Cosa si sono detti Putin e Trump

Alessandro Nuzzo

18 Marzo 2025 - 19:08

I due leader hanno parlato al telefono per circa 2 ore. Ecco cosa è emerso dalla conversazione tra Putin e Trump.

Cosa si sono detti Putin e Trump

È andato in scena oggi l’attesissimo colloquio telefonico tra Vladimir Putin e Donald Trump. Argomento ormai noto la questione Ucraina e le prospettive di pace. L’incontro è iniziato verso le 10 ora americana ed è durato circa 2 ore. Una delle principali priorità della chiamata era discutere della necessità di pace e di un cessate il fuoco nella guerra in Ucraina ma i due leader hanno parlato anche della questione in Medio Oriente e nel Mar Rosso.

Entrambi i paesi al termine della telefonata hanno pubblicato un resoconto che apre finalmente a scenari di pace definitivi con novità già immediate. Trump e Putin hanno anche concordato che un futuro con relazioni bilaterali migliorate tra gli Stati Uniti e la Russia offre enormi opportunità.

Stop ai raid sulle infrastrutture per 30 giorni

La Casa Bianca ha emesso un comunicato in cui si evince che «entrambi i leader hanno concordato sul fatto che questo conflitto deve terminare con una pace duratura e le relazioni bilaterali tra gli Stati Uniti e la Russia vanno migliorate».

Il primo percorso verso la pace è un cessate il fuoco su energia e infrastrutture: «I leader hanno concordato che il percorso verso la pace inizierà con un cessate il fuoco riguardante l’energia e le infrastrutture, nonché con negoziati tecnici per l’attuazione di un cessate il fuoco marittimo nel Mar Nero, fino a un cessate il fuoco completo e una pace permanente. Questi negoziati inizieranno immediatamente in Medio Oriente», si legge.

Quanto alla questione Medio Oriente, «i leader hanno parlato in termini più ampi definendo il Medio Oriente come una regione con potenziale di cooperazione per prevenire futuri conflitti. Hanno inoltre discusso della necessità di fermare la proliferazione di armi strategiche e si impegneranno con altri attori per garantirne la più ampia limitazione possibile. I due leader hanno condiviso l’opinione che l’Iran non dovrebbe mai trovarsi nella posizione di poter distruggere Israele».

Infine, sempre secondo la Casa Bianca, Stati Uniti e Russia hanno concordato di migliorare le relazioni che «include importanti accordi economici e una maggiore stabilità geopolitica una volta raggiunta la pace».

Dal Cremlino parlano di una telefonata franca e dettagliata con «Putin che ha espresso gratitudine a Trump per il suo desiderio di contribuire a raggiungere il nobile obiettivo di porre fine alle ostilità e alle perdite umane».

Il presidente russo al termine della conversazione ha dato subito l’ordine all’esercito di sospendere gli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine per 30 giorni. Il leader del Cremlino ha posto poi delle condizioni per il cessate il fuoco, tra cui la fine del riarmo. «La parte russa ha sottolineato una serie di punti essenziali riguardanti il monitoraggio efficace di un eventuale cessate il fuoco lungo l’intera linea di contatto, la necessità di porre fine alla mobilitazione forzata in Ucraina e il riarmo delle forze armate ucraine», si legge da un comunicato del Cremlino. Già domani 19 marzo ci sarà uno scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina, 175 per parte.

Le tappe del negoziato

I negoziati per porre fine alla guerra sono iniziati il mese scorso, dopo una telefonata tra Trump e Putin che ha segnato la ripresa del dialogo tra la Casa Bianca e il Cremlino dopo un lungo periodo di silenzio. Successivamente, il presidente americano ha ricevuto il leader ucraino Zelensky nello Studio Ovale, un incontro che si è concluso con tensioni e urla da parte di Trump e del vicepresidente JD Vance e la richiesta agli ucraini di lasciare la stanza, seguita dalla sospensione temporanea dell’assistenza militare e della condivisione di intelligence da parte degli Stati Uniti.

Dopo settimane di intense trattative tra alti funzionari statunitensi e rappresentanti di Ucraina e Russia, nei giorni scorsi è stata annunciata una proposta di cessate il fuoco guidata dagli Stati Uniti. Zelensky ha dichiarato la scorsa settimana che il suo paese aveva accettato la tregua di 30 giorni, lasciando la decisione finale alla Russia.

Dalla Finlandia dove è in visita ufficiale, Zelensky ha però comunque chiesto che l’Europa si sieda al tavolo delle trattative. «L’Europa deve essere al tavolo delle trattative e tutto ciò che riguarda la sua sicurezza deve essere deciso insieme all’Europa», ha detto.

In vista del Consiglio Europeo, fonti Ue ammettono che i leader non potranno ignorare il contenuto della telefonata Trump-Putin. «Per l’Ue però la tregua non può che essere una tappa di un percorso verso una pace giusta e duratura», si apprende.

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