Detrazione spese università private 2025, limiti e importi

Nadia Pascale

28 Aprile 2025 - 09:25

Le spese di iscrizione alle università private, al verificarsi di determinate condizioni possono essere portate in detrazione nel modello 730/2025. Vediamo limiti condizioni e requisiti.

Detrazione spese università private 2025, limiti e importi

Detrazione spese università private 2025: il 20 dicembre 2024 il MUR ha approvato il decreto che fissa i limiti di spesa detraibili, lo stesso è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 24 gennaio 2025. Il decreto è valido per l’anno di imposta 2024 e quindi per la stagione della dichiarazione dei redditi 2025 che sta per prendere il via dal 30 aprile 2025 con la messa a disposizione per sola visione del modello 730/2025 precompilato. Dal 15 maggio è possibile inviare la dichiarazione dei redditi.

Rispetto all’anno di imposta precedente non cambiano i limiti per le detrazioni per le spese per le università private, ma vi sono importanti novità introdotte con la legge di Bilancio 2024 e che vediamo alla fine dell’articolo.

Ecco i limiti alle detrazioni delle spese universitarie 2025 per le varie aree scientifiche e geografiche.

Detrazioni spese università private nel 730/2025, cosa sono

Sia l’iscrizione sia la frequenza ai corsi di laurea e di formazione post laurea danno diritto a un rimborso IRPEF del 19% entro determinati limiti di spesa. Le detrazioni spettano anche per l’iscrizione ad atenei privati e ogni anno vengono fissati importi massimi di spesa dal Ministero dell’Università e della Ricerca per la frequenza di istituti privati riconosciuti.

Per le spese universitarie sostenute presso atenei privati è previsto un vincolo: tali spese non possono essere superiori a quelle stabilite per le tasse e i contributi per gli studi con un indirizzo uguale o affine svolti nelle università statali della stessa città o della stessa regione.

Se si configura un’eventuale eccedenza nelle tasse pagate, su quell’eccedenza non può essere calcolata alcuna detrazione.

Gli importi da portare in detrazione in dichiarazione dei redditi 2025 variano in base all’area disciplinare di studio e all’area geografica in cui è situato l’Ateneo.
I limiti sono determinati annualmente dal Ministero dell’Università e della Ricerca tenendo in considerazione gli importi medi delle somme e contributi dovuti per l’iscrizione e la frequenza di università statali.

Detrazione spese universitarie 2025, limiti e importi per gli atenei privati

La spese sostenute per tasse e contributi di iscrizione per la frequenza dei corsi di laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico delle università non statali, sono detraibili in dichiarazione dei redditi 2025 seguendo le regole dell’articolo 15, comma 1, lettera e), del TUIR.

Per queste spese si ha diritto a una detrazione del 19% su dei limiti individuati ogni anno.

I limiti massimi di spesa detraibili sono suddivisi per quattro aree disciplinari, quella medica, quella sanitaria, quella scientifico-tecnologica e quella umanistico-sociale.

Ecco una semplice tabella con i limiti previsti per le varie aree geografiche.

Area disciplinare corsi istruzioneNord CentroSud e isole
Medica 3.900 euro 3.100euro 2.900euro
Sanitaria 3.900euro 2.900euro 2.700euro
Scientifico-tecnologica 3.700euro 2.900euro 2.600euro
Umanistico-sociale 3.200euro 2.800euro 2.500euro

Specifica l’Agenzia delle Entrate nella circolare 7/E del 2018 che nel limite di spesa individuato dal Decreto Ministeriale è compresa anche l’imposta di bollo.

Diventa importante a questo punto delineare quali Regioni appartengono alle varie aree geografiche:
Nord: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna;
Centro: Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio;
Sud e Isole: Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Quali spese possono essere portate in detrazione?

I costi connessi alla vita universitaria sono numerosi, ma non tutti rientrano nella detrazione prevista dall’articolo 15, comma 1, lett. e) del Tuir. Rientrano in questa agevolazione:

  • tasse di immatricolazione e iscrizione (anche fuori corso);
  • tasse per esami di profitto e laurea;
  • tasse di partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea in quanto lo svolgimento della prova di preselezione costituisce una condizione indispensabile per l’accesso ai corsi di istruzione universitaria;.

