Scandalo in Argentina: il presidente Javier Milei sotto accusa per aver sostenuto una criptovaluta “volatile”, l’opposizione minaccia l’impeachment.
Buenos Aires, Argentina - Il presidente Javier Milei è al centro di una polemica che sta scuotendo la politica e la finanza del Paese.
Dopo aver promosso $LIBRA, una criptovaluta sconosciuta il cui valore è schizzato alle stelle per poi crollare, il leader argentino si trova ora ad affrontare delle accuse per aver promosso una truffa e aver innescato un disastro finanziario.
Migliaia di investitori hanno subito ingenti perdite, spingendo l’opposizione a chiedere l’impeachment verso il presidente.
Il tweet di Milei su X e la nuova criptovaluta $LIBRA
Tutto è iniziato con un tweet pubblicato dal presidente sul suo account X, che conta oltre 3,8 milioni di follower.
In questo messaggio, Milei ha annunciato il suo supporto a un “progetto privato” basato su una nuova criptovaluta denominata $LIBRA, nata per aiutare le piccole imprese.
Secondo il presidente argentino il progetto avrebbe incoraggiato la crescita dell’economia argentina, probabilmente volendo imitare le orme del presidente americano Trump con l’emissione di una sua valuta, la $Trump.
Il tweet ha avuto un impatto immediato sul mercato, scatenando l’interesse di migliaia di investitori. La quotazione della criptovaluta è infatti balzata da zero a quasi 5 dollari in pochi minuti.
Tuttavia, il boom è stato di breve durata: in meno di tre ore, il prezzo è precipitato a pochi centesimi, recando a molti investitori enormi perdite sul valore dei token acquistati.
Il post è stato cancellato poco dopo dal presidente, che ha aggiunto di “non essere stato a conoscenza dei dettagli del progetto”.
Il “Pump and Dump” e le accuse di truffa
Gli esperti di criptovalute hanno immediatamente sollevato dubbi sulla natura dell’operazione.
Pablo Sabbatella, esperto di sicurezza delle criptovalute sentito dalla CNN, ha evidenziato che la nascita della criptovaluta era avvenuta solo poche ore prima del tweet di Milei, come anche la registrazione del sito web del progetto - una pratica tipica di quelle che vengono definite “truffe pump and dump”.
Questo tipo di schema implica che grandi investitori, o “balene”, acquistino massicciamente un asset a un prezzo molto basso, lo facciano crescere grazie alla propria notorietà e alla pubblicità, per poi speculare e vendere quando il prezzo arriva ai massimi, provocando un crollo del valore e perdite considerevoli per chi ha acquistato durante il rally.
Ed è così che le “big whales” hanno acquistato ad un costo bassissimo e venduto una volta salito, innescando un crollo del 94% del valore della criptovaluta. Molti tra questi grandi investitori hanno incassato un guadagno di circa 4 milioni di dollari in sole due ore, mentre il ricavo più alto si stima intorno agli 87 milioni di dollari.
Questo fenomeno è noto come “pump and dump”, una tecnica di manipolazione del mercato in cui un token, una volta gonfiato artificialmente e aver attratto investitori, viene venduto, causando un crollo del prezzo.
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Javier Milei e la coalizione Unione per la Patria sono stati pesantemente criticati, con la minaccia di impeachment nei confronti del presidente argentino.
L’esecutivo ha subito interpellato l’Ufficio anticorruzione del Paese per indagare su una possibile condotta impropria da parte del governo e dal presidente stesso.
Uno scandalo che pone l’Argentina sotto i riflettori dell’intera comunità internazionale.
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