Credit Suisse: «L’Italia cerchi equilibrio tra consolidamento e austerità. In gioco c’è la fiducia dei mercati»

Redazione

14 Giugno 2022 - 14:51

Non convince la posizione sulla sostenibilità dei debiti in alcuni Paesi come l’Italia. Il rischio è perdere la fiducia dei mercati.

Credit Suisse: «L’Italia cerchi equilibrio tra consolidamento e austerità. In gioco c’è la fiducia dei mercati»

L’economia svizzera contrasta bene gli effetti della crisi. Quella europea arranca. Quella italiana rischia.
È questo in sintesi, il senso dello studio «Monitor Svizzera» diffuso da Credit Suisse per il 2° trimestre 2022.

Analisi sul medio-lungo periodo

Secondo l’ultimo rapporto della banca svizzera, verso la metà di questo decennio, le conseguenze generate dalla condizione congiunturale che coinvolge l’economia internazionale, porteranno a una condizione di sostenibilità per Svizzera e Germania. Altri Paesi, invece, si troveranno alle prese con una sfida rivolta alla stabilizzazione del tasso d’indebitamento. Negli Stati Uniti - sempre secondo gli analisti di Credit Suisse - ciò dovrebbe accadere a partire dal 2027, mentre in Spagna e Francia dal 2028.

Diversa è la situazione per l’Italia che - per gli esperti della banca svizzera - si distingue per la combinazione problematica di una posizione fiscale fondamentalmente negativa e il rischio di un’alta volatilità. Al più tardi, dalla metà 2025, per non perdere la fiducia dei mercati, il Bel Paese dovrà riuscire a trovare un equilibrio tra il consolidamento necessario della propria economia e l’austerità che danneggia la crescita. Un passaggio necessario per non perdere la fiducia dei mercati.

Meglio va per la Svizzera

Diversa è la situazione per l’economia della Confederazione, la cui economia resiste bene alla difficile situazione globale.
Gli analisti di Credit Suisse, infatti, mantengono invariata la stima di crescita economica del 2,5% per l’anno in corso.
Ma c’è di più: nonostante la svolta dei tassi d’interesse, a detta degli esperti, il rischio di una crisi del debito internazionale a breve termine non appare preoccupante.

Previsioni di Credit Suisse Previsioni di Credit Suisse per l'economia svizzera

Scenario generale positivo

In Svizzera dunque, le buone notizie non mancano. La dinamica positiva successiva alla revoca delle misure anti Covid-19 ha spinto la ripresa economica della Confederazione. Nel frattempo, permane la propensione agli acquisti dei consumatori grazie all’elevata sicurezza individuale dei posti di lavoro e nonostante la preoccupante situazione in Ucraina.

Infine, secondo gli esperti di Credit Suisse l’inflazione in aumento non ha generato una diminuzione del potere d’acquisto in Svizzera.

A sostenere l’economia elvetica, infatti, si sono la crescita dell’occupazione, lo spostamento verso posti di lavoro con stipendi migliori: basti pensare che la somma dei salari pagati nel primo trimestre 2022 è cresciuta del 3,9%, con un livello più alto dell’inflazione (2,1%).

Restando in tema di inflazione, per Credit Suisse il tasso si attesterà oltre il 2,0% entro la fine di quest’anno (media annua per il 2022: 2,3%). Grazie alla situazione vantaggiosa del mercato del lavoro, con una crescita dell’occupazione dell’1,7% e degli stipendi dello 0,8%, la perdita di potere d’acquisto dell’economia generale continuerà dunque a essere moderata.

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