Istruire sul cambiamento climatico, creare programmi di inserimento per le minoranze e monitorare le politiche di assunzione: ecco le principali scelte ESG della banca di investimento
Morgan Stanley è una delle banche di investimento più importanti del mondo. Fondata negli Stati Uniti nel 1935, oggi ha clienti in tutto il mondo che impiegano grandi capitali nella speranza di ottenere un buon ritorno sul loro investimento. L’azienda ha circa 175.000 dipendenti ed è presente in 41 Paesi.
Come tutte le grandi banche e le grandi aziende però, operare sui mercati finanziari ha un costo non soltanto economico, ma anche in ambito ESG, questo perché molte delle azioni che vengono compiute quotidianamente portano a rilascio nell’atmosfera di CO2.
Oggi che gli investitori sono molto attenti al comportamento di coloro che gestiscono i loro portafogli azionari, è importante per queste aziende mettersi in moto per cercare di avere un comportamento sostenibile.
Questo Morgan Stanley lo sa, ed è perciò che redige annualmente un report ESG all’interno del quale racconta agli stakeholder quali sono i propri progressi nell’ambito della sostenibilità.
Net zero entro il 2050
Nel settembre 2020, Morgan Stanley è diventata la prima grande società di servizi finanziari globale con sede negli Stati Uniti ad impegnarsi a raggiungere il net-zero entro il 2050.
Ma per riuscire davvero a combattere il cambiamento climatico l’azienda ha deciso di formare a dovere il proprio personale, così da aumentarne la consapevolezza verso le questioni più sensibili.
Già nel 2019 Morgan Stanley ha lanciato la Climate Change University, un programma nato per formare i risk manager su come il cambiamento climatico impatta sull’azienda e sui propri investitori. In risposta al continuo peggioramento della situazione, l’azienda ha pensato di aprire il programma a tutto il personale.
La piattaforma online consente agli studenti di tornare sul mercato con una maggiore consapevolezza dei rischi e di come limitarli.
In termini pratici, nel 2017 l’azienda aveva dichiarato la volontà di azzerare le emissioni delle proprie operazioni entro la fine del 2022. Il piano dell’azienda per raggiungere questo obiettivo è utilizzare quanta più energia possibile da fonti sostenibili e compensare le altre emissioni.
Per riuscire in questo obiettivo l’azienda sta inoltre cercando di rendere più efficienti le proprie sedi e i dispositivi di riscaldamento e raffreddamento al loro interno, così da avere spazi meno energivori e perciò meno inquinanti. Questi sforzi hanno portato Morgan Stanley a ridurre dal 2012 al 2021, le emissioni complessive di gas a effetto serra di oltre il 50%.
Dal solo punto di vista delle emissioni, il Covid-19 si è rivelato molto utile: nel 2020 e nel 2021, la pandemia ha contribuito a ridurre le emissioni scope due, attraverso il lavoro a distanza, e a ridurre le emissioni scope 3 attraverso restrizioni di viaggio.
Sebbene sia chiaro all’azienda che queste sono condizioni temporanee dovute a una causa esterna, l’impegno dimostrato è totale, in generale è infatti possibile osservare che le iniziative di gestione degli scope uno e due continuano a mantenere un trend complessivo di riduzione delle emissioni, anno dopo anno.
Nel corso del 2021 infine, l’azienda ha lavorato per prevenire la dispersione di 13 milioni di tonnellate di plastica nei fiumi e nei laghi, l’obiettivo è quello di arrivare a 50 milioni di tonnellate entro il 2030. È inoltre riuscita a bandire quasi totalmente l’uso della plastica monouso in azienda, dal momento che ne è stata già rimossa il 93%. L’azienda punta a raggiungere il 100% entro il 2024.
Essere socialmente sostenibili vuol dire anche non lasciare nessuno indietro
Morgan Stanley è ben consapevole della sua fama, è perciò che molti la scelgono come propria destinazione prediletta dopo aver completato il college. Al fine di rendere l’azienda alla portata di tutti, è stato lanciato il programma Advancing Future, che mira a fornire una possibilità di carriera e sviluppo per accelerare la mobilità sociale e la promozione di persone provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati.
Creato appositamente per fornire un servizio di coaching personale e professionale a studenti ambiziosi che desiderano avere una carriera di successo, il programma mette in collegamento più di 300 studenti con i volontari dell’azienda, che gli aiuteranno a pianificare i prossimi step della loro carriera e a sviluppare nuove skill.
Ma le grandi innovazioni non arrivano soltanto dai dipartimenti americani, ad esempio in Asia nel 2021 è stato lanciato un programma per il reinserimento dei veterani di guerra, che hanno la possibilità di entrare in azienda. Soltanto a giugno 2022, l’azienda ha assunto 20 veterani nel ruolo di tirocinanti, un numero decisamente importante.
Nelle sedi giapponesi è stato inoltre lanciato un programma per persone disabili: grazie ad esso, sia studenti laureandi che studenti di master avranno la possibilità di trascorrere otto settimane in azienda così da fare una prima esperienza nel mondo dei servizi finanziari. Il Paese ha accolto molto bene questa iniziativa, tanto da essere stata promossa da più di 100 scuole.
Revisione delle politiche di assunzione per una governance più equa
Nel corso degli anni Morgan Stanley ha sviluppato una forte coscienza per quanto riguarda la lotta al divario di genere, è per questo che lotta per raggiungere un equilibrio al suo interno tra personale maschile e femminile. In particolare, all’interno del suo consiglio di amministrazione sono attualmente presenti 4 donne su 14, ossia il 29%, mentre globalmente la forza lavoro al femminile della banca è il 39%.
Non solo, Morgan Stanley presta grande attenzione anche alla presenza di minoranze: solo negli Stati Uniti ad esempio, sono attualmente impiegate il 32% delle risorse che appartengono a una minoranza etnica, rispetto al 29% del 2020.
Ciò è possibile soprattutto grazie alle politiche di assunzione poste in essere, per quanto riguarda ad esempio le esperienze di reclutamento dei tirocinanti all’interno delle università, l’azienda cerca sempre di proporzionare in maniera equilibrata l’assunzione di persone appartenenti a minoranze e alla comunità LGBT+.
La stessa politica viene adottata per le assunzioni di personale con esperienza: soltanto nel 2021, tra i neo assunti negli USA figuravano il 47% di persone sottorappresentate e il 40% di donne.
Un altro aspetto a cui la società presta particolare attenzione è la politica salariali. Le pratiche sono infatti riviste continuamente per assicurarsi che ogni dipendente abbia un salario in linea con la sua esperienza. L’azienda inoltre svolge periodiche ricerche di mercato nei territori dove è presente per assicurarsi che il salario sia in linea con il costo della vita.
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