In Argentina i mercati finanziari sono letteralmente crollati dopo le elezioni primarie: dalla Borsa al peso, che sta succedendo?
I mercati finanziari in Argentina sono andati in crisi dopo le elezioni primarie del fine settimana.
L’esito della consultazione ha colto di sorpresa il mondo intero: il presidente Mauricio Macri è stato sconfitto duramente dalla coalizione di opposizione peronista guidata da Alberto Fernandez che ha potuto festeggiare in previsione delle presidenziali del prossimo 27 ottobre.
Le elezioni primarie in Argentina hanno avuto un impatto dirompente sui mercati finanziari che non si aspettavano la sconfitta di Macri. Il panico è stato immediato, la crisi tangibile: la Borsa è arrivata a bruciare quasi 40 punti percentuali in poche ore, mentre il peso è affondato. E non solo.
Crisi Argentina: mercati a picco
Come anticipato, tra i primi a risentire della crisi esplosa in Argentina dopo le elezioni c’è stata sicuramente la Borsa di Buenos Aires, che ieri ha inaugurato gli scambi in rosso del 9%.
Con il passare delle ore le cose sono lentamente peggiorate e il Merval (l’indice più importante dell’azionario) è arrivato a bruciare il 48% mettendo a segno la perdita peggiore (a livello globale) degli ultimi 70 anni. In piena crisi, la Borsa argentina ha poi chiuso a -37,93%.
Sempre sul fronte mercati, anche il peso ha reagito negativamente al risultato delle elezioni che ha messo con le spalle al muro il presidente Macri. Nell’arco di poche ore la valuta nazionale ha subito una maxi svalutazione (di oltre il 30%) e contro il dollaro USA è passata da quota 49 a quota 65.
Neanche i titoli di Stato sono stati esentati dalla crisi generalizzata che ha travolto ieri i mercati d’Argentina. A tenere con il fiato sospeso è stato soprattutto il bond a 100 anni che si è deprezzato tanto da raggiungere i minimi storici.
Perché i mercati sono affondati?
L’esito delle elezioni primarie non è riuscito a mascherare il vero sentiment degli investitori. La sconfitta di Macri ha avuto conseguenze imponenti sulla Borsa, sul valutario e sull’obbligazionario poiché l’uomo è stato sempre visto come “l’amico dei mercati”.
Eppure durante la sua presidenza l’inflazione è schizzata oltre il 50% mentre l’Argentina non è riuscita ad uscire dalla recessione. Ma allora perché i mercati hanno reagito così male dopo le elezioni?
In primo luogo Macri ha avviato diverse riforme di stampo liberista che hanno poi garantito un accordo con il FMI e, di conseguenza, una maggiore stabilità per il peso. In secondo luogo, la sconfitta del presidente ha portato alla luce un nuovo pericolo: il peronismo, spesso considerato in opposizione ai mercati.
Per questi motivi la crisi e il caos esplosi in Argentina hanno messo a tappeto la Borsa, il peso e persino l’obbligazionario dopo le elezioni e dopo la batosta subita da Macri.
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