Dichiarazione dei redditi 2024: istruzioni, scadenze e novità

Nadia Pascale

08/02/2024

Cambia la dichiarazione dei redditi 2024 con modello 730/2024 e modello Redditi Persone Fisiche: nuove aliquote e scadenze, ampliameno pre-compilata e dichiarazione semplificata. Guida.

Dichiarazione dei redditi 2024: istruzioni, scadenze e novità

Sta per aprirsi la campagna per la dichiarazione dei redditi 2024, il principale obbligo fiscale che accomuna la maggior parte dei contribuenti.

Dal 2024 viene ampliata la platea di chi può accedere al modello 730/2024 e c’è la possibilità di utilizzare il modello Redditi Persone fisiche precompilato. Entra in vigore la dichiarazione semplificata precompilata, la tassazione sostitutiva delle mance, molte norme saranno però in vigore solo per la dichiarazione redditi 2024, visto che già dalla dichiarazione 2025 ci saranno ulteriori modifiche.

Con la dichiarazione dei redditi 2024, ai fini della determinazione dell’Irpef, devono essere dichiarati i redditi prodotti nel 2023. Di conseguenza, le deduzioni e detrazioni a cui si ha diritto devono fare riferimento alle spese sostenute in tale anno di imposta (2023).

La riforma fiscale, in via di definizione, promette per il 2024 molte novità importanti per la dichiarazione dei redditi, che viene semplificata. Inoltre, si prevede una scadenza unica per i diversi modelli e diverse novità in materia di detrazioni e deduzioni.

Ecco tutte le novità della dichiarazione dei redditi 2024.

Cos’è la dichiarazione dei redditi 2024

La dichiarazione dei redditi è l’adempimento formale necessario per comunicare al Fisco i redditi prodotti in un determinato anno di imposta e l’importo Irpef dovuto. Nella dichiarazione dei redditi 2024 si comunicano i redditi prodotti nell’anno 2023.

L’Irpef è l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Si tratta di una «tassa» da versare con autoliquidazione. Questo implica che i contribuenti, ogni anno, devono dichiarare autonomamente (anche con l’aiuto di professionisti, come CAF e commercialisti) i redditi prodotti e liquidare l’imposta applicando deduzioni, detrazioni, altre agevolazioni e le aliquote vigenti (comprensive di addizionali) nel periodo di imposta a cui si riferisce il reddito.

L’Irpef è generalmente dovuta per anni solari e a ciascun anno solare corrisponde un’autonoma obbligazione tributaria. Vi sono però dei casi in cui è possibile riportare agli anni successivi debiti o crediti di imposta eccedenti l’imposta netta.

Per dichiarare il reddito ai fini Irpef possono essere utilizzati esclusivamente i modelli messi a disposizione ogni anno dall’Agenzia delle Entrate, anche detti “modelli conformi”.

Dalla dichiarazione dei redditi, anche nel 2024, ne può derivare:

  • un debito d’imposta (debito), ovvero tasse dovute ma non versate nell’anno 2023. Dalla dichiarazione dei redditi, infatti, deriva l’iscrizione a ruolo a titolo definitivo delle somme dovute dal contribuente;
  • un saldo a credito a favore del contribuente, che può ottenere il rimborso delle somme o utilizzarle in compensazione. Ciò accade quando il contribuente ha pagato nel corso del 2023 più tasse di quanto dovuto o in caso in cui con detrazioni o deduzioni si abbassi o si annulli l’imposta dovuta per l’anno;
  • un’attività di controllo formale e accertamento sostanziale da parte dell’Amministrazione, ad esempio nel caso in cui dovessero esservi errori di calcolo oppure incongruenze.

Chi deve presentare la dichiarazione dei redditi 2024?

L’articolo 3 del Tuir stabilisce che presentano la dichiarazione dei redditi in Italia:

  • soggetti fiscalmente residenti in Italia per i redditi ovunque percepiti (almeno 183 giorni l’anno, 184 in quelli bisestili);
  • soggetti fiscalmente residenti all’estero per i redditi percepiti in Italia.

