Angelo Gentili (Legambiente) spiega a Money.it che la situazione della filiera alimentare è grave e servono nuovi sostegni agli agricoltori, oltre che una strategia incentrata sulla sostenibilità.
Non solo crisi energetica, dovuta a prezzi del gas e della luce elettrica oramai fuori controllo, ora anche una vera e propria crisi alimentare. Secondo Coldiretti in autunno ci saranno in Italia 2,6 milioni di persone a rischio fame e costrette a chiedere aiuto per mangiare. Un numero spaventoso, confermato a Money.it da Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente.
“Forse è un dato calcolato leggermente al rialzo - ci dice- ma è comunque attendibile, perché ci sono problemi molto gravi sul lato della filiera agro-alimentare, tra clima impazzito, inflazione e costi elevatissimi dell’energia. Tutto questo rende ancora molto alti i prezzi dei beni alimentari”.
Uno scenario condiviso anche dal presidente del Consiglio Mario Draghi, che dal meeting di Comunione e Liberazione a Rimini parla di un inflazione dal peso “molto gravoso sui bilanci di famiglie e impese”.
Gli aumenti al supermercato e a tavola
Secondo Coldiretti il balzo dell’inflazione spinto dalle quotazioni record del gas, la siccità e poi le bombe d’acqua, “costerà alle famiglie italiane in media 564 euro in più solo per la tavola quest’anno”. Carne e salumi costeranno 98 euro in più rispetto a un anno fa, le verdure vedranno un balzo di 81 euro. E ancora latte, formaggi e uova costeranno 71 euro in più e il pesce 49 euro.
Crescono, così, le persone costrette ad andare nelle mense per i poveri o a chiedere i pacchi alimentari. Con quest’ultimi si sono già aiutati quest’anno 99.890 anziani, 81.963 senza fissa dimora, 31.846 disabili e 538.423 bambini.
Oltre 650mila bambini rischiano la fame
Sono proprio i bambini quelli che rischiano di più. Secondo Eurostat circa 667mila italiani con meno di sei anni, oltre un quarto del totale, vive in famiglie a rischio di povertà, ovvero con redditi inferiori al 60% di quello medio disponibile. Precisamente, infatti, il tasso di povertà infantile nel 2021 è arrivato al 26,7%, in aumento dal 23,8% del 2020: si tratta del numero peggiore dal 1995. Dai dati del 2022, vista l’inflazione e il caro-energia, ci si aspetta un ulteriore peggioramento.
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Lo sblocco delle navi ucraine è stato “insufficiente”
L’accordo sullo sblocco delle navi ucraine di inizio mese faceva pensare a una diminuzione dei prezzi di mais, pane e pasta, oltre a quello dei mangimi per le fattorie, dopo le prime flessioni iniziate a fine giugno. “Doveva esserci un nuovo cospicuo abbassamento dei costi- ci spiega Gentili- ma si sono viste solo lievi riduzioni e i prezzi sono ancora troppo alti. Continuano invece ad esserci forti difficoltà nella produzione di grano e olio, oltre che nell’allevamento, mentre proseguono le dinamiche speculative sui prezzi dell’energia, dopo quelle sui cereali dei mesi scorsi".
In questa situazione già un’impresa agricola su dieci ha chiuso. “Un’azienda - dice l’esponente di Legambiente- regge se i conti tornano. Se i costi crescono a dismisura da qualche parte bisogna intervenire e l’aumento del prezzo dei prodotti finali non basta: in diversi casi si è costretti a chiudere”.
Le proposte di Legambiente
Cosa fare, dunque? Secondo Gentili è necessario fare uno sforzo per maggiore indipendenza sui mangimi e sulle derrate. “Oggi - argomenta- ci sono troppe importazioni. Se ci si lega in maniera esagerata a paesi terzi si crea una difficoltà economica in un momento come questo e si eliminano vaste aree di foreste per fare foraggi: un danno enorme per l’ambiente”. Quindi propone di “ridurre il consumo di carne e fare meno trattamenti con i pestidici, per diminuire anche i costi economici, oltre che ambientali”.
E ancora, Legambiente propone di andare oltre il Pnrr, usando il prima possibile anche le risorse della nuova Politica agricola europea. L’obiettivo, per Gentili deve essere “modificare l’agricoltura indirizzandola verso la sostenibilità e il sistema integrato e biologico, aumentando il ricorso ad energie rinnovabili, con forti investimenti: serve per abbassare i costi, ridurre l’impatto sul clima e produrre alimenti più sani”.
Quindi l’esponente dell’associazione ambientalista chiede al governo nuovi sostegni economici agli agricoltori, che tuttavia “vanno indirizzati nella chiave della sostenibilità e della preservazione della biodiversità, per dare ai produttori il segnale che vengono ripagati se entrano in un’ottica virtuosa per il medio-lungo periodo”.
Rimandare gli obiettivi ambientali, conclude, “è controproducente, mentre se si riesce a indirizzare meglio la partita dell’agricoltura italiana, le cose possono migliorare da subito: può diventare un settore di grande rilancio dell’economia, così come è stato 50 anni fa per l’industria”.
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