Aumentano i casi Covid in Austria e le mascherine tornano a essere raccomandate nei luoghi a rischio. Contagi in crescita anche in Italia ma il governo va nella direzione opposta.
Covid, mascherine e tamponi. Non siamo tornati indietro nel tempo e, anche se la pandemia è stata dichiarata conclusa dall’Oms la scorsa primavera, il virus che ci ha chiuso in casa per due anni ancora oggi in Italia fa circa 150/200 morti a settimana, soprattutto tra gli over 90 e gli anziani fragili.
Mettendo da parte il nuovo allarme scattato in Cina relativo alle misteriose polmoniti che stanno colpendo i bambini, con l’arrivo dei primi freddi un po’ ovunque sono in aumento i nuovi casi Covid con anche l’Italia che non sta facendo eccezione.
Rispetto al passato però il nuovo governo e il nuovo direttore della prevenzione al ministero della Salute - Francesco Vaia -, sembrerebbero volersi muovere in maniera diametralmente opposta rispetto a chi vorrebbe un ritorno delle misure di prevenzione.
Emblematiche sono state le parole di Francesco Vaia “tutto è sotto controllo, non spaventiamo le persone”, con il direttore che su La Stampa ha annunciato un cambiamento per quanto riguarda gli indicatori del monitoraggio Covid.
La grande novità è che non ci si affiderà più ai tamponi oggi poco di moda, ma come per l’influenza si farà fede alle segnalazioni di un campione rappresentativo di medici di base dislocati in tutta Italia.
In una situazione di contagi analoga, in Austria invece le mascherine sono tornate a essere state raccomandate nei luoghi più a rischio, con diversi esperti che vorrebbero fare proprie queste indicazioni anche nel nostro Paese.
Covid, mascherine raccomandate in Austria. E in Italia?
“Siamo nel mezzo di un’ondata di Coronavirus, il monitoraggio nazionale delle acque reflue lo dimostra molto chiaramente”. Questo è stato l’allarme lanciato in Austria - dove nell’ultima settimana c’è stato un +39% di nuovi casi Covid - da parte del ministro della Sanità Johannes Rauch.
Il ministro così ha auspicato l’utilizzo delle mascherine negli ospedali, nelle case di cura e negli ambulatori - ovvero nei luoghi in cui ci sono molte persone anziane o malate -, estendendo la raccomandazione anche ai mezzi pubblici.
Si tratta comunque solo di raccomandazioni visto che in Austria non ci sono obblighi per quanto riguarda l’utilizzo delle mascherine. In Italia nell’ultima settimana l’aumento dei casi Covid è stato del 32%, con anche i decessi tristemente in crescita, ma il nostro ministero della Salute ostenta tranquillità.
“Oggi in Italia una prescrizione mandatoria potrebbe essere poco digerita, ma si potrebbe ribadire l’utilità del loro utilizzo, in termini di responsabilità personale - ha dichiarato il virologo Fabrizio Pregliasco ad Adnkronos -. Se l’uso della mascherina resta infatti una disposizione in alcuni contesti ospedalieri, o nelle Rsa, per il resto si potrebbe promuovere una maggiore sensibilità. Perché noi ci siamo dimenticati del Covid, ma il Covid non si è dimenticato di noi”.
Parole più caute quelle dalla virologa Maria Rita Gismondo “la mascherina è un mezzo di contenimento per qualsiasi infezione respiratoria, consigliarla può essere utile, ma attenti a non correlare un’eventuale raccomandazione alla paura di Covid”, con il popolare medico Matteo Bassetti che ha sottolineato come “raccomandare non vuol dire obbligare”.
L’auspicio condiviso degli esperti sembrerebbe essere quello di una maggiore comunicazione preventiva sul Covid in Italia da parte del ministero, magari ribadendo la raccomandazione alla vaccinazione e all’utilizzo della mascherina nei luoghi più a rischio.
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