Deduzione per gli omaggi di Natale, quando e come spetta?

Nadia Pascale

22 Novembre 2024 - 09:13

Gli omaggi di Natale sono un modo per fidelizzare la clientela, ma ai fini fiscali qual è il trattamento? Si tratta di spese di rappresentanza da dedurre? Ecco come fare per avere deduzioni fiscali.

Deduzione per gli omaggi di Natale, quando e come spetta?

Come fare per ottenere le deduzioni fiscali per gli omaggi di Natale?

Qual è il trattamento fiscale dei regali di fine anno? Sono tassati gli omaggi di Natale o le imprese possono portarli in deduzione dalle imposte dirette (Irpef, Ires)? Qual è il trattamento Iva? Queste le domande a cui si cerca una risposta.

Natale è vicino ed è consuetudine per le imprese acquistare degli omaggi per i clienti. Naturalmente questi rappresentano un costo per l’azienda ed è bene conoscere come trattare fiscalmente questi costi al fine di risparmiare sulle imposte da versare.

Ecco quali tasse si pagano sugli omaggi di Natale, come risparmiare attraverso le deduzioni fiscali.

Spese di rappresentanza, le tasse da pagare sugli omaggi di Natale

Gli omaggi di Natale possono essere fatti rientrare nelle spese di rappresentanza, tale qualificazione è certa quando i beni in oggetto non rientrano nell’attività di produzione o commercializzazione dell’impresa.
Ad esempio, un’impresa edile che regala a Natale una bottiglia di vino, può far rientrare tale vino nelle spese di rappresentanza perché la sua attività ordinaria non consiste nella produzione o cessione di vino.

La Circolare Ministeriale 188/E del 1988 prevede che il costo sostenuto per tali acquisti (il vino nell’esempio) viene considerato spesa di rappresentanza indipendentemente dal costo unitario del bene.

La spesa di rappresentanza per essere deducibile dal punto di vista fiscale deve essere anche “inerente” all’attività di impresa. Cosa vuole dire?
Sono considerate inerenti le spese di rappresentanza effettivamente sostenute e documentate, per:
erogazioni a titolo gratuito di beni e servizi (il solito vino) effettuate con finalità promozionali e di pubbliche relazioni.

Affinché siano considerate spese di rappresentanza, deve, però, verificarsi un’ulteriore condizione, cioè il sostenimento della spesa deve rispondere al criterio di ragionevolezza in funzione dell’ottenimento da parte dell’impresa di una sorta di ritorno economico (fidelizzazione) e che sia coerente con le pratiche commerciali di settore.

Devono essere escluse dalle spese di rappresentanza quelle per gli eventuali omaggi ai dipendenti, la stessa bottiglia di vino se regalata al dipendente, non rientra tra le spese di rappresentanza. Ai fini Irap l’omaggio di Natale al dipendente deve essere considerato spesa per il personale.

Sono considerate spese di rappresentanza quelle sostenute da:

  • lavoratori autonomi;
  • liberi professionisti;
  • titolari di reddito di impresa.

Irpef e Ires, quando si pagano le tasse sugli omaggi di Natale?

Chiarito quali sono le spese di rappresentanza, cerchiamo di capire qual è il trattamento fiscale delle stesse, cioè se si pagano le tasse sugli omaggi di Natale.

Deduzione spese regali di Natale per i forfettari

La prima cosa da ricordare è che le spese di rappresentanza possono essere portate in deduzione solo dai contribuenti in regime ordinario. Tale possibilità resta esclusa per i contribuenti in regime forfettario.

La motivazione di tale esclusione è molto semplice: il criterio di determinazione della base imponibile per la flat tax sostitutiva che si applica ai forfettari è determinata non con il metodo analitico, ma con il metodo forfettario.

All’ammontare di compensi e ricavi si applica il coefficiente di redditività che per i vari settori è determinato tenendo in considerazione la media delle spese sostenute da attività simili in regime ordinario. Ne deriva che le spese sostenute per i regali di Natale non possono essere portate in deduzione.

Deduzione regali di Natale per il regime ordinario

Torniamo al regime ordinario, come essere certi di portare in deduzione tutte le spese sostenute per i regali di Natale?
La distinzione tra beni oggetto dell’attività di impresa e beni non oggetto di attività di impresa, ha rilevanza solo per il trattamento Iva.

