La crisi in Corea del Sud e tutti i suoi risvolti spiegati da Federico Giuliani durante una puntata speciale andata in onda sul canale YouTube di Money.it.
Cosa è successo in Corea del Sud? Nelle scorse settimane molto si è parlato della legge marziale emanata - e poi revocata dopo poche ore - dal presidente Yoon Suk-yeol, formalmente ancora in carica ma ora finito sotto impeachment.
Yoon Suk-yeol per conto del Partito Popolare - una forza conservatrice - lo scorso 3 dicembre ha proclamato la legge marziale in Corea del Sud, accusando l’opposizione, maggioritaria in Parlamento a seguito del crollo di popolarità, di essere filo-nordcoreana e responsabile del blocco delle funzioni statali.
La legge marziale però è stata revocata dopo sole 6 ore viste le grandi proteste politiche e popolari, con il presidente - formalmente ancora in carica - che adesso è finito sotto impeachment.
Questa vicenda naturalmente è molto più complessa di quanto noi italiani possiamo immaginare, con il giornalista Federico Giuliani, esperto di questioni asiatiche, che ha provato a spiegare la situazione in Corea del Sud ospite del canale YouTube di Money.it.
“Il presidente sostanzialmente è tecnicamente fuori causa - ha spiegato Giuliani -, ma è ancora al suo posto, non si è dimesso, non ha intenzione di dimettersi, di conseguenza l’intero apparato politico sudcoreano è congelato, almeno fino a quando non si risolverà questa situazione politica”.
Per la sentenza sull’impeachment di Yoon Suk-yeol da parte della Corte Costituzionale però si potrebbe dover attendere fino a 180 giorni, quindi ci saranno ancora settimane se non mesi di incertezza. Per il giornalista però ci sono “diverse zone d’ombra che non tornano”.
“La prima che mi viene in mente è che la Corea del Sud è un partner solidissimo degli Stati Uniti e tutto quello che a livello politico e militare accade a Seul fatico a pensare che non sia condiviso o quantomeno conosciuto a Washington - ha sottolineato Federico Giuliani -. Di conseguenza appare strano che il presidente volesse annunciare questa legge marziale con conseguenze anche abbastanza gravi senza che gli Stati Uniti non sapessero niente. Però appunto la versione ufficiale dice questo, che nessuno era al corrente di questo bizzarro passo in avanti”.
Poi ha aggiunto il giornalista che c’è un “presidente che, questa è la cosa più importante, è stato messo in stato d’accusa, quindi è un presidente dimezzato, sostanzialmente un morto politico che cammina, ma che tuttavia non intende mollare”, e c’è chi ipotizza e chi teme che “qualcuno al Nord possa approfittare di questa situazione per fare provocazioni, per aumentare la pressione”.
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