Una determina licenziata alla Camera prevede per i deputati un bonus da 5.500 per “l’aggiornamento tecnologico”: budget raddoppiato rispetto al 2018 e via anche le penali.
La Camera non bada a spese per le “esigenze individuali e l’aggiornamento tecnologico” dei 400 deputati, che potranno godere di un bonus da 5.500 euro per acquistare prodotti come pc, tablet, smartphone, schermi a 34 pollici e accessori come per esempio gli Airpods.
Si tratta di uno stanziamento una tantum, una sorta di bonus di benvenuto, che alla Camera nel 2018 aveva un valore pari a 2.500 euro per ciascun eletto; ora che in questa legislatura c’è stata la sforbiciata di un terzo dei deputati, il gruzzoletto è più che raddoppiato.
In sostanza i deputati potranno aggiornare il proprio parco tecnologico acquistando smartphone o pc per un totale massimo di 5.500 euro, soldi che poi verranno rimborsati presentando i relativi scontrini al collegio dei questori.
Rispetto alla scorsa legislatura, sembrerebbero essere venute meno diverse penali, come l’aver preso parte almeno al 50% delle sedute in Aula, che potevano limitare l’accesso a questi fondi messi a disposizione da Montecitorio.
Alla Camera la crisi non esiste
Questo bonus per l’aggiornamento tecnologico dei deputati può costare alla Camera, ovvero ai cittadini, fino a 2,2 milioni; in tempo di crisi di certo non è un bell’esempio, con la determina che è stata firmata in maniera sostanzialmente bipartisan dai tre questori Paolo Trancassini (FdI), Alessandro Manuel Benvenuto (Lega) e Filippo Scerra (M5s).
Mentre a chi è senza lavoro il governo con l’ultima legge di Bilancio ha pensato bene di togliere 500 euro di buoni spesa al mese, con grande nonchalance i deputati invece di abolire questo bonus se lo sono più che raddoppiato.
Bisogna ricordare che i deputati in quanto tali hanno diritto a un’indennità netta di 5.000 euro al mese più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro; a questi si aggiungono 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti.
In totale fanno 13.971,35 euro percepiti ogni mese, soldi che dovrebbero permettere agli onorevoli di poter provvedere alle proprie spese per ricomprare smpartphone, pc, tablet e altre diavolerie tecnologiche.
Alla Camera però sembrerebbe essere terminata la stagione del “grillismo”, anche da parte degli stessi pentastellati, con i contribuenti che così corrono il rischio di dover pagare gli Airpods a un deputato che si vuole togliere questo sfizio.
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