Sono sempre tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi i soggetti obbligati alla tenuta delle scritture contabili. La dichiarazione dei redditi è, inoltre, dovuta se sono stati percepiti esclusivamente redditi che derivano dalla locazione di fabbricati per i quali si è optato per la cedolare secca.
I coniugi possono presentare la dichiarazione dei redditi in forma congiunta.

Vi sono inoltre dei casi particolari da tenere in considerazione. Nel caso in cui il datore di lavoro del dipendente che ha percepito esclusivamente tale fonte di reddito, abbia riconosciuto deduzioni dal reddito e/o detrazioni d’imposta non spettanti in tutto o in parte, vi è l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi.

Si ha l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi anche nel caso in cui il datore di lavoro non abbia applicato le ritenute per le addizionali regionali e comunali. In questo caso l’obbligo viene meno se l’importo da versare è inferiore a 12 euro.

Sono sempre tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi i collaboratori domestici poichè nel loro caso, anche in presenza del solo lavoro dipendente, il datore di lavoro è una persona fisica che non funge da sostituto di imposta. In questo caso, infatti, non sono applicate le ritenute Irpef in busta paga (ma non vengono riconosciute neanche le detrazioni da lavoro dipendente e l’eventuale ex bonus Renzi spettante). Le tasse, quindi, i collaboratori domestici le pagano esclusivamente in sede di dichiarazione dei redditi.

Si ricorda, inoltre, che l’articolo 11, comma 2-bis, del DPR n 917/86 prevede che l’Irpef non è dovuta se alla formazione del reddito complessivo concorrono soltanto redditi fondiari (terreni e/o fabbricati) per un importo non superiore a 500 euro. Ciò implica che se ho un contratto di lavoro dipendente con un unico datore di lavoro nell’arco dell’anno, questi mi applica le ritenute, deduzioni e detrazioni in modo corretto, applica addizionali comunali e regionali e cumulo redditi fondiari inferiori a 500 euro non sono obbligato alla presentazione della dichiarazione, sebbene le fonti di reddito siano più di una.

Nel verificare il limite dei 500 euro non devono essere tenuti in considerazione i redditi fondiari degli immobili per i quali è dovuta solo l’IMU (circolare AdE 5 del 2013).

Chi non deve presentare la dichiarazione dei redditi 2024?

Non tutti i contribuenti sono tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Sono esclusi dall’obbligo i soggetti che hanno maturato:

  • solo reddito di lavoro dipendente o di pensione corrisposto da un unico sostituto d’imposta obbligato a effettuare le ritenute d’acconto (in questo caso le imposte sono state versate dal datore di lavoro e non vi sono ulteriori redditi da dichiarare, ad esempio reddito fondiario). Può essere utile presentare la dichiarazione per far valere deduzioni e detrazioni che non abbia fatto valere il datore di lavoro, in tal caso si può ottenere un eventuale rimborso;
  • solo redditi di lavoro dipendente corrisposti da più soggetti, ma solo se è stato chiesto all’ultimo datore di lavoro di tenere conto dei redditi erogati durante i rapporti precedenti e quest’ultimo ha effettuato conseguentemente il conguaglio. In questo caso l’esonero dall’obbligo comunque è vigente nel caso in cui le imposte da versare non superino i 12 euro;
  • sono esonerati dall’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi coloro che hanno maturato un «reddito Irpef» complessivo, al netto dell’abitazione principale e relative pertinenze, non superiore alla No tax area;
  • solo reddito dei fabbricati, derivante esclusivamente dal possesso dell’abitazione principale e di sue eventuali pertinenze (box, cantina, ecc.);
  • solo redditi esenti, ad esempio pensioni di guerra e alcune rendite Inail. Rientrano in questa categoria anche i compensi derivanti da attività sportive dilettantistiche i cui importi non superino la No Tax Area;
  • solo redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta;
  • solo redditi soggetti ad imposta sostitutiva (interessi su Btp).