Le spese di rappresentanza di cui all’art. 108, comma 2, TUIR, sono deducibili in questi limiti (disciplina applicabile dal 2016 modificata con decreto Internazionalizzazione 147 del 2015):

  • nel caso in cui l’omaggio natalizio abbia un valore unitario fino a 50 euro, il costo è deducibile per intero ai fini delle imposte sui redditi, Irpef e Ires;
  • negli altri casi, cioè se il costo unitario è superiore a 50 euro, i limiti alla deducibilità sono i seguenti:
    • impresa con ricavi/compensi fino a 10 milioni di euro, deducibilità dell’1,5% dei costi sostenuti su una spesa di ammontare massimo fino a 150.000 euro;
    • impresa con ricavi compresi tra 10 milioni di euro e 50 milioni di euro, la deducibilità è dello 0,6% per spese comprese tra 150.000 euro e 240.000 euro, mentre resta dell’1,5% per le spese fino a 150.000 euro;
    • impresa con fatturato superiore a 50 milioni di euro, alle due fasce precedenti di deduzione, si aggiunge una terza fascia di deduzione del valore dello 0,4% della spesa sostenuta per spese superiori a 240.000 euro.

Come determinare in valore dei regali di Natale in casi particolari

Vi sono dei casi particolari in cui può essere difficile determinare il valore dei regali di Natale ai fini della deducibilità della spesa.

Nel caso in cui l’omaggio abbia a oggetto un bene prodotto dalla stessa azienda, ad esempio un’azienda che produce vino regala vino, si apre un ulteriore problema: come determinare il valore dell’omaggio. Due i possibili criteri:

  • costi } sostenuti dall’impresa;
  • valore di mercato del bene.

L’Agenzia delle Entrate propende per la determinazione del valore avendo come riferimento il costo di produzione sostenuto dall’azienda.

Un’altra anomalia potrebbe essere rappresentata dal caso in cui l’omaggio abbia a oggetto un complesso di beni: il cesto natalizio. In questo caso deve essere considerato il valore unitario dei singoli beni che compongono il cesto o
l’intero cesto? L’Agenzia delle Entrate propende per la seconda soluzione.

Ricordiamo che la deduzione fiscale viene applicata sulla base imponibile e di conseguenza ne riduce l’ammontare andando a determinare una riduzione dell’imposta dovuta, che potrebbe essere ancora più importante nel caso in cui portasse anche all’applicazione di uno scaglione di imposta inferiore (Irpef). L’Ires è, invece, proporzionale con aliquota al 24% e quindi non vi sono scaglioni.

Iva negli omaggi di Natale

Dopo aver visto il trattamento fiscale degli omaggi di Natale ai fini Ires e Irpef, vediamo le tasse che si pagano per il trattamento Iva. In questo caso trova applicazione l’art. 19-bis.1, lett. h), D.P.R. n. 633/1972.

Gli importi Iva sono totalmente detraibili se il valore unitario dell’omaggio è inferiore a 50 euro. Sono totalmente indetraibili, se di costo unitario superiore a 50 euro.

Occorre però differenziare, infatti nel caso in cui l’omaggio di Natale sia un bene oggetto dell’attività di impresa. Per un’enoteca che regala vino, ad esempio, il trattamento fiscale è diverso.

In base all’articolo 2, comma 2, n. 4), D.P.R. n. 633/1972 la cessione gratuita di un bene oggetto dell’attività è rilevante ai fini IVA a prescindere dal relativo valore, a meno che l’imposta relativa all’acquisto non sia stata detratta.

La base imponibile deve essere determinata in misura pari al prezzo di acquisto o al prezzo di costo dei beni (l’enoteca, compra il vino dall’azienda X per farne omaggio ai clienti, in questo caso assume come base imponibile per l’Iva il prezzo pagato per quel vino).

Naturalmente è poco cortese chiedere al cliente omaggiato, sul quale dovrebbe ricadere l’Iva, il pagamento della stessa, in questo caso l’articolo 18, comma 4, del D.P.R. 633/72 stabilisce un’eccezione alla regola dell’obbligatorietà della rivalsa per i casi di cessioni gratuite dei beni.

Dal punto di vista burocratico, quindi, si può emettere un’autofattura per omaggi da annotare nel registro Iva, oppure si annota l’operazione nel registro degli omaggi.

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