Il crollo del settore immobiliare può sconvolgere l’Europa per colpa, anche della Germania: la nazione tedesca sta vivendo una pericolosa crisi negli immobili. Cosa succede e cosa aspettarsi.
Il settore immobiliare in Germania è in grave crisi: da qui partirà il prossimo terremoto europeo del settore?
Gli analisti suggeriscono massima prudenza, in vista di segnali poco rassicuranti dalla nazione tedesca che guida tutto il vecchio continente per l’ampiezza degli investimenti in immobili.
Che il settore sia in crisi, colpito da una serie di fattori quali la pandemia e il minor bisogno di spazi per gli uffici, che sta allertando il rame commerciale e l’impennata dei tassi di interesse, che sta funzionando come freno alle richieste di nuovi mutui, è già noto. Da tempo l’allarme immobiliare risuona dagli Usa alla Cina fono all’Europa.
Proprio il vecchio continente deve fare i conti con una disfatta senza precedenti del settore che sta colpendo la Germania: perché è una minaccia per la stabilità europea e cosa sta davvero succedendo agli investimenti immobiliari nella nazione tedesca, alle prese con una serie di gravi problemi economici?
Germania: dal boom alla crisi nera. Il terremoto immobiliare inizia da qui
La Germania, come altri Paesi, ha beneficiato a lungo di un’era di “denaro a buon mercato” che ha alimentato un boom decennale nel settore immobiliare, ora alle prese con un’importante crisi.
Negli ultimi segnali di stress, per esempio, Vonovia, il più grande gruppo immobiliare tedesco, ha registrato perdite e svalutazioni per svariati miliardi di euro e la crescita dell’occupazione per i lavoratori edili è rimasta stagnante.
Nel dettaglio, le nuove costruzioni sono crollate in Germania durante la prima metà dell’anno, in calo del 47% rispetto alla media degli ultimi due anni, e le nuove concessioni edilizie sono dominuite del 27% nei primi cinque mesi.
Anche i prezzi delle case sono scesi al massimo livello da quando l’ufficio statistico tedesco ha iniziato a tenere i dati, in calo del 6,8% rispetto all’anno precedente. A settembre i dati mostreranno in che misura il trend sta proseguendo e faranno luce sullo stato dei lavori nel settore delle costruzioni.
Intanto, però, la preoccupazione è palpabile. Il fattore principale del crollo è stato un improvviso e rapido aumento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea che ha di fatto colpito le rate dei mutui e le disponibilità delle famiglie per chiedere prestiti.
Anche i costi di costruzione sono aumentati vertiginosamente, mentre la domanda di uffici e spazi commerciali è diminuita dopo la pandemia. La guerra in Ucraina ha anche fatto sembrare la proprietà tedesca più rischiosa per gli investitori stranieri.
“Se sei un investitore del Medio Oriente, la Germania sembra essere abbastanza vicina all’Ucraina. Dicono: Voglio allocare denaro negli Stati Uniti e in Asia e non in Germania”, ha affermato Florian Schwalm, consulente di EY.
L’idea piuttosto condivisa, intanto, è che la debolezza del settore immobiliare in Germania sia solo all’inizio, con potenzialità per esplodere.
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Dalla Germania all’Europa: perché l’allarme è totale
La fragilità del settore immobiliare è emersa anche negli Stati Uniti e in Svezia, ma la Germania è significativa perché è la più grande economia europea e il più grande mercato di investimenti immobiliari del continente.
Il settore immobiliare costituisce circa un quinto della produzione economica e uno su dieci posti di lavoro, secondo la Federazione tedesca della proprietà. Un crollo del comparto in Germania avrà ripercussioni sulla sua già vacillante economia, alle prese con un’industria danneggiata dai costi energetici e dalle nuove sfide con la Cina, e sulla stabilità finanziaria dell’Europa.
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