Per salvaguardare la propria sicurezza alimentare la Cina si sta affidando ad una serie di fornitori esterni. Ecco chi sono i partner strategici di Pechino.
Obiettivo: garantire la sicurezza alimentare in un epoca di tensioni e conflitti regionali in grado di stravolgere le catene di approvvigionamento mondiali. La Cina è alle prese con una sfida ardua, resa ancor più complicata dal cambiamento climatico e da alcuni nodi interni.
Giusto per fare un esempio, nonostante negli ultimi otto anni i raccolti annuali di grano di Pechino abbiano no superato quota 650 milioni di tonnellate, il Paese si trova ad affrontare crescenti pressioni per stabilizzare o aumentare tale livello, principalmente a causa di produttività ed efficienza inadeguate.
Una simile produzione, tra l’altro, è possibile perché sostenuta da 490 milioni di persone operative nelle aree rurali, ovvero quasi il 35% della popolazione cinese. Per fare un confronto, però, gli Stati Uniti, nel 2023, sono riusciti a produrre circa 570 milioni di tonnellate di cereali principali, con circa 66 milioni di persone, ovvero il 20% della popolazione totale dislocata nelle aree rurali. Come se non bastasse, ha fatto presente il South China Morning Post, l’agricoltura cinese non dispone ancora di tecnologie avanzate nel campo dei fertilizzanti, dei pesticidi e nelle macchine agricole. [...]
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