L’Ares riduce la paga dei medici da 40 a 20 euro lordi l’ora: «A pagare, sulla propria pelle, il prezzo di questa reiterata aberrazione sono le persone».
Finita l’emergenza pandemica negli ospedali, i medici del 118 torneranno a lavorare per 20 euro lordi all’ora sulle ambulanze del 118. L’Ares, Azienda Regionale Emergenza Sanitaria 118, il 30 settembre ha comunicato il taglio dei compensi alle aziende private che lavorano per il 118.
Durante la pandemia da Covid-19 lo stipendio era stato portato a 40 euro lordi l’ora, ma ora si torna indietro alla metà esatta del compenso. Il problema è che molti medici potrebbero scegliere, a queste condizioni, di non rinnovare i contratti e quindi, perdendo il personale medico specializzato, il servizio di soccorso è a rischio a Roma e nel Lazio.
«I cittadini pagano le tasse e hanno il sacrosanto diritto, quando sono in pericolo di perdere la vita, di ricevere il soccorso di un equipaggio qualificato in cui vi sia, necessariamente il medico. A pagare, sulla propria pelle, il prezzo di questa reiterata aberrazione sono le persone. Siamo, quando ne abbiamo purtroppo cogente, drammatica necessità, tutti noi», commenta il presidente nazionale Sis 118.
La speranza è che «il nuovo Governo ricomprenda immediatamente tra le priorità della programmazione sanitaria nazionale la riforma legislativa del Sistema 118».
Ecco perché le ambulanze nel Lazio potrebbero fermarsi
Il presidente nazionale Sis118, come si legge su Today, lancia l’allarme: «È assurdo, ingiusto e profondamente discriminante che ai medici del 118 non solo non siano state riconosciute le misure incentivanti che il Governo uscente ha invece approvato per i medici del pronto soccorso, ma ancor di più, come in questo caso, che ai medici del 118 del Lazio venga dimezzato lo stipendio. I medici del 118 di tutta l’Italia stanno abbandonando, in massa, il servizio, perché i loro contratti sono inadeguati, obsoleti, disincentivanti. In una parola, improponibili».
La richiesta è quella di rivedere i contratti per valorizzare la professionalità dei medici del 118. “Deve essere chiaro a tutti che la presenza del medico - sottolinea Balzanelli - è di determinante importanza quando si tratta di fare, in pochi minuti, la differenza tra la vita e la morte. Lo dimostriamo, nei fatti, tutti i giorni. Un 118 senza medici è un 118 gravemente leso nella qualità del servizio".
La risposta dell’Ares ai medici del 118
In una nota l’Ares risponde alla segnalazione del presidente nazionale SIS 118 Mario Balzanelli e "nel condividere le riflessioni sull’importanza della presenza del medico per le attività di soccorso e della relativa valorizzazione economica si deve tuttavia precisare che i medici in questione non sono dipendenti di ARES 118 e pertanto questa Azienda non può stabilirne o modificarne la retribuzione. Nella specie si tratta di un appalto di servizi e la retribuzione dei medici in questione è stata stabilita dallo stesso appaltatore.
Ares 118 nell’ottica della valorizzazione dei professionisti medici e delle altre qualifiche ha riconosciuto alle società impegnate nelle attività di soccorso durante il periodo Covid un incremento economico per le attività che hanno avuto maggiori costi determinati dalla pandemia. I rapporti con queste società devono comunque essere regolati dal contratto di appalto. Allo stato attuale, superato lo stato di emergenza Covid, Ares 118 sta cercando di coniugare tutte le esigenze, tra cui quella di una dignitosa retribuzione dei medici con quella di garantire la legittimità degli atti amministrativi secondo quanto dettato dal codice degli appalti".
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