Rischi ESG, cosa sono e come gestirli al meglio

Violetta Silvestri

27 Dicembre 2024 - 10:41

Cosa sono i rischi ESG? La guida per capire come funzionano, perché impattano sul business dell’azienda e come gestirli.

Rischi ESG, cosa sono e come gestirli al meglio

I rischi ESG sono quelli derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance che un’azienda deve saper affrontare e gestire.

Questi rischi, infatti, sono una combinazione di minacce - ma anche opportunità se considerate in modo speculare - che possono avere un impatto significativo sulla redditività, sulla reputazione e sulla sostenibilità a lungo termine di un’impresa.

Non a caso, la rendicontazione ESG è diventata un pilastro fondamentale del benessere aziendale, grazie alla sua influenza sugli stakeholder critici.

Secondo una ricerca (del 2021) della società di consulenza finanziaria Usa Gartner, l’85% degli investitori considera i fattori ESG nella propria due diligence. Anche dipendenti e clienti prestano sempre più a questi parametri, con il 66% dei consumatori che afferma che pagherebbe di più per prodotti sostenibili.

Per le società quotate, il mancato rispetto delle aspettative degli investitori sui criteri ESG potrebbe comportare una svalutazione delle azioni e costringere l’azienda a spendere tempo, risorse e denaro aggiuntivi per tentare di riconquistare la fiducia.

Ne consegue che oggi le imprese sono obbligate a porsi target ESG ambiziosi e concreti, con una strategia efficiente anche per affrontare i rischi legati ai settori ESG.

Rischi ESG, cosa sono? Significato

Per poter chiarire quali sono i rischi connessi all’ESG è necessario definirne i tre parametri (Environmental, Social, Governance):

  • Parametro ambientale: si inserisce sotto l’ampio spettro della lotta al cambiamento climatico. Per conseguire gli obiettivi ambiziosi tracciati dagli Stati è necessario che il settore dell’imprenditoria agisca in modo responsabile nei confronti dell’ambiente. In questo ambito, i dati che vengono analizzati per realizzare la classifica sulla sostenibilità delle imprese riguardano, tra gli altri, la gestione delle risorse vitali (come l’acqua e l’aria), il rispetto della biodiversità, la sicurezza agroalimentare e il contenimento delle emissioni di anidride carbonica;
  • Parametro sociale: si riferisce a come l’attività aziendale ha un impatto sociale e quindi sulla collettività. I parametri ambiscono a rilevare, ad esempio, il rispetto dei diritti civili e lavorativi da parte di un’impresa, il mantenimento di uno standard di lavoro a norma di legge, l’osservanza delle leggi relative al lavoro minorile e il più ampio campo dell’uguaglianza sociale;
  • Parametro di governance: l’ultimo parametro è quello che riguarda la responsabilità di governance aziendale. Questo è particolarmente importante poiché la gestione di una società - eseguita in modo corretto, equo e trasparente - dà agli osservatori esterni indicazioni cruciali sulla sua identità aziendale. Sotto osservazione finiscono, dunque, le retribuzioni, il rispetto della meritocrazia e dei diritti degli azionisti, la remunerazione del comitato esecutivo e la qualità e diversità di quest’ultimo.

Come si collegano questi criteri ESG ai rischi per le aziende? La risposta è data, in sintesi, da questa definizione:

Il rischio ESG si riferisce alle potenziali conseguenze negative che le questioni ambientali, sociali e di governance possono avere sul capitale e sugli utili di un’azienda. Questi rischi derivano dalle attività di un’azienda e possono influenzare la sua reputazione, la sua posizione legale e le sue prestazioni operative.

Esempi di rischi ESG includono: inquinamento e problemi di gestione dei rifiuti, cattive pratiche di lavoro e spostamenti della comunità, comportamenti non etici o mancanza di trasparenza. Ogni tipo di rischio può influire sulla reputazione, la posizione legale e l’efficienza operativa di un’azienda.

Come si quantifica un rischio in ambito ESG

A differenza del risk management tradizionale, quello in ambito ESG è basato maggiormente su aspetti qualitativi.

Nel primo caso, per le aziende è importante capire e soprattutto valutare quale impatto può avere un determinato evento e con quanta probabilità questo si possa manifestare; per quanto complessa, questa operazione è possibile avvalendosi di alcuni modelli matematici.

Un esempio di ciò può essere un’interruzione inaspettata della supply chain aziendale che costringe a bloccare le proprie vendite momentaneamente, rischiando di perdere opportunità o clienti.

Per evitare che ciò accada, molte aziende hanno un team di persone che studiano queste variabili per fare in modo di mitigare il rischio che ciò avvenga e cercando di evitare complicazioni.

In ambito ESG ciò non funziona nello stesso modo: infatti, l’impatto per l’azienda è perlopiù reputazionale, non è perciò possibile calcolare un rischio del genere utilizzando gli stessi metodi e le stesse variabili.

A ogni modo, ciò è tutt’altro che impossibile: coloro che investono in aziende di questo tipo possono valutare il rischio ESG attraverso un mix di analisi qualitative e quantitative, meno precise ma pur sempre indicative del comportamento aziendale.

Un esempio di ciò può essere rappresentato da un’azienda che nel suo storico ha un ottimo track record. Inoltre, oggi esistono dei rating ESG specifici che valutano proprio la performance aziendale secondo i tre parametri: più è alto, maggiore è la capacità di gestire eventuali rischi o di non incappare in minacce legate a quelle specifiche tematiche.

