Sui mercati aleggia un doppio cigno nero: l’analisi di Ethna-AKTIV
Sui mercati sta aleggiando oggi un doppio cigno nero.
Ne è convinto Michael Blümke, Lead portfolio manager di Ethna-AKTIV, uno dei fondi della società d’investimento Ethenea, che ha tentato di analizzare l’attuale contesto internazionale, deterioratosi a causa del coronavirus.
L’epidemia, poi tramutatasi in pandemia, ha imposto a numerosi analisti di teorizzare l’imminente arrivo di una recessione economica globale. Su questo terreno si sono insediate le considerazioni dell’esperto sul doppio cigno nero che ha travolto i mercati. A pesare, infatti, non è stato soltanto il coronavirus.
Mercati: perché si parla di doppio cigno nero
All’inizio dell’anno l’epidemia partita dalla Cina ha iniziato a diffondersi nel resto del mondo, travolgendo senza preavviso l’economia e la vita quotidiana di diversi Paesi, primo fra tutti l’Italia.
Con il passare delle settimane le cose sono peggiorate e i mercati (soprattutto quelli azionari) sono crollati bruciando miliardi di dollari in poco tempo. Il coronavirus dunque è stato sin da subito considerato come un vero e proprio cigno nero, ossia un evento imprevisto e dall’impatto imponente.
Come ha fatto notare Blümke, comunque, a causare più danni all’outlook economico non è stata tanto la mortale influenza quanto le misure pensate per arginare il suo impatto (misure comunque strettamente necessarie).
“Ed è fondamentale che agli interventi di politica monetaria seguano misure di stimolo governative: anche i loro effetti si dispiegheranno soltanto con il tempo, un chiaro impegno in tal senso potrebbe essere sufficiente a calmare i mercati dei capitali. Fino ad allora, ci aspettiamo che i mercati azionari rimangano altamente volatili,”
ha affermato l’esperto, le cui dichiarazioni sono state riportate oggi da Milano Finanza.
I guai dei mercati, comunque, non hanno riguardato soltanto il coronavirus. All’inizio di marzo, infatti, al caos già generato dalla dichiarata pandemia si è aggiunto quello scoppiato sul settore petrolifero.
Il meeting OPEC di inizio mese è fallito e alcuni Paesi produttori (nello specifico l’Arabia Saudita e la Russia) hanno iniziato a minacciare il reciproco aumento dell’output. Il prezzo del petrolio è crollato causando un vero e proprio shock nel comparto. Si pensi soltanto che, nella giornata del 9 marzo scorso, le quotazioni di greggio hanno bruciato più del 30% ciascuna.
L’esperto ha così parlato di un doppio cigno nero con riferimento a questi due shock:
“che hanno colpito la vita pubblica, l’economia e i mercati dei capitali: quello del coronavirus e quello petrolifero. Possiamo chiaramente parlare di un doppio cigno nero e crediamo che una recessione globale non sia solo probabile, ma anche certa”.
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