Cosa è successo alla figlia di Jo Song-gil, l’ex ambasciatore della Corea del Nord a Roma?

“Questa è una brutta storia” direbbe Carlo Lucarelli se dovesse raccontare questa vicenda. Quando di mezzo infatti c’è un paese come la Corea del Nord del dittatore Kim Jong-un e gente che scompare, non è mai qualcosa di piacevole.

Tutto ha inizio quando Jo Song-gil, ambasciatore della Corea del Nord in Italia, ha fatto perdere a novembre 2018 le sue tracce decidendo di disertare con la moglie invece di rientrare a Pyongyang.

A Roma invece era rimasta la figlia diciassettenne, ma anche di lei poco dopo si sono perse le tracce: secondo alcune fonti, la ragazza sarebbe stata prelevata con la forza dalla intelligence nordcoreana e riportata in patria. Per la Farnesina invece si sarebbe trattato di un ritorno volontario per stare con i nonni.

Per il Movimento 5 Stelle e le opposizioni si tratterebbe di una vicenda molto grave, con tanto richiesta di spiegazioni al ministro dell’Interno Matteo Salvini che però ha detto di non sapere nulla di questa storia “è una vicenda che riguarda il ministero degli Affari Esteri “.

La scomparsa di Jo Song-gil

Un fatto simile sempre in Italia avvenne nell’estate del 2013. Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, insieme alla figlia di 6 anni vennero prelevate dalla Polizia italiana e rispedite in patria nonostante avessero lo status di rifugiate politiche in Gran Bretagna.

Ministro dell’Interno dell’epoca era Angelino Alfano, mentre ora al Viminale c’è Matteo Salvini al quale, sia la sinistra che il Movimento 5 Stelle, chiedono un immediato chiarimento a riguardo di questa torbida vicenda.

Dopo che nell’ottobre 2017 l’Italia decise di espellere l’allore ambasciatore della Corea del Nord a Roma dopo i test nucleari compiuti da Pyongyang, a Jo Song-gil che dal 2015 si trovava nella Città Eterna fu affidato l’incarico di ambasciatore ad interim fino a novembre 2018.

Stando a quanto scrive Adnkronos, Jo Song-gil fa parte di una delle famiglie più importanti del regime nordcoreano e “questo spiegherebbe perché, quando si trasferì a Roma nel maggio del 2015, gli fu consentito di portare con sé la famiglia”.

Proprio quando stava per scadere il suo mandato a interim, il 10 novembre 2018 l’ex ambasciatore ha fatto perdere le sue tracce insieme alla moglie, per quella che è stato visto da Pyongyang come un tentativo di diserzione.

La Farnesina comunque ha smentito la notizia, data in Corea del Nord, che Jo avesse chiesto al nostro paese protezione internazionale per non essere rimpatriato. La coppia comunque al momento dovrebbe essere in un paese occidentale in cerca di protezione, ma non in Italia secondo il Ministero degli Esteri.

Cosa è successo alla figlia?

In Italia invece è rimasta la figlia diciassettenne che a Roma frequenta il liceo. Prima che questa riuscisse a ricongiungersi con i genitori anche lei è scomparsa: sarebbe stata prelevata con la forza e rimpatriata.

Per la Farnesina invece la versione sarebbe differente: “Avendo richiesto di rientrare nel suo Paese dai nonni, vi aveva fatto rientro, il 14 novembre 2018, accompagnata da personale femminile dell’ambasciata”.

Per il sottosegretario agli Esteri del Movimento 5 Stelle Manlio Di Stefano, si tratta però di un fatto di “una gravità inaudita”, garantendo che “chi ne ha responsabilità pagherà, statene certi”.

Interpellato sulla vicenda, Matteo Salvini si è detto all’oscuro di tutto scaricando tutto sulla Farnesina: “È una vicenda che riguarda il ministero degli Affari Esteri, se c’è una ragazza che ha voluto tornare a casa dai nonni nel suo paese, ha preso un aereo di linea, superando i controlli di polizia senza dire nulla, il ministro dell’Interno che cosa deve fare?”