I redditi da indicare nel 2024

Nella dichiarazione dei redditi 2024 devono essere indicati redditi:

  • fondiari (terreni e fabbricati);
  • di capitale, definiti nella lettera a), comma 1, articolo 44 del Tuir, trattasi di interessi e altri proventi derivanti da mutui, depositi e conti correnti e altre attività finanziarie percepite al di fuori dell’esercizio di attività di impresa;
  • di lavoro dipendente, inclusi redditi assimilati e da pensione;
  • di lavoro autonomo;
  • di impresa;
  • redditi diversi, indicati nell’articolo 67 del Tuir in via residuale.

Novità dichiarazione dei redditi 2024: mance

La legge di bilancio per il 2023 ha previsto la tassazione sostitutiva delle mance per il settore alberghiero e turistico. Le mance costituiscono redditi di lavoro dipendente e sono soggette a un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali pari al 5% (salvo rinuncia da parte del lavoratore), entro il limite del 25% del reddito percepito nell’anno (massimo 50 mila euro) per le relative prestazioni di lavoro. Se l’imposta è versata dal sostituto di imposta (datore di lavoro), la stessa risulta dalla Certificazione Unica, in caso contrario è il lavoratore dipendente a doverla dichiarare esercitando l’opzione per la tassazione sostitutiva in luogo dell’ordinaria.

I nuovi modelli per la dichiarazione dei redditi 2024 sono, inoltre, predisposti per consentire di inserire le novità inerenti le modifiche fiscali alla disciplina del lavoro sportivo dilettantistico.
Novità anche per la detassazione dei fringe benefit fino a 3.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico.

Detrazioni e deduzioni in dichiarazione dei redditi 2024

Abbiamo visto quali sono i redditi da inserire nella dichiarazione dei redditi, questi vanno a determinare la base imponibile a cui applicare l’aliquota Irpef. Vi sono però delle spese che vanno a influire sulla determinazione dell’imposta dovuta. Si tratta delle spese deducibili che devono essere sottratte dalla base imponibile, o meglio dall’ammontare totale dei redditi.

Le spese detraibili, invece devono essere sottratte dopo aver calcolato la base imponibile e la relativa imposta e quindi incidono direttamente sull’Irpef dovuta.
Le detrazioni spettanti sono numerose, ad esempio i bonus edilizi, contributi previdenziali, spese sanitarie, funebri, veterinarie, interessi passivi per il mutuo, erogazioni liberali in denaro a favore di Onlus, Aps e Ets.

Tranne in alcuni limitati casi (spese sanitarie sostenute attraverso il Servizio Sanitario Nazionale) l’articolo 1, commi 679 e 680 delle Legge 160/2019 prevede che le detrazioni spettino esclusivamente a condizione che i pagamenti siano stati sostenuti con strumenti tracciabili previsti dall’articolo 23 del D.Lgs 241 del 1997.

Come si presenta la dichiarazione dei redditi 2024

Le persone fisiche per la presentazione della dichiarazione dei redditi possono usare il modello Redditi PF (uso ormai residuale dal 2024) oppure il modello 730.

I termini di scadenza entro i quali presentare la dichiarazione redditi 2024 sono unificati al 30 settembre per entrambi i modelli, sia il modello 730 che il modello Redditi.

Per la corretta compilazione, chi utilizza il modello Redditi PF può utilizzare il software RedditiOnLine Pf, che consente la compilazione del modello, la creazione del file da inviare telematicamente tramite i servizi online dell’Agenzia delle Entrate e la generazione del modello di pagamento F24.

Per i soggetti diversi dalle persone fisiche sono invece disponibili:

  • modello Redditi SP per le società di persone;
  • modello Redditi SC per le società di capitali;
  • modello Redditi ENC per gli enti non commerciali.

Per chi presenta il modello 730, inoltre, va ricordato che occorre sempre completare il Quadro RW del modello Redditi Persone Fisiche nel caso in cui debbano essere applicate le norme sul monitoraggio fiscale.

In base all’articolo 4 del D.L. numero 167/90 si applica per attività finanziarie detenute all’estero, tra cui rientra anche la tenuta di un conto corrente, ad esempio per percepire lo stipendio dall’estero.

