A quasi un anno dal suo insediamento, il governo deve realizzare molti dei punti del suo programma: ecco le dieci promesse di Meloni e Salvini che finora non sono state mantenute.
Quali sono le promesse elettorali che ancora non sono state mantenute dal governo Meloni? Quasi un anno dopo il suo insediamento a seguito della larga vittoria alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, l’esecutivo si appresta a imbastire la sua seconda legge di Bilancio.
Se la prima è stata varata e approvata in fretta e furia, mantenendo sostanzialmente quelli che sono stati i paletti lasciati in eredità dal governo Draghi, la legge di Bilancio 2024 sarà la prima manovra interamente targata centrodestra.
In mezzo ci sono stati una serie di decreti approvati dal Consiglio dei ministri, che ormai ha sostituito in tutto il Parlamento chiamato poi solo a ratificare - con il voto di fiducia il cui ricorso in questa legislatura è già da record - le scelte fatte in sede di Cdm.
C’è da dire che Giorgia Meloni fin da subito ha spiegato che il suo lavoro andrà giudicato nell’arco temporale di cinque anni ovvero dell’intera legislatura, un concetto che è stato ribadito anche durante l’ultimo Consiglio dei ministri quando, finite le ferie, il governo ha iniziato a discutere della Finanziaria.
I soldi a disposizione nella legge di Bilancio 2024 però non saranno molti, anche perché con ogni probabilità a gennaio tornerà a essere in auge il Patto di Stabilità senza che prima sia stata approvata la sua riforma.
Appare improbabile di conseguenza che nel 2024 il governo Meloni possa realizzare alcune delle grandi riforme inserite nel suo programma elettorale, ma anche diverse altre promesse fatte soprattutto dal ministro e vicepremier Matteo Salvini finora sono state disattese.
Le promesse finora non mantenute dal governo Meloni
Fermo restando che il centrodestra avrà altri quattro anni di tempo per realizzare i vari punti inseriti nel suo programma elettorale, oppure annunciati dalla premier o dai suoi ministri, queste sono state le principali dieci promesse finora disattese dal governo Meloni.
- Pieno utilizzo delle risorse del PNRR, colmando gli attuali ritardi di attuazione.
- Abolire il superbollo auto.
- Aggiornamento dei piani pandemici e di emergenza, revisione del Piano sanitario nazionale.
- Quota 41.
- Flat tax incrementale.
- Soglia minima dei pagamenti con il Pos innalzata a 60 euro.
- Estensione prestazioni medico sanitarie esenti da ticket.
- Interventi sull’Iva per calmierare i prezzi dei beni di prima necessità e ampliamento della platea dei beni di prima necessità con Iva ridotta. Riduzione Iva sui prodotti energetici.
- Elezione diretta del Presidente della Repubblica.
- Difesa dei confini nazionali ed europei come richiesto dall’Ue con il nuovo Patto per la migrazione e l’asilo, con controllo delle frontiere e blocco degli sbarchi per fermare, in accordo con le autorità del nord Africa, la tratta degli esseri umani.
Molti di questi punti sono presenti nel programma elettorale che il centrodestra ha presentato alle elezioni politiche 2022, altre invece sono promesse che sono state fatte da Matteo Salvini in questi mesi di governo.
“Ci siamo presentati in campagna elettorale con un programma quadro di Governo della coalizione e con programmi più articolati dei singoli partiti - ha spiegato Giorgia Meloni quando ha fatto le sue dichiarazioni programmatiche -. Gli elettori hanno scelto il centrodestra e, all’interno della coalizione, hanno premiato maggiormente determinate proposte rispetto ad altre. Manterremo quegli impegni, perché il vincolo tra rappresentante e rappresentato è l’essenza stessa della democrazia”.
Meloni e Salvini hanno davanti a loro altri quattro anni per realizzare le loro promesse elettorali, con la sfida più grande che sarà quella di trovare i fondi necessari per passare dalle parole ai fatti.
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