Nuova normativa sulla gestione dei rifiuti nel 2025. Ecco quali rifiuti potranno essere gettati nel sacchetto dell’indifferenziato e quali non.
Al via alla nuova raccolta differenziata che riduce le tipologie di rifiuti che si potranno gettare nel sacchetto dell’indifferenziato.
Dal 1° gennaio 2025, infatti, è entrata in vigore una nuova normativa europea sulla gestione dei rifiuti, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la raccolta e ridurre l’impatto ambientale.
Questa regolamentazione prevede cambiamenti significativi per quanto riguarda cosa si può e cosa non si può gettare nel contenitore dell’indifferenziato, mirando a incentivare il riciclaggio e a ridurre lo smaltimento di materiali riciclabili nei rifiuti non differenziati.
Sebbene questa iniziativa sia parte di un’azione comunitaria europea, l’Italia si distingue per aver anticipato alcune misure, come lo smaltimento separato dei rifiuti tessili (abiti vecchi o non usati).
Tuttavia, come spesso accade, nonostante si sappia quali siano in generale i rifiuti da gettare nel bidone dell’indifferenziata, accade che davanti ad alcuni rifiuti gli stessi cittadini si confondano. Per tale ragione è opportuno fare chiarezza: vediamo insieme cosa si può o non si può più gettare nell’indifferenziata da gennaio 2025.
Rifiuti 2025: cosa non si potrà più buttare nell’indifferenziato
Con l’entrata in vigore delle nuove regole, molte categorie di rifiuti che in passato finivano nel contenitore dell’indifferenziato dovranno essere smaltite separatamente. Questo cambiamento è volto a recuperare materiali preziosi e a ridurre l’inquinamento derivante da pratiche di smaltimento scorrette.
Per evitare di fare confusione, vediamo insieme l’elenco delle principali categorie di rifiuti che non potranno più essere gettate nell’indifferenziato:
- Rifiuti organici: scarti alimentari e residui di cucina devono essere conferiti nel contenitore dell’umido o compostati.
- Abiti e tessuti: gli indumenti, anche se danneggiati, devono essere smaltiti nei cassonetti dedicati alla raccolta tessile, come precedentemente spiegato in un nostro articolo (qui)
- Pile e batterie ricaricabili: devono essere lasciati nei punti di raccolta specifici.
- Rifiuti elettronici: piccoli elettrodomestici, smartphone e altri dispositivi elettronici non possono essere buttati nell’indifferenziato.
- Imballaggi riciclabili: bottiglie, vasetti di plastica, metallo e vetro, cartoni per bevande e succhi devono essere smaltiti nei rispettivi contenitori.
- Carta e cartone: giornali, scatole e riviste devono essere gettati nella raccolta della carta, cosa che - per quanto banale - spesso per pigrizia molti cittadini non fanno.
- Materiali inquinanti: vernici, solventi e altri prodotti chimici vanno smaltiti presso i centri di raccolta autorizzati.
Queste nuove regole sono pensate per incentivare il riciclaggio e ridurre la quantità di rifiuti destinati agli inceneritori o alle discariche, garantendo u futuro più sostenibile e proteggendo l’ambiente e la salute dei cittadini.
Rifiuti 2025, cosa si può gettare nella raccolta indifferenziata
Nonostante le restrizioni, il contenitore dell’indifferenziato continuerà a essere utilizzato per quei rifiuti che non possono essere riciclati o compostati. Si tratta di materiali residuali che non rientrano in alcun altro flusso di raccolta.
Per essere certi di non sbagliare, di seguito riportiamo l’elenco dei principali rifiuti che continueranno a essere ammessi nell’indifferenziato:
- Residui di farmaci solo se non sono più utilizzabili e non sono recuperabili tramite altre raccolte, sebbene sia preferibile smaltirli separatamente
- Cenere e carbone, ricordando che devono essere completamente raffreddati prima dello smaltimento.
- Carta da forno, poiché subisce un trattamento superficiale che la rende non riciclabile.
- Vetri non riciclabili, come finestre rotte o specchi.
- Stoviglie e porcellane - solo in piccole quantità.
- Articoli per l’igiene personale: pannolini, assorbenti, bastoncini di cotone, salviette umidificate e preservativi.
- Guanti di gomma come quelli utilizzati in ambito domestico.
- Candele e residui di cera.
- Spazzatura generica come polvere e residui raccolti dopo aver spazzato in terra.
- Nastri, cassette e vecchi supporti magnetici come musicassette e videocassette.
- Mascherine protettive incluse quelle chirurgiche e le famose FFP2.
- Spugne
- Sacchetti per aspirapolvere.
- Imballaggi molto sporchi come, ad esempio, cartoni della pizza molto unti.
- Mozziconi di sigaretta.
Con la nuova normativa, l’Europa ha l’obiettivo di fare un passo avanti verso una gestione più sostenibile dei rifiuti, ma per raggiungere tale traguardo è necessario un maggiore impegno da parte dei cittadini per una corretta differenziazione. Infatti, spesso per pigrizia o per sfiducia nelle istituzioni, alcuni cittadini preferiscono non fare la raccolta differenziata «risparmiando tempo», senza rendersi conto che così facendo in realtà riducono il tempo del nostro Pianeta e la qualità della nostra vita.
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