Il conto corrente deve essere segnalato nel Quadro RW al superamento di due soglie:

  • Consistenza media annua del conto corrente superiore a 5.000 euro;
  • Soglia di saldo giornaliero pari o superiore a 15.000 euro (anche solo per un giorno nell’anno).

Il 730/2024 precompilato online per la dichiarazione dei redditi «semplificata»

Tra le varie possibilità messe a disposizione del contribuente vi è anche la dichiarazione dei redditi online: si può accedere online alla dichiarazione precompilata, che dal 2024 si trasforma in dichiarazione semplificata pre-compilata, messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

L’articolo 1 del decreto Semplificazioni fiscali integra l’articolo 1 del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175, in materia di dichiarazione dei redditi precompilata per i dipendenti e i pensionati.
L’Agenzia delle Entrate continua a mettere a disposizione dei contribuenti, in maniera analitica, i dati inerenti i redditi percepiti e le spese sostenute, ma a partire dal 2024 tali dati sono disponibili in un’apposita area riservata del sito internet della predetta Agenzia, mediante un percorso semplificato e guidato. Entrando nella sezione il contribuente può confermare o modificare tali dati e tali modifiche sono automaticamente riportate nella dichiarazione dei redditi. In poche parole il contribuente potrà fare a meno del cartaceo.
Il contribuente non deve inserire i dati all’interno dei campi, ma può modificarli, o confermarli, direttamente all’interno della schermata che rende disponibili le singole voci.

Naturalmente anche in caso di dichiarazione semplificata precompilata saranno effettuati i controlli automatici previsti.

Il modello di dichiarazione semplificato è messo a disposzione dall’Agenzia delle Entrate utilizzando i dati che affluiscono nella propria banca dati, ad esempio quelli derivanti dal modello 770 del datore di lavoro/sostituto di imposta, i dati trasmessi attraverso il sistema sanitario e le spese deducibili e detraibili effettuate con strumenti di pagamento tracciabili.

Tra le spese già indicate nel modello precompilato della dichiarazione dei redditi vi sono spese funebri, spese universitarie, contributi previdenziali, spese per interventi edilizi che possono essere portate in detrazione e tutte le spese sostenute con pagamenti tracciabili che possono dare vita ad agevolazioni tributarie.

Il contribuente può accedere al modello 730 precompilato e inviarlo senza modifiche, può modificare i dati, ad esempio inserendo ulteriori spese, oppure può presentare autonomamente la dichiarazione dei redditi.

Si può accedere al modello 730/2024 precompilato semplificato attraverso l’area personale presente su sito dell’Agenzia delle Entrate con credenziali dell’identità digitale:

Si ricorda che il modello precompilato 730 inoltrato senza apportare modifiche non è sottoposto a controlli.

Modello Redditi persone fisiche 2024, arriva il precompilato

Il 2024 dovrebbe essere l’anno delle semplificazioni per i contribuenti.

Tra le novità importanti del 2024 vi è l’estensione del modello 730/2024 a tutti coloro che non hanno partita Iva, che dichiarano redditi di natura finanziaria o investimenti all’estero e che in passato dovevano utilizzare il modello Redditi Persone Fisiche. Secondo le stime si tratta di circa 5 milioni di contribuenti (59% dei contribuenti che finora hanno presentato il modello Redditi).

Potranno utilizzare il modello 730/2024 tutti coloro che hanno un sostituto d’imposta, che effettua rimborsi o conguagli. Questa estensione porterà la platea del modello 730/2024 a quota 25 milioni di contribuenti.

Questa però non è l’unica novità: chi ha una partita Iva (anche se nel regime forfettario) come autonomo, imprenditore o professionista dovrà continuare a utilizzare il modello Redditi Persone Fisiche, ma potrà avvalersi della dichiarazione pre-compilata.

Si tratta di una misura sperimentale, saranno riconosciuti ai contribuenti che inviano il modello precompilato senza modifiche, gli stessi vantaggi previsti per chi utilizza il 730/2024, cioè assenza di controlli formali sui dati in dichiarazione in quanto si tratta di informazioni già detenute e verificate dall’Agenzia delle Entrate.

