La crisi di Governo in corso potrebbe impattare pesantemente sull’agenda economica fitta e urgente per il rilancio del Paese. Cosa aspettarsi?
Una crisi di Governo forse inaspettata in questo periodo di pandemia e dagli esiti più che mai incerti sta gettando ombre pericolose sull’Italia.
Lo strappo di Italia Viva è arrivato in un momento cruciale per il nostro Paese, alle prese con un faticoso, complesso ma necessario progetto di rilancio anti-crisi. Quale sarà, quindi, l’immediato impatto della crisi politica sull’agenda economica?
Il ministro Gualtieri aveva lanciato l’allarme già prima della conferenza stampa di Renzi: in gioco c’è il futuro dell’Italia e della sua ripresa dalla recessione. Tutti i dossier e gli appuntamenti economici in bilico.
Gli appuntamenti economici a rischio con la crisi
Sono diverse e importanti le prossime tappe per l’economia italiana. Lo ha ricordato proprio Gualtieri quando la rottura di Renzi era ormai palese, anche se non ancora confermata: lo scostamento di bilancio e il piano ristori “hanno bisogno di un Governo nel pieno dei poteri.”
Proprio la condizione che al momento non è garantita, visto che Conte ha perso l’appoggio di Italia Viva e, sulla carta, non ha una solida maggioranza in Senato. Si stanno aprendo in queste ore concitate diverse opzioni per risolvere in fretta uno stallo molto rischioso.
Intanto, però, il tempo passa e l’incertezza sull’immediato futuro italiano aumenta: questi i punti dell’agenda economica più minacciati.
Scostamento di bilancio
Renzi in conferenza stampa ha ribadito che Italia Viva voterà lo scostamento di bilancio.
Una rassicurazione solida? In realtà, sta salendo la tensione sul punto. Il 20 gennaio dovrebbe riunirsi il Parlamento per approvare l’ennesima richiesta di deficit dal valore di circa 24 miliardi di euro.
Un passaggio presentato da Gualtieri come cruciale per sostenere nell’immediato le sfide economiche del Paese. Ma ora sta traballando tutto il piano: il ministro ha lanciato l’allarme sul fatto che una crisi di Governo non garantirebbe quella pienezza di poteri dell’esecutivo imprescindibile per la questione scostamento di bilancio. E il 20 gennaio è davvero alle porte.
Ristori e misure anti-Covid
Uno stop allo scostamento di bilancio significa, inevitabilmente, un ritardo nella predisposizione dei nuovi ristori.
La richiesta di deficit, infatti, serve per finanziari sostegni a fondo perduto per le attività economiche che sono state chiuse in questo ultimo periodo; accelerare la campagna di vaccinazione con l’erogazione di almeno 3 miliardi per la sanità; rifinanziare la cassa integrazione.
Dopo la votazione in Parlamento sullo scostamento di bilancio, il Governo dovrebbe quindi riunirsi per dar vita al nuovo decreto. Con quali tempistiche ora che l’esecutivo è in crisi? Italia Viva si è detta a favore dei ristori, ma ora tutto resta incerto.
Dossier economici
Non sapendo come si risolverà la crisi di Governo, il rischio è che dossier urgenti per il rilancio industriale restino ancora congelati. Si tratta di Alitalia, Ilva, Autostrade, Mps-Unicredit.
Governo e Mef lavorano da tempo su questi complessi tavoli, che ora potrebbero rimanere fermi ancora per molto.
Recovery Plan
Il Recovery Plan approvato in extremis in Cdm il 12 gennaio ha ancora molta strada da percorrere prima di approdare a Bruxelles.
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Il documento deve essere valutato dalle parti sociali, arrivare in Parlamento, inserire la definizione della task force, che ancora non è stata individuata. I tempi sono stretti e dettati dall’Unione Europea e mancare l’appuntamento sarebbe gravissimo.
Un Governo solido è un presupposto necessario per concludere in modo definitivo e condiviso il progetto di riforme e investimenti che segnerà la svolta italiana.
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