Crisi migratoria, allerta alta per Frontex: 10.000 fermati al confine greco

Mario D’Angelo

01/03/2020

Una nuova crisi migratoria minaccia l’Europa, con la situazione al confine che è degenerata nell’arco di 24 ore

Crisi migratoria, allerta alta per Frontex: 10.000 fermati al confine greco

L’agenzia europea per il controllo dei confini Frontex porta ad alto il livello di allerta. Mentre il continente cerca di contenere il coronavirus, un’altra emergenza - quella migratoria - rischia di colpire i precari equilibri dell’Unione. La situazione è diventata incandescente dopo la decisione della Turchia di aprire le frontiere a 3.6 milioni di migranti provenienti dalla Siria.

Livello di allerta alto per Frontex

Il livello di allerta è stato innalzato da Frontex su tutte le frontiere dell’Ue con la Turchia. L’agenzia, in un comunicato, ha precisato di avere agito su richiesta della Grecia, che sarà la prima a dover gestire le ondate di migranti provenienti dai Balcani.

Frontex ha quindi disposto l’invio di uomini e attrezzature tecniche in aiuto alla Grecia che, si teme, potrebbe agire in maniera violenta contro i migranti. Ma non sono soltanto i confini terrestri a preoccupare il Paese, perché già 500 persone sono arrivate su isole greche nella mattinata di oggi, domenica 1 marzo.

Sette barconi con 300 migranti a bordo sono arrivati sull’isola di Lesbo, altri 4 a Samos, per un totale di 150 migranti, e altre 70-80 persone a Chio. Per quanto riguarda le frontiere terrestri, Reuters riporta che sono stati avvistati intenti a superare il confine molti gruppi da 30 persone, inclusa una madre afghana con un bambino di 5 anni.

Le autorità greche hanno affermato di aver respinto con successo quasi 10.000 tentativi di valicare la frontiera.

Migranti, Ue convoca riunione straordinaria

Il commissario Ue per l’immigrazione, il greco Margaritis Schinas, ha richiesto la convocazione urgente di una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri dell’Interno. Lo ha comunicato lui stesso con un tweet, in cui ha detto anche che sono in corso delle consultazioni con la presidente Ursula von der Leyen, la commissaria agli Affari interni Ylva Johansson e il primo ministro greco.

Von der Leyen ha twittato a sua volta che la priorità dell’Ue è di assicurarsi che la Grecia e la Bulgaria - i Paesi confinanti con la Turchia, abbiano il pieno supporto.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha deciso di non rispettare più l’accordo siglato con l’Ue nel 2016 dopo l’uccisione di 33 militari da parte di un raid aereo del governo siriano di Assad, appoggiato dalla Russia.

Da tempo la Turchia minaccia di scatenare una crisi migratoria per ottenere un più deciso appoggio dell’Europa contro la Russia, ma anche per estendere il proprio dominio sulla regione. Per Ankara i fondi promessi da Bruxelles per la gestione dei migranti siriani non sono abbastanza e sono stati lenti ad arrivare.

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