In merito alle modifiche sulla platea dei contribuenti che possono usare il modello 730/2024 non sono mancate critiche da parte di Confindustria, non tanto sull’estensione in sé, ma sulle modalità in quanto non sono state ancora fornite indicazioni operative a commercialisti e contribuenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, le stesse dovrebbero comunque arrivare a breve.

In entrambi i casi, cioè sia in caso di utilizzo del modello precompilato 730, sia di uso del modello Redditi Persone Fisiche 2024, lo stesso sarà accessibile entrando nell’area personale del sito dell’Agenzia delle Entrate.

Scadenza della dichiarazione dei redditi 2024

Nel 2024 cambia il calendario delle scadenze fiscali, non solo per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi 2024, ma anche per tutti gli adempimenti preliminari.
La prima novità importante è che sono unificate le scadenze al 30 settembre per la presentazione della dichiarazione dei redditi 2024 per modello 730, modello Redditi Persone Fisiche e modello Irap.

Per quanto riguarda, invece, gli altri adempimenti preliminari rispetto alla presentazione della dichiarazione dei redditi 2024, i termini sono i seguenti:

  • trasmissione dei dati delle spese sanitarie al Sistema Tessera Sanitaria (STS), la prima scadenza è il 30 settembre per i dati del primo semestre dell’anno e 31 dicembre dell’anno successivo per le spese del secondo semestre dell’anno.
  • Entro il 30 aprile l’Agenzia delle entrate deve mettere a disposizione dei contribuenti il modello 730 precompilato.
  • Entro il 30 aprile l’Agenzia delle Entrate deve mettere a disposizione dei contribuenti il software per la compilazione del Questionario Isa.

Per le dichiarazioni redditi 2024 vi sono importanti novità anche per l’uso dei modelli, infatti viene ampliata la possibilità di accesso alla dichiarazione con il modello 730, mentre l’uso del modello Redditi Pf è residuale.

Questi termini sono però destinati a cambiare, infatti a partire dal 2025 l’apertura della campagna dichiarativa è anticipata dal 1° maggio al 1° aprile, mentre i programmi informatici saranno messi a disposizione entro il 15 marzo.

Aliquote Irpef per la dichiarazione dei redditi 2024

Come abbiamo già accennato, la dichiarazione dei redditi serve avere un conguaglio dell’Irpef dovuta sul reddito complessivo del contribuente. Sul reddito totale emerso, sia che si presenti modello 730, sia che si presenti modello Redditi, si applicano, quindi, le aliquote Irpef in base allo scaglione di reddito in cui si ricade.

La riforma fiscale sta lavorando per ridurre le attuali quattro aliquote e scaglioni, in tre, ma proprio su questo punto non bisogna fare confusione. È vero che la riforma fiscale porterà alla riduzione delle aliquote Irpef, ma questa novità va applicata a partire dall’anno di imposta 2024 e, quindi, per la dichiarazione 2025. Per la dichiarazione dei redditi 2024, riferita ai redditi dell’anno di imposta 2023, si applicano, invece, le aliquote in vigore nel 2023 e indicate nella legge di Bilancio 2022.

Le aliquote sono in vigore nel 2023 e applicate alla dichiarazione dei redditi 2024 sono:

  • redditi fino a 15 mila euro: aliquota Irpef 23%;
  • redditi da 15.000,01 a 28 mila euro: aliquota Irpef 25%;
  • redditi da 28.000,01 a 50 mila euro: aliquota Irpef 35%:
  • redditi oltre 50 mila euro: aliquota Irpef 43%.

Naturalmente già a partire dal mese di gennaio 2024, il datore di lavoro, o ente che eroga la pensione, che calcola in ogni busta paga (o cedolino della pensione) le ritenute e le detrazioni spettanti, è tenuto ad applicare le nuove aliquote Irpef previste nella manovra 2024 che sono:

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
  • 43% per i redditi che superano 50.000 euro.

Sempre a partire dall’anno di imposta 2024 cambiano anche le detrazioni fiscali, infatti per i redditi di importo superiore a 50.000 euro sarà applicata una franchigia di 260 euro, cioè si potrà beneficiare delle detrazioni fiscali per importi superiori a tale soglia.

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