazione Biden, tra cui quella che ha puntato sull’economia green, così come grazie alla legislazione Chips Act, che ha dato una spinta alla produzione di semiconduttori negli Stati Uniti, facendola più che raddoppiare durante la presidenza del predecessore di Donald Trump.

A sbugiardare l’assunto di Donald Trump, secondo cui la sua presidenza avrebbe ereditato una sorta di disastro economico, sono stati fin da subito diversi economisti.

Tra questi, il Premio Nobel per l’Economia Paul Krugman, che ha scritto a gennaio, quando il tycoon repubblicano è salito ufficialmente alla Casa Bianca, che Biden ha lasciato “un’economia molto vicina a quella nota come Goldilocks, in cui tutto va più o meno nella direzione giusta”.

Biden è stato lodato ancora di più da Mark Zandi, capo economista di Moody’s Analytics, che ha fatto notare che “il Presidente Trump sta ereditando una economia che non è andata mai meglio”.

Wall Street in rialzo durante l’era Biden, S&P 500 in rally di oltre +55%

Un messaggio molto chiaro è arrivato inoltre dalla stessa Wall Street: nei quattro anni della presidenza di Joe Biden, il Dow Jones Industrial Average è salito del 39%, mentre lo S&P 500 è balzato del 55,7%, incluso il rally del 28% nel corso del 2024.

Da quando Trump ha preso le redini degli Stati Uniti, invece, Wall Street ha puntato verso il basso, con gli indici Nasdaq Composite e S&P 500 che sono scivolati anche in fase di correzione e alcune Big Tech piombate nel mercato orso (anche se c’è chi ha parlato di un piano intenzionale volto a scatenare il grande crash). Altro che Stati Uniti ed economia USA “andati a finire all’inferno con Biden”, come ha detto Trump di recente.

Le cose sono andate molto bene negli ultimi anni. A irritare gli elettori è stato tuttavia il tarlo dell’inflazione, ancora troppo alta, con prezzi rimasti a livelli elevati, che hanno pesato sui portafogli dei consumatori.

Secondo i sondaggi, sarebbe stato questo il motivo che avrebbe indotto tanti americani a votare per Trump.
Peccato tuttavia che, secondo diversi economisti, proprio la politica economica del nuovo presidente incentrata sui dazi che la sua America sta sbanderiando quasi con orgoglio, rischia di far salire ancora di più i prezzi.

PIL USA IV trimestre rivisto al rialzo. I dettagli su vendite, spese per consumi e inflazione

Tornando al PIL USA relativo al quarto trimestre del 2024, il dato diffuso oggi ha comunque confermato una fase di indebolimento per l’economia degli Stati Uniti.

Nel terzo trimestre dello scorso anno, l’espansione del prodotto interno lordo era stata pari a +2,8%. In evidenza tra le varie componenti la performance delle vendite finali, in crescita negli ultimi tre mesi dell’anno del 3,3%, a un ritmo più forte del +3,2% che era stato comunicato con la seconda lettura del dato.

Rivista al ribasso, invece, la spesa per consumi, salita del 4%, meno del +4,2% comunicato in precedenza.

Per quanto concerne l’inflazione, il trend del dato headline è stato di un aumento del 2,3%, rispetto al +2,4% annunciato con la seconda lettura del prodotto interno lordo.

In rallentamento anche l’inflazione core misurata dall’indice PCE core, che è salita del 2,6%, meno del +2,7% reso noto qualche settimana fa. Informazioni, queste ultime, cruciali per la Fed di Jerome Powell che, dall’inizio del 2025, ha continuato a confermare lo status quo sui tassi sui fed funds, preferendo aspettare ancora a muoversi, per calcolare il vero danno che sarà provocato dalla guerra commerciale di Donald Trump: sia al PIL, che all’inflazione USA.

Va ricordato che quella che è stata annunciata oggi è la terza lettura del prodotto interno lordo degli Stati Uniti relativo al quarto trimestre del 2024, ovvero la seconda e ultima revisione. La prima revisione è stata resa nota qualche settimana fa, dopo la diffusione del dato preliminare, avvenuta ancora prima.

Tre sono infatti le volte in cui il governo USA pubblica i dati del PIL relativi a un trimestre: la prima volta con la diffusione della lettura preliminare, la seconda volta diffondendo la prima revisione del dato; la terza e ultima volta con la pubblicazione della seconda e ultima revisione.

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