Gli Usa verso un doppio colpo alla stabilità finanziaria: default sul debito e crisi bancaria possono agire insieme e trascinare nel baratro la potenza mondiale. Un’analisi.
Le turbolenze Usa possono trasformarsi in un doppio shock: cosa succede se il default della potenza mondiale si scontra con il crollo del sistema bancario?
Lo scenario è da incubo, con ripercussioni a catena sulla finanza globale. Non c’è ancora alcun piano in atto per evitare un fallimento sul debito statunitense e restano solo quattro giorni in cui sia la Camera che il Senato possono riunirsi prima del 1° giugno. La data è emblematica poiché secondo il segretario al Tesoro Janet Yellen il Governo non avrà liquidità sufficiente da quel preciso giorno.
Senza un’azione rapida da parte del Congresso per aumentare o sospendere il limite di prestito, il Paese potrebbe presto non essere in grado di pagare i suoi conti. Un tale default, nelle parole di Yellen, causerebbe una catastrofe economica.
Avrebbe gravi effetti a catena sulle piccole e medie imprese. Potrebbe diventare più difficile accedere al credito, aggravando ulteriormente le sfide che individui e aziende stanno già affrontando a causa della crisi bancaria.
Banche in bilico e insolvenza Usa rischiano di trasformarsi in un doppio shock senza precedenti.
Usa verso una doppia disfatta: cosa succede con default e crisi banche
Si intensificano i dibattiti sul destino della prima potenza mondiale: cosa rischiano gli Usa con due bombe finanziarie pronte a esplodere? La situazione è molto delicata.
Come hanno sottolineato esperti e investitori, un’insolvenza causerebbe un aumento dei costi di prestito, tra cui carte di credito, prestiti auto e tassi ipotecari, perché il debito degli Stati Uniti funge da punto di riferimento critico per varie forme di credito.
Alcuni economisti hanno avvertito di licenziamenti di massa se il governo fosse inadempiente. La Casa Bianca ha stimato che più di 8 milioni di posti di lavoro verrebbero spazzati via se ci fosse un default prolungato.
Non solo: gli Usa sono coinvolti in un ciclo di rialzi tassi molto aggressivo, con una stretta al credito voluta dalla Fed per raffreddare un’inflazione troppo alta. A questo si aggiungono i fallimenti delle banche regionali che stanno facendo tremare il settore, minacciando ulteriori mosse per rendere più difficili i prestiti.
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Quali sono le conseguenze? Il doppio shock è servito, come spiegato da Dean Zerbe, l’amministratore delegato nazionale di Alliantgroup ed ex consigliere senior e consulente fiscale della commissione per le finanze del Senato degli Stati Uniti su Cnn.
Secondo l’esperto, infatti, c’è un numero significativo di piccole e medie imprese che stanno ancora aspettando che il loro credito di trattenuta per i dipendenti [un credito d’imposta introdotto per incoraggiare i datori di lavoro a trattenere i propri dipendenti durante periodi economici difficili] gli venga pagato.
L’IRS ha un considerevole arretrato: ben oltre un milione di richieste sono ancora in attesa di essere elaborate. Questa è stata una vera ancora di salvezza per le piccole e medie imprese, spesso per centinaia di migliaia di dollari. Se gli Stati Uniti non hanno i soldi per effettuare quei pagamenti e ci sono ulteriori ritardi, ciò significa che le aziende non saranno in grado di assumere o forse nemmeno di continuare a lavorare.
L’interrogativo, a questo punto, è schietto: cosa succede se un default Usa si scontra con la crisi delle banche regionali?
La risposta di Dean Zerbe è altrettanto nitida: “il credito si sta prosciugando per le piccole e medie imprese e sta diventando più difficile per loro ottenere prestiti...Un altro modo in cui queste aziende ottengono l’accesso ai fondi è attraverso i loro rimborsi fiscali o attraverso quel credito di trattenuta dei dipendenti. Quindi, se non ricevi rimborsi fiscali e non sei nemmeno in grado di avere credito dalla banca, allora c’è un doppio colpo”.
Una duplice tempesta potrebbe abbattersi negli Usa. L’impatto sarà per tutta l’economia, già malconcia dopo Covid, guerra e inflazione alle stelle.
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