Giornata molto negativa per le valute, che sprofondano verso nuovi minimi storici trainate al ribasso da un dollaro ancora in avanzata. La peggiore è la sterlina, focus anche su yen, yua, euro.
Lunedì nero per il mercato valutario e non solo.
La sterlina è crollata ai minimi storici, suscitando la speculazione su una risposta di emergenza da parte della Banca d’Inghilterra, mentre la fiducia nel piano britannico per sostenere l’economia si sta sfandando, con gli investitori spaventati che si rifugiano nel dollaro Usa.
La disfatta non si è limitata alle valute, poiché i timori che gli alti tassi di interesse possano danneggiare la crescita hanno anche spinto le azioni asiatiche al minimo di due anni, con i titoli sensibili alla domanda come le case automobilistiche in Giappone e Corea colpite duramente.
L’euro continua a viaggiare sotto la parità, male anche le valute asiatiche.
Perché le valute crollano sul dollaro. Sterlina in picchiata
La sterlina è scivolata fino al 4,7% rispetto al dollaro a 1,035 dollari, toccando un minimo storico nel commercio asiatico, dopo che il cancelliere britannico Kwasi Kwarteng (nuovo responsabile delle Finanze) ha promesso di perseguire ulteriori tagli alle tasse. Al momento in cui si scrive scambia a $1,0631.
I bruschi movimenti della valuta inglese sono arrivati all’inizio della sessione di negoziazione asiatica, quando i bassi volumi di scambio della coppia sterlina-dollaro hanno esacerbato la volatilità. Da evidenziare che la sterlina è scesa del 3,7% anche rispetto all’euro, a 1,0787, raggiungendo il livello più basso da settembre 2020. Il calo nei confronti della valuta comune ha evidenziato come il recente calo rifletta non solo l’ampia forza del dollaro, ma anche la preoccupazione per l’economia britannica.
Nella regione Asia-Pacifico, le valute di Giappone, Corea del Sud e Cina si sono indebolite rispetto al biglietto verde, mentre il dollaro australiano è rimasto pressoché piatto. Il won della Corea del Sud era vicino ai livelli del 2009 a 1.428,52 per dollaro.
Intanto, il ministro delle finanze giapponese ha minacciato un ulteriore intervento, ma lo yen è stato nuovamente sotto pressione ed è sceso ancora e al momento in cui si scrive il dollaro vale 143,94 yen.
Lunedì la banca centrale cinese ha annunciato nuove misure per rallentare il ritmo della decelerazione dello yuan, rendendo nettamente più costoso scommettere contro la valuta, anche se questo non ha rafforzato di molto la valuta.
In Europa, i riflettori sono accesi sull’Italia, con la vittoria della coalizione più a destra dalla seconda guerra mondiale. Alcuni investitori sono stati sollevati dalla performance relativamente scarsa dei partner della coalizione euroscettici, sebbene questo non sia stato di aiuto all’euro. La valuta comune ha raggiunto il minimo da 20 anni di $0,9528.
Nel frattempo, l’indice del dollaro Usa viaggia sui 113 punti, continuando a crescere, spinto dalla Fed che ha alzato i tassi di interesse in modo aggressivo e dal sentimento di rischio sempre più indebolito dalla guerra in Ucraina e dai venti di recessione.
“Al momento, non sembra esserci nulla che ostacoli il dollaro”, ha affermato Shafali Sachdev di BNP Paribas Wealth Management a Singapore.
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