Cos’è il rating di rischio ESG e perché è importante

Il punteggio di rischio ESG, noto anche come rating del rischio ESG, è uno strumento quantitativo che misura l’esposizione di un’azienda ai rischi ambientali, sociali e di governance.

Il punteggio valuta la capacità dell’organizzazione di bilanciare la propria performance finanziaria con i rischi di sostenibilità.

Società indipendenti come Bloomberg, MSCI, Refinitiv e JUST Capital calcolano il rating ESG per diverse aziende.

Ciascuna agenzia ha modalità specifiche di calcolo e punteggio, utilizzando algoritmi e analisi per convertire i parametri ESG in punteggi separati per aspetti ambientali, sociali e di governance e poi in un’unica valutazione primaria. La maggior parte delle agenzie assegna punteggi su una scala di 100 punti, dove un risultato più alto indica una migliore gestione del rischio ESG.

Perché il punteggio è importante? Esso è parte integrante nel processo decisionale degli investitori attenti alla sostenibilità e consente di valutare la reputazione di un’azienda. A sua volta, ciò può influenzare le decisioni di investimento, poiché le aziende con punteggi ESG più elevati sono spesso viste come investimenti più sicuri e responsabili.

Inoltre, un buon punteggio di rischio ESG può rappresentare un vantaggio competitivo per le aziende. Può attrarre investitori e clienti più attenti alla sostenibilità e può dimostrare che l’azienda è impegnata nella gestione responsabile dei rischi ambientali, sociali e di governance.

Rischi ESG e conseguenze finanziarie: gli esempi

Per capire quanto i fattori ESG siano ormai cruciali per il business e il successo delle aziende e, quindi, i rischi a essi associati possano impattare negativamente, possiamo fare alcuni esempi.

Chiedendo ai dirigenti di “impegnarsi di più”, centinaia di lavoratori di Amazon hanno protestato l’anno scorso contro quella che hanno definito la mancanza di progressi dell’azienda sugli obiettivi climatici e la decisione di ritorno in ufficio considerata iniqua. L’evento è ovviamente un danno di immagine e di profitto per il colosso.

Allo stesso tempo, c’è un motivo per cui i dipendenti citano costantemente l’azienda di abbigliamento sportivo Patagonia come uno dei migliori posti di lavoro negli Stati Uniti. Molte delle migliori business school studiano il modello aziendale incentrato proprio sui criteri ESG di Patagonia. Nel 2019 l’azienda ha registrato un tasso di turnover dei dipendenti sorprendentemente basso, pari al 4%. Questo si traduce in un rischio di fallimento o impatto negativo sul business assai ridotto.

Come dimostra un’analisi di Dbrs e Morningstar, i rischi legati ai criteri ESG sono tanti e tutti con effetti a catena su finanza e politica. Per esempio, in ambito ambientale:

  • una compagnia aerea dovrà affrontare crescenti pressioni sociali se le emissioni di gas serra dei suoi voli continueranno a crescere;
  • una società mineraria dovrà sostenere costi di bonifica o sanzioni normative se scarica i rifiuti di lavorazione in un fiume;
  • l’industria forestale che sfrutta eccessivamente le foreste secolari, provocherà carenze future e volatilità dei prezzi

Nel settore sociale, tra gli esempi di impatto negativo per le aaziende da rischi ESG si possono citare:

  • se i lavoratori sono scontenti e scioperano impatteranno su profitti e relazioni con i consumatori;
  • fare affari con aziende che non rispettano i diritti umani fondamentali potrebbe avere un impatto notevole sulla reputazione dell’azienda;
  • la vendita di prodotti e servizi difettosi può comportare multe elevate e influire negativamente sul valore del franchising aziendale

Infine, nell’ambito governance può innescarsi questi meccanismi negativi:

  • se l’azienda è coinvolta in casi di corruzione sarà probabilmente soggetta a sanzioni normative, azioni legali e riceverà multe, con conseguente compromissione del franchising

Un sondaggio del 2022 condotto da EY ha rivelato che quasi il 70% delle aziende ha ottenuto rendimenti finanziari superiori alle aspettative grazie a iniziative climatiche benefiche.

Inoltre, le attività aziendali che supportano gli obiettivi di sviluppo sostenibile rappresentano il 53% dei ricavi delle 500 maggiori aziende statunitensi e il 49% dei ricavi delle 1.200 maggiori aziende globali, secondo una ricerca di S&P Global.

Adottare una strategia ESG proattiva e condividere in modo trasparente i dati rilevanti dimostra agli investitori che un’azienda pensa alla longevità del business e alla sua reputazione.

Come evitare i rischi

Evitare i rischi non è mai semplice, poiché, specialmente in qualità di investitori, questi si trovano a ogni angolo. È tuttavia possibile cercare di mitigarli, rendendo meno possibile la possibilità di avere brutte sorprese.

Qualora si decida di investire, ad esempio, in fondi ESG è necessario studiare bene la storia dell’azienda e cercare di capire il suo comportamento sociale, evitando preferibilmente di scegliere quelle che mostrano atteggiamenti opachi.

In qualità di cliente, nel caso in cui si decida di acquistare dei prodotti badando all’importanza delle tematiche ESG, è necessario conoscere la storia del brand con il quale ci si sta relazionando, tenendo conto di come la sua produzione impatta l’ambiente, del suo comportamento sociale e della sua governance aziendale.

È tuttavia possibile che talvolta ci si renda conto di essersi rivolti a un brand non sostenibile o che ha acquisito un pessimo track record. Nel qual caso, è sufficiente rivolgersi a un brand più allineato con le tematiche ESG.

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# ESG

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