Cuneo fiscale, taglio delle tasse nel 2022: tra le possibili novità della legge delega sulla riforma del Fisco c’è la riduzione del contributo CUAF. Ecco le misure allo studio.
Cuneo fiscale, taglio delle tasse nel 2022: la legge delega sulla riforma del Fisco è ormai pronta, e per lavoratori e imprese sono diverse le novità in campo.
Non è solo necessario ridurre l’IRPEF e alleggerire il peso delle tasse in busta paga, ma anche intervenire su una delle criticità del mercato del lavoro. Si tratta dell’elevato costo del lavoro, che finisce con l’inibire le nuove assunzioni e la crescita delle imprese italiane.
Secondo le ultime novità emerse, tra le ipotesi in campo e che potrebbero essere anticipate già con la Legge di Bilancio 2022, si valuta di cancellare il contributo CUAF a carico dei datori di lavoro, versato per il finanziamento degli assegni familiari.
Cuneo fiscale, si lavora al taglio delle tasse: le novità, in attesa della riforma del Fisco
Mentre sembra saltata l’ipotesi di un intervento sul catasto, alla luce delle divergenze all’interno del Governo, trova l’accordo di tutti i partiti politici la proposta di riduzione delle tasse in busta paga.
È del resto proprio il cuneo fiscale uno dei focus della riforma che dovrà prender forma entro il 30 settembre 2021, termine entro il quale è attesa la legge delega.
Novità e indiscrezioni sono quindi all’ordine del giorno, e l’ultima arriva dal Sole24Ore: per ridurre il cuneo fiscale, si sta valutando di abolire il contributo CUAF, alleggerendo così il peso del Fisco sui datori di lavoro e sulle famiglie che assumono collaboratori domestici.
Nello specifico, il CUAF è il contributo a carico dei datori di lavoro destinato al finanziamento degli assegni familiari, il cui importo è differenziato in relazione ai diversi settori economici. Già lo scorso anno Confindustria aveva proposto di abbassare l’aliquota contributiva, per ridurre il cuneo fiscale e favorire la ripresa economica.
Una proposta che, stando alle anticipazioni, torna ora in auge nel più ampio progetto di riduzione delle tasse e, nel caso specifico, per ridurre il peso del Fisco sulle assunzioni. Stando a quanto anticipato, il costo per il taglio del contributo CUAF sarebbe pari a 2 miliardi.
Cuneo fiscale, taglio al contributo CUAF e nuovo assegno unico: le novità previste dal 1° gennaio 2022
Di certo c’è ancora poco.
Oltre all’abolizione del CUAF, l’attenzione del Governo si concentra su due ulteriori possibilità: il taglio dell’IRPEF, con la riduzione della terza aliquota già in Legge di Bilancio 2022 o, in alternativa, l’abolizione dell’IRAP, altra misura che trova ampio consenso da parte di tutte le forze politiche in campo.
Nell’ambito del progetto di riforma fiscale, le prime novità sono attese alla prova pratica già con la Legge di Bilancio 2022. La legge delega attesa entro settembre disegnerà infatti solo i contorni degli interventi da porre in essere, la cui attuazione sarà gioco forza dilazionata nel tempo.
Ma, anche in considerazione delle aspettative elevate in merito alla riforma fiscale e alla richiesta di interventi urgenti in materia di riduzione delle imposte, alla Manovra spetta il compito di dare i primi segnali, nel rispetto però di quelle che sono le risorse a disposizione. Saranno quindi anche i vincoli di bilancio a vincolare le scelte del Governo e a stabilire se si interverrà prima sull’IRPEF, sull’IRAP o sul costo del lavoro.
In merito alle ultime anticipazioni, non si può poi che evidenziare che l’eventuale taglio al contributo CUAF coinciderebbe con l’abolizione degli assegni familiari.
Secondo il cronoprogramma dettato dal Governo, dal 1° gennaio 2022 dovrebbe infatti diventare operativo per tutti il nuovo assegno unico, finanziato sia dal Fondo apposito previsto dall’ultima Manovra che, per l’appunto, dalle misure che verranno contestualmente eliminate.
Il passaggio allo strumento di sostegno universale potrebbe quindi essere affiancato dall’addio ad uno dei balzelli che appesantiscono i conti di fine mese per le imprese e che contribuiscono a rendere poco sostenibili le nuove assunzioni.
Si resta in ogni caso in attesa di ulteriori novità e conferme, che potrebbero arrivare già con l’ok del Governo alla legge delega.
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