Crisi criptovalute, fallisce un altro exchange. È Bittrex

Claudia Cervi

9 Maggio 2023 - 13:51

Bittrex è l’ultimo exchange ad aver dichiarato bancarotta nel settore delle criptovalute. Ecco le cause, le conseguenze e le implicazioni future di questo fallimento sulle criptovalute.

Crisi criptovalute, fallisce un altro exchange. È Bittrex

L’annuncio della bancarotta di Bittrex è solo l’ultimo capitolo di una lunga serie di fallimenti nel settore delle criptovalute. In effetti, negli ultimi anni, numerose piattaforme di exchange o di prestito di criptovalute hanno dovuto chiedere la protezione ai sensi del Chapter 11, tra cui FTX, BlockFi, Celsius e Voyager Digital.

Questi fallimenti hanno sollevato alcune preoccupazioni riguardo alla sicurezza e alla stabilità delle criptovalute come asset class. Tuttavia, alcuni esperti del settore ritengono che questi eventi non debbano necessariamente essere interpretati come un indicatore della salute generale del mercato delle criptovalute. Piuttosto, potrebbero essere il risultato di errori commessi dalle singole società, anziché di problemi più ampi che interessano il settore delle criptovalute.

Inoltre, le criptovalute hanno subito un forte aumento di popolarità negli ultimi anni, portando un numero crescente di investitori a entrare nel mercato. Tuttavia, questo ha anche aumentato la complessità della regolamentazione del settore, che è ancora in gran parte in fase di sviluppo. Alcune piattaforme di criptovalute potrebbero aver faticato a soddisfare i requisiti normativi e potrebbero essere state colpite dalle autorità di regolamentazione, portandole a dichiarare bancarotta o a chiudere le loro operazioni.

Vediamo nel dettaglio cosa è successo a Bittrex e quali conseguenze possono esserci nel settore delle criptovalute.

Bittrex presenta istanza di fallimento negli Stati Uniti

La piattaforma di criptovalute Bittrex, fondata nel 2014 a Seattle, ha recentemente presentato un’istanza di fallimento nel tribunale del Delaware, a seguito delle accuse della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. In particolare, l’agenzia ha accusato Bittrex di gestire un exchange di securities non registrato, circostanza che ha portato la società a decidere di cessare tutte le operazioni negli Stati Uniti a partire dal 30 aprile a causa dell’«incertezza normativa».

Bittrex Global, la divisione di Bittrex che serve i clienti internazionali, non subirà alcun impatto a seguito dell’istanza di fallimento presentata dalla società presso il tribunale del Delaware. Inoltre, la società ha reso noto che le sue attività e passività sono comprese tra $500 milioni e $1 miliardo.

Inoltre, Bittrex ha rivelato di possedere ancora criptovalute di clienti statunitensi che non hanno ritirato i propri fondi prima del 30 aprile, quando la società ha deciso di chiudere le operazioni negli Stati Uniti a seguito delle accuse della SEC. La società ha chiesto una riapertura limitata dei conti dei clienti per distribuire le criptovalute ai legittimi proprietari, nel rispetto dei requisiti normativi necessari. La società ha anche dichiarato la sua intenzione di attivare tali conti il prima possibile, in modo che i clienti che soddisfano i requisiti possano ritirare i propri fondi.

La causa della SEC contro Bittrex è ancora in sospeso. La SEC ha citato in giudizio Bittrex, sostenendo che l’ex CEO William Shihara ha incoraggiato gli emittenti di criptovalute a eliminare dichiarazioni pubbliche che potrebbero indurre le autorità di regolamentazione a indagare su alcune offerte di token come titoli. Bittrex ha negato le accuse della SEC, affermando che le criptovalute sulla sua piattaforma non erano titoli o contratti di investimento.

Bittrex si era già trovata in difficoltà lo scorso autunno quando aveva accettato di pagare una multa di $ 29 milioni al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti per «apparenti violazioni» del Bank Secrecy Act e della legge antiriciclaggio. Questo precedente problema potrebbe aver contribuito alla difficoltà della società e alla sua successiva decisione di presentare l’istanza di fallimento.

Dall’istanza di fallimento si osserva come l’Office of Foreign Asset Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro è il maggior creditore non garantito della società, con un debito di oltre $24 milioni dovuti all’agenzia. Questo debito potrebbe rappresentare un ulteriore ostacolo per la società, poiché il tribunale fallimentare deciderà come distribuire i fondi tra i creditori non garantiti.

La lista dei creditori di Bittrex comprende principalmente i clienti dell’exchange di criptovalute. Secondo l’istanza presentata dalla società, Bittrex ha elencato 16 clienti con almeno $1 milione nei loro account, senza rivelare i loro nomi. Tuttavia, la società ha affermato che il più grande conto cliente rimanente di Bittrex ha un patrimonio di 14,6 milioni di dollari.

Crisi criptovalute: americani preoccupati per depositi bancari

Un recente sondaggio di Gallup, società americana di analisi e consulenza a livello globale, ha rivelato che quasi la metà degli americani è preoccupata per la sicurezza dei propri depositi bancari, con il 20% degli intervistati che afferma di essere «molto preoccupato». Il sondaggio è stato condotto dopo il crollo della Silicon Valley Bank e della Signature Bank, ma prima del fallimento della First Republic Bank alla fine di aprile. Repubblicani, adulti a basso reddito e coloro che non hanno una laurea sono più preoccupati della sicurezza dei propri soldi nelle banche. Gallup ha concluso che il livello di preoccupazione è simile a quello misurato durante la crisi finanziaria del 2008, quando molte istituzioni finanziarie sono fallite.

Secondo un report del think tank Hoover Institution, se la metà dei risparmiatori non assicurati ritirasse i risparmi depositati, 186 banche americane sarebbero a «potenziale rischio di deterioramento». Queste banche rappresentano meno del 5% delle 4.135 banche commerciali assicurate dalla FDIC negli Stati Uniti e hanno un patrimonio totale di $300 miliardi. Inoltre, secondo gli esperti, alcune banche come PacWest, Western Alliance e First Horizon potrebbero essere a rischio dopo i crolli in borsa subiti la scorsa settimana.

Secondo una ricerca condotta dall’esperto bancario della Stanford University, Amit Seru, oltre 2.315 banche statunitensi sono attualmente in possesso di attività che valgono meno delle loro passività e ciò potrebbe portare ad un potenziale rischio di insolvenza. Il valore di mercato delle attività del sistema bancario statunitense è inferiore di $2,2 trilioni rispetto a quanto suggerito dal valore contabile delle attività che rappresentano i portafogli di prestiti detenuti fino alla scadenza, secondo Seru. Inoltre, il Telegraph ha suggerito che oltre la metà delle banche americane potrebbe essere insolvente, a causa della situazione finanziaria attuale delle banche e del fatto che i risparmiatori non assicurati potrebbero ritirare i propri soldi, portando a un potenziale deterioramento delle banche.

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