Deve, inoltre, essere ricordato che gli stessi limiti si applicano anche per la frequenza alle università telematiche naturalmente riconosciute dal Mur. Inoltre, sono parificati alle università:

  • Conservatori musicali;
  • ITS (Istituti Tecnici Superiori equiparati alle università).

Detrazione spese universitarie 2025 per i corsi post laurea, master e specializzazioni

Si possono portare in detrazione anche le spese universitarie sostenute per l’iscrizione a corsi post laurea presso università private. I corsi post laurea che consentono di ottenere le detrazioni sono:

  • master di I e II livello;
  • corsi di dottorato;
  • specializzazioni.

I limiti di spesa massima sono sintetizzati nella seguente tabella:

spesa massima detraibile nord centro sud e isole
corsi di dottorato di specializzazione e master universitari di I e di II livello 3.900 euro 3.100 euro 2.900 euro

Nel caso dei corsi post laurea gli importi non variano in base all’area disciplinare, ma solo per zona geografica.

Tra le spese per corsi post universitari rientrano anche quelle sostenute per i corsi di Tirocinio formativo attivo (TFA) per la formazione iniziale dei docenti, istituiti presso le facoltà universitarie o le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica.

Resta, infine, da ricordare che è possibile avvalersi anche della detrazione delle spese per gli alloggi universitari. Il limite su cui calcolare la detrazione fiscale del 19% è di 2.633 euro annui.

Come portare in detrazione le tasse universitarie

Per avvalersi delle detrazioni spese universitarie è necessario conservare le ricevute o quietanze di pagamento. Deve, inoltre, essere ricordato che anche per le spese universitarie vale l’obbligo di pagamento con strumenti tracciabili per poter ottenere la detrazione fiscale. Si può effettuare il pagamento con bancomat, carte di credito, carte prepagate, bonifici bancari o postali.

All’interno del modello 730/2025 le spese sostenute per l’iscrizione a università private devono essere inserite nel Quadro E, nei righi da E8 a E10.

L’importo deve comprendere le spese indicate nella sezione “Oneri detraibili” della Certificazione Unica con il codice onere 13.

Non possono essere indicate le spese sostenute nel 2024 che nello stesso anno sono state rimborsate dal datore di lavoro in sostituzione delle retribuzioni premiali e indicate nella sezione “Rimborsi di beni e servizi non soggetti a tassazione – art. 51 Tuir”.

Le spese universitarie sostenute per la frequentazione di atenei privati possono essere portate in detrazione non solo dallo studente, ma anche da familiari che hanno sostenuto le spese per soggetti fiscalmente a carico. Un soggetto è fiscalmente a carico nel caso in cui non abbia redditi superiori a:

  • 4.000 euro se l’età è inferiore ai 24 anni;
  • 2.840,52 euro se l’età è superiore ai 24 anni.

L’esempio classico è quello del genitore che sostiene le spese universitarie per il figlio fiscalmente a carico e le porta in detrazione.

Ricordiamo, infine, che il modello 730/2025 deve essere presentato entro il 30 settembre 2025, mentre con il modello Redditi Persone Fisiche deve essere inoltrato entro il 31 ottobre 2025.

Taglio alle detrazioni spese universitarie: ecco perché

Per il solo anno di imposta 2024 c’è un’importante novità, infatti la detrazione per le spese universitarie rientra tra quelle colpite dal taglio alle detrazioni per i redditi superiori a 50.000 euro. Di cosa si tratta? La legge di Bilancio 2024 prevede per coloro che dichiarano un reddito superiore ai 50.000 euro una particolare franchigia di 260 euro sulle spese che avrebbero diritto a una detrazione del 19%, cioè le detrazioni previste nell’articolo 15 del Tuir.

Per i titolari di reddito complessivo superiore a 120.000 euro, la decurtazione di 260 euro si applica alla detrazione dall’imposta lorda che risulta già ridotta per effetto della riduzione progressiva delle detrazioni del 19% introdotta dalla manovra per il 2020 e regolata dall’articolo 15, comma 3-bis, del TUIR.

Per l’elenco completo dei tagli, si invita a leggere l’articolo: Detrazioni Irpef 730/2025, elenco dei tagli

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