Bitcoin, Ethereum, Dogecoin, Cardano e tante altre criptovalute sono crollate nel fine settimana dopo i dati record sull’inflazione USA, ai massimi da dicembre 1981. Quale futuro per le crypto?
Il mercato delle criptovalute sta implodendo. Dopo la corsa al rialzo nel 2020 e nel 2021, ora la capitalizzazione globale del mercato è diminuita di circa 1.000 miliardi di dollari da inizio anno e quasi tutte le monete digitali più importanti ora valgono la metà (o addirittura meno) dai record storici.
Le pressioni inflazionistiche che negli States hanno raggiunto i massimi da 40 anni stanno alimentando i timori di un intervento sui tassi più massiccio da parte della Banca centrale americana con la conseguente fuga dal rischio da parte degli investitori.
Criptovalute al collasso: Celsius blocca prelievi e trasferimenti
Da ultimo, il colpo di grazia è arrivato da Celsius Network, la più grande piattaforma di finanza decentralizzata, il cui core business è il crypto lending che permette di ottenere una rendita dalle criptovalute depositate e offre prestiti garantiti da criptovalute. La piattaforma, nata nel 2018, ha annunciato la sospensione di prelievi e trasferimenti innescando il sell-off delle ultime ore che ha travolto Bitcoin, Ethereum ed altre criptovalute.
Il crollo della stablecoin TerraUSD e del suo token gemello Luna all’inizio di maggio ha generato un diffuso scetticismo sui rendimenti vertiginosi offerti dalle società di criptovalute: Anchor, un progetto legato all’ecosistema Terra, offriva infatti rendimenti di circa il 20% prima che TerraUSD e UST crollassero. Ecco perché ora il token di Celsius, CEL, che promette «premi finanziari» fino al 30% settimanali - secondo la descrizione sul sito web - sta andando in crisi.
Il CEO di Celsius, Alex Mashinsky, ha dichiarato: «Stiamo intraprendendo questa azione oggi per mettere Celsius in una posizione migliore e per onorare, nel tempo, i suoi impegni». «In questo periodo di pausa, gli utenti continueranno ad accumulare premi», ha poi aggiunto.
Criptovalute al collasso: Bitcoin affonda sotto i 25.000$
Il «butterfly effect» innescato dal collasso dell’ecosistema di Terra (UST e LUNA) è ancora in atto e trova terreno fertile nel contesto di avversione al rischio sul mercato dei capitali.
Per diverso tempo Bitcoin è stato considerato un asset rifugio contro l’inflazione, ma nel corso di quest’anno si è comportato diversamente raggiungendo il livello massimo di correlazione dal 2020 con gli indici S&P 500 e Nasdaq. Dal grafico si può notare come le criptovalute siano scese più velocemente delle azioni.
Nel fine settimana Bitcoin ha perso oltre il 18% e viene scambiato a 24.510 dollari. Sotto quest’area le quotazioni avrebbero spazio per un’accelerazione al ribasso verso area 19.500/20.000 (per un test dall’alto del picco di fine 2017) e successivamente fino a 13.000 dollari, raggiungendo così il lato inferiore del canale che scende dai record di novembre 2021. Non sarà sufficiente il ritorno in area 28.000 per scongiurare la realizzazione di questo scenario. Solo oltre area 32.000 verrebbe infatti allentata la tensione ribassista attualmente presente sui prezzi.
Ethereum crolla: timore di ritardo del «Merge»
Ethereum, che nel momento in cui stiamo scrivendo viene scambiato a 1.253 dollari, ha perso oltre il 30% nelle ultime quattro giornate. La perdita del supporto a 1.700 dollari ha dato il via a un nuovo sell-off che ha portato la criptovaluta su livelli di gennaio 2021.
Lo scorso 8 giugno si sono svolti i primi test del «Merge», ossia la trasformazione della blockchain da proof-of-work a proof-of-stake. Nonostante i risultati positivi, gli sviluppatori hanno deciso di posticipare la «difficulty bomb» (l’aumento della difficoltà della validazione dei blocchi tramite PoW per incentivare il passaggio alla PoS). Secondo alcuni esperti, il rinvio della difficuly bomb potrebbe ritardare il Merge.
Criptovalute al collasso: crollano le principali altcoin
Periodo nero anche per le altre principali altcoin: Cardano perde l’8,4%, scambiato a 0,449 dollari, accumulando un ribasso di oltre il 30% negli ultimi quattro giorni. BNB perde circa l’11% a 226,1 Dollari, il 22% in meno rispetto a venerdì.
Dogecoin crolla a 0,0548 dollari, in calo del 13,4%, accumulando un ribasso del 31% negli ultimi quattro giorni.
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