Con la recente ripresa degli acquisti, il saldo degli ultimi 18 mesi per le Criptovalute si conferma ampiamente positivo. Così positivo da spingere alcuni commentatori ad ipotizzare una correlazione con i casi di Covid. La risposta è nella legge di Betteridge.
Da quando il Covid-19 è stato ufficialmente dichiarato una pandemia, il prezzo del Bitcoin è salito di oltre 500 punti percentuali, passando da 8 a 50 mila dollari.
Andamento simile per il Ripple (+450% circa) e per l’Ethereum, salito di oltre 2 mila punti percentuali .
Questo ha spinto alcuni commentatori ad ipotizzare una correlazione tra l’andamento dei prezzi delle Criptovalute ed i nuovi casi di Covid.
Covid e Criptovalute: record Bitcoin con nuovi positivi in calo
Sul suo account Twitter, Unusual Whales, società che si occupa di fornire consulenza in tema di investimenti, ha rilevato una correlazione positiva tra l’andamento dei nuovi casi di Covid e le quotazioni delle due maggiori criptovalute, Bitcoin ed Ethereum.
Casi giornalieri di Covid e prezzi di Bitcoin ed Ethereum. Fonte Unusual Whales
Se in alcuni periodi, come nel corso dell’inverno 20-21 o dell’agosto 2021, la correlazione è positiva, in altri, come in occasione del nuovo massimo storico di Ethereum (o “Ether”, dal token che fa funzionare la rete Ethereum) il grafico evidenzia una contrazione dei nuovi casi.
Stessa cosa si può dire del Bitcoin, salito ai massimi storici sopra quota 60 mila dollari con il Covid in deciso arretramento. Sempre per quanto riguarda il cripto-asset con la maggiore capitalizzazione di mercato, è interessante notare come il picco di nuovi casi positivi, a gennaio 2021, sia coinciso con il calo maggiore da otto mesi.
Di conseguenza, anche in questo caso è valida la legge di Betteridge: «a ogni titolo che termina con un punto interrogativo si può rispondere no».
Dalle colonne del Financial Times, Jemima Kelly rincara la dose, rilevando come i prezzi delle cripto siano saliti in corrispondenza della sconfitta elettorale di Donald Trump.
“Quindi dovremmo considerare l’ipotesi che Trump possa essere Satoshi (Satoshi Nakamoto, la persona o il collettivo dietro il whitepaper originale del Bitcoin) e che, con più tempo libero a disposizione, stia spingendo il mercato”, ha rilevato ironica la columnist dell’autorevole testata londinese.
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