In attesa dell’inizio della stagione dichiarativa non sarebbe una cattiva idea iniziare a preparare la documentazione necessaria al 730.
La presentazione del modello 730 appare ancora molto lontana. Solo dal 23 maggio 2023, infatti, il contribuente potrà prendere visione della propria dichiarazione precompilata. E solo dal 31 maggio, poi, sarà possibile accettare, modificare e inviare la dichiarazione con il 730 precompilato all’Agenzia delle Entrate.
Ancora, poi, il lavoratore dipendente e il pensionato devono ricevere leCertificazioni Uniche (CU) dal sostituto d’imposta e tutto sembra lontano. Ma proprio per questo è bene agire per tempo ed iniziare a preparare tutto quel che serve. Per arrivare al momento della presentazione preparati.
Quali documenti iniziare a preparare?
Il 2022 ormai è finito e, quindi, si potrebbe iniziare a raccogliere in una cartellina tutta la documentazione che servirà, tra qualche mese per la presentazione della dichiarazione dei redditi.
Gli scontrini parlanti della farmacia (anche se sono inseriti in automatico è sempre bene averne una copia per assicurarci che sia stato tutto riportato esattamente) per ogni membro del nucleo familiare andrebbero fotocopiati perché tendono a sbiadirsi soprattutto se esposti a fonti d calore.
E’ bene ricordare che se un figlio non appare a carico fiscalmente dei genitori ma il carico poi viene dichiarato in sede di dichiarazione le spese sostenute per quel familiare non sono inserite in automatico. Lo stesso vale se il carico fiscale dichiarato dai genitori in busta paga non corrisponde, complessivamente, al 100%.
Si dovrebbero inserire nella cartellina dei documenti anche tutte la ricevute dei pagamenti per visite specialistiche ed esami per ogni membro del nucleo familiare.
Le spese di istruzione e per i figli
Per quel che riguarda le spese di istruzione se si è provveduto al pagamento con l’home banking, la cosa migliore è iniziare a stampare per ognuna di quelle sostenute il relativo bonifico:
- rette per gli asili nido;
- spese per la mensa scolastica;
- spese di iscrizione e frequenza della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria;
- eventuale contributo volontario versato alla scuola;
- eventuali altri progetti pagati alla scuola a cui l’alunno ha partecipato;
- pagamenti del pre e post scuola;
- tasse universitarie;
- per i figli che frequentano l’università fuori sede anche il canone d’affitto va detratto e in questo caso servono sia il contratto che i bonifici di pagamento;
- eventuale pagamento dello scuolabus.
Ormai, nella maggior parte dei casi, almeno le scuole superiori accettano pagamenti tramite PagoinRete o PagoPa e vanno reperite tutte le ricevute dei pagamenti tracciabili effettuati. Proprio per questo è bene procedere per tempo, in questo modo non si rischia di dimenticare qualche spesa per la quale è possibile fruire della detrazione.
Anche per l’abbonamento del trasporto pubblico locale è possibile fruire della detrazione ma entro un tetto massimo di 250 euro per contribuente. Indipendentemente dalle persone che hanno utilizzato i trasporti pubblici. In questo caso il consiglio è anche quello di iniziare subito a suddividere eventuali abbonamenti dei figli tra mamma e papà per cercare di portare in detrazione la maggior parte della spesa sostenuta.
Allo stesso tempo vanno inserite nella cartellina anche le spese relative alle attività sportive dei figli con età compresa tra 5 e 18 anni di cui vanno reperiti eventuali bonifici effettuati o ricevute di carte di credito o bancomat.
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