Il ministro Fioramonti verso l’approvazione del decreto salvaprecari e la formulazione di un bando per assumere 24mila tra supplenti storici e neo laureati. Facciamo il punto della situazione.
Il decreto salvaprecari, predisposto dal precedente governo e mai arrivato ad attuazione, vuoi per l’improvvisa crisi estiva dell’esecutivo, vuoi per “dimenticanza”, torna ora in cima alla lista delle priorità del neo eletto ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, più che deciso a portarlo a termine.
Fioramonti ha un programma preciso da perseguire: assumere una consistente parte dei precari con almeno 36 mesi di servizio svolto, aumentare gli stipendi dei docenti e garantire una formazione continua.
Stando alle ultime dichiarazione, conscio di quanto il precariato sia una piaga che anno dopo anno inasprisce il sistema scolastico, Fioramonti si è detto intenzionato a presentare il tanto atteso decreto salvaprecari al Consiglio dei ministri, con alcune correzioni rispetto a quanto previsto dall’originale di Bussetti, nel corso dei prossimi giorni.
L’obiettivo primario è chiaramente quello di porre un freno all’epidemia di supplenze su cui si regge il sistema scolastico italiano, che a fronte di un numero sempre più alto di cattedre vuote vede crescere il precariato senza soluzione di continuità, attraverso l’istituzione di un concorso ordinario. Vediamo nel dettaglio il programma.
Decreto salvaprecari, concorso da 24mila assunzioni
Nella nuova versione del decreto salvaprecari troveranno posto elementi di selettività nei percorsi PAS in modo da rendere più fruibile il conseguimento dell’abilitazione ai docenti con almeno 3 anni di insegnamento negli ultimi 8. Ma soprattutto si avvieranno concorsi, straordinari e ordinari, con l’obiettivo di assumere 55mila tra precari storici e neo laureati.
Le assunzioni non saranno certo fatte tutte insieme. A fronte degli oltre 200mila precari della scuola, Fioramonti ha annunciato che sono a lavoro per l’uscita, sperano entro la fine del 2019, di un concorso straordinario che vada intanto ad assumere 24mila supplenti.
Il provvedimento è più urgente che mai e su questo concorda anche il presidente nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico, che nel recente incontro con il numero uno di Viale Trastevere ha ribadito la necessità di muoversi in fretta per arginare la supplentite, consegnando al ministro un testo di 25 punti con alcune indicazioni che possano aiutare a raggiungere l’obiettivo.
“La nostra proposta urgente”, ha spiegato Pacifico “è dare soluzioni al problema della supplentite che ha ormai raggiunto livelli di guardia”. Secondo il presidente dell’Anief bisogna partire dalle graduatorie d’istituto trasformandole in graduatorie provinciali che diano la possibilità a tutti i docenti inseriti di essere assunti senza aspettare che siano esaurite.
Anche per quanto riguarda il tema concorso Pacifico ritiene che “è importante reclutare e assumere chi ha vinto concorso eventualmente anche in una regione diversa da quella in cui dove ha vinto, ma con un piano di mobilità che lo porti a rientrare”.
Stipendi, formazione e bonus di merito
Altro capitolo importante è quello delle retribuzioni degli insegnanti che in Italia registrano i livelli più bassi d’Europa. Il ministro sul tema compensi ha le idee chiare e dovrebbe ormai essere certezza che le “tre cifre” promesse e concordate con i sindacati e il premier Conte già ad aprile, arriveranno.
Certo non sarà proprio l’aumento del secolo spiega lo stesso Fieramonti che, come i suoi predecessori, insiste sulla valorizzazione del ruolo dei docenti, ammettendo che “mi piacerebbe moltissimo poter dire che vi pagheremo molto, molto di più, 100 euro è un primo passo, importante certo, ma non siamo arrivati”.
Linea dura invece per l’abolizione del bonus di merito che, nelle idee del ministro, sortisce l’effetto contrario mettendo gli insegnanti nella condizione di fare il proprio lavoro solo se pagato.
Certo sulla possibilità di andare realmente ad abolire il bonus sarà necessario un confronto con i sindacati dato che gli incentivi che questa formula prevede come “premio” al docente, riguarda gli impegni che vanno oltre l’ordinaria amministrazione.
Fondamentale nelle linee guida del ministro anche il tema della formazione continua per cui Viale Trastevere ha chiesto “almeno un miliardo di euro di fondi pubblici per la ricerca e la formazione” da prevedere all’interno della legge di bilancio 2020.
Una proposta che Fioramonti ha ribadito nel corso della conferenza stampa di presentazione della Notte Europea dei Ricercatori 2019, affermando che “Ricerca e formazione sono il segreto dello sviluppo economico del Paese. Mi impegnerò per fare in modo che non ci sia più distanza tra il mondo della politica e quello della scienza”.
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