Domanda contributi a fondo perduto: i tre errori da non fare

Rosaria Imparato

25/03/2021

Domanda contributi a fondo perduto, quali sono i tre errori da evitare? Bisogna fare attenzione all’IBAN, alle tempistiche di invio della dichiarazione sostitutiva e anche a non inviare l’istanza in prossimità della scadenza del 28 maggio: vediamo perché.

Domanda contributi a fondo perduto: i tre errori da non fare

Domanda contributi a fondo perduto: quali sono i tre errori da non fare? Le istruzioni per presentare l’istanza, così come il modello da compilare, sono contenute nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 23 marzo.

Le domande potranno essere inviate sia dal diretto interessato che da un intermediario abilitato al cassetto fiscale a partire dal 30 marzo ed entro la scadenza del 28 maggio.

Due le modalità con cui si potrà fare domanda:

  • tramite i servizi dell’Agenzia delle Entrate sul portale Fatture e Corrispettivi;
  • usando la nuova piattaforma di Sogei.

Ma quali sono i tre errori da evitare al momento della compilazione del modulo? Vediamo i tre accorgimenti da prendere per essere sicuri che la propria domanda per ottenere il contributo a fondo perduto del Dl Sostegni vada a buon fine.

Domanda contributi a fondo perduto, il primo errore da non fare: attenzione all’IBAN

Rispetto ai contributi precedentemente erogati, c’è un’importante novità per quelli del DL Sostegni: il richiedente dovrà scegliere se ottenere il fondo perduto in modo “liquido”, quindi con un bonifico sul conto corrente, o sotto forma di credito d’imposta.

I richiedenti che sceglieranno la prima opzione (erogazione diretta sul conto corrente) dovranno fare attenzione alla compilazione del modulo nella sezione dedicata all’IBAN.

Per quanto possa apparire come una raccomandazione scontata, è invece necessario dedicare molta importanza a questo passaggio. Si legge nelle istruzioni per la compilazione della domanda:

“Si sottolinea di porre la massima attenzione nel riportare l’IBAN del conto corrente intestato o cointestato al soggetto richiedente e di verificare preventivamente con il proprio istituto di credito la correttezza dell’IBAN stesso: errori su tale valore possono provocare lo scarto della richiesta e l’impossibilità di ottenere il contributo.”

Nel riquadro deve essere indicato il codice IBAN identificativo del conto corrente, bancario o postale, intestato (o cointestato) al soggetto richiedente.

Nel caso in cui il contribuente abbia indicato di optare per il riconoscimento del contributo a fondo perduto spettante sotto forma di credito d’imposta, l’IBAN non deve essere indicato.

Domanda contributo a fondo perduto e gli errori da non fare: la domanda sostitutiva

Cosa fare se ci si accorge di aver commesso qualche errore dopo aver trasmesso la domanda? Si può inviare una dichiarazione sostitutiva, ma attenzione: l’ulteriore istanza, che sostituisce quella precedentemente inviata, va inviata entro e non oltre il 28 maggio.

La scadenza del 28 maggio 2021 quindi è valida sia per le “prime” domande inviate, che per quelle sostitutive.

La domanda sostitutiva non può essere inviata qualora l’Agenzia delle Entrate abbia già eseguito il mandato di pagamento del contributo o sia stato riconosciuto come credito d’imposta, quindi è molto importante controllare l’esattezza di tutti i dati presenti nell’istanza in tempi brevi.

Fondo perduto ed errori nella domanda: presentare l’istanza il prima possibile

Il tempismo è fondamentale tanto nella vita quanto nelle questioni fiscali, e la domanda per il contributo a fondo perduto non fa eccezione.

Non si tratta di un click day, ma l’esperienza con il decreto Rilancio ci ha insegnato che chi presenta la domanda verso l’avvicinarsi della scadenza potrebbe trovarsi nella spiacevole situazione di vedere i fondi stanziati già finiti.

Chi si è trovato a vivere questa circostanza sa bene che ha dovuto aspettare mesi per vedere erogato il proprio contributo a fondo perduto.

In questo caso quindi l’errore sarebbe più che altro di “strategia”, e inviare la propria domanda in prossimità della scadenza del 28 maggio significherebbe non solo rischiare di dover aspettare mesi per l’erogazione del contributo, ma anche -in caso di errori- di non fare in tempo a inviare una dichiarazione sostitutiva.

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