Economia globale alla deriva o in ripresa? 6 grafici tracciano le traiettorie economiche mondiali di questo periodo così complesso: Cina, Europa, Stati Uniti, America Latina in focus. Cosa succede?
La settimana appena trascorsa è stata intensa per l’economia globale e ha offerto spunti per capire dove sta andando il mondo tra crisi e incertezza.
In 6 grafici si possono inquadrare i più importanti fatti ed eventi economici di questo momento storico così complesso e diviso tra inflazione, recessione, stretta sull’accesso al credito.
In breve, questa prima settimana di aprile ha registrato una crescita salariale più moderata negli Usa, che dovrebbe aiutare la Federal Reserve nella sua lotta all’inflazione. Altri sviluppi al di fuori del controllo della banca centrale statunitense, però, così come dati sulle controparti globali, suggeriscono che le pressioni sui prezzi sono elevate.
I membri dell’OPEC+ inoltre all’inizio della settimana hanno scioccato i mercati con il loro annuncio di ridurre la produzione di greggio nel tentativo di sostenere i prezzi. L’inflazione energetica può dunque tornare a colpire i consumatori.
In questo contesto, per scoprire dove sta andando l’economia globale analizziamo 6 grafici.
1. Stati Uniti e lavoro: segnali misti
Segnali contrastanti dai dati sul mondo del lavoro Usa. Le richieste di indennità di disoccupazione della scorsa settimana hanno segnalato che il mercato del lavoro rimane ancora relativamente forte, anche se le revisioni dei dati indicano alcuni segnali emergenti di indebolimento.
I libri paga negli Stati Uniti sono scesi il mese scorso, ma non come le attese, con il tasso di disoccupazione che è diminuito di nuovo vicino ai minimi storici, aprendo la strada alla Fed per aumentare i tassi di interesse alla sua prossima riunione.
Le cifre suggeriscono che la domanda e l’offerta di lavoratori si stanno avvicinando maggiormente, il che, se sostenuto, potrebbe aiutare a moderare ulteriormente i guadagni salariali.
Da sottolineare, che le economie in quasi la metà degli stati degli Stati Uniti sono cresciute a malapena o addirittura si sono ridotte dalla pandemia, sottolineando l’ irregolarità della ripresa della nazione. Il prodotto interno lordo è stato inferiore nel 2022 in otto stati tra cui Louisiana e Hawaii che dipendono dal turismo.
2. Banche centrali e tassi di interesse: il dilemma è qui
I banchieri centrali, che hanno passato le ultime settimane a interrogarsi su come le turbolenze finanziarie avranno un impatto sulle loro prospettive, ora devono prendere in considerazione una scossa sotto forma di un aumento dei prezzi del petrolio.
Il taglio alla produzione annunciato dall’OPEC+ e il pericolo di un’altra impennata dei costi del greggio complicano il dibattito a Francoforte, Londra e Washington su dove si sta dirigendo l’inflazione e quanto dovrebbero salire ancora i tassi di interesse per controllarla.
Intanto, dando uno sguardo sul mondo, la banca centrale israeliana ha moderato il ritmo della stretta monetaria, riconoscendo i potenziali rischi per la politica monetaria derivanti dal piano giudiziario del governo. Lo Sri Lanka ha mantenuto i tassi stabili dopo aver ottenuto un prestito dal Fondo monetario internazionale, mentre anche Australia, Romania, Cile, Polonia e India hanno lasciato invariati gli oneri finanziari.
3. Corsa green per i veicoli elettrici
Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha pubblicato la sua tanto attesa guida per chiarire chi può beneficiare dei sussidi fiscali per i veicoli elettrici. I consumatori possono richiedere fino a $7.500 in crediti d’imposta federali se acquistano un veicolo a energia pulita che soddisfa determinate norme statunitensi in materia di minerali critici e componenti della batteria.
Le regole sono ampiamente mirate a diluire il potere di mercato della Cina su materie prime come litio, cobalto, nichel e magnesio, che sono componenti chiave per motori elettrici e batterie. Proprio il dragone, infatti, domina la lavorazione di queste materie e beni:
4. Guerra dei chip: il Giappone all’attacco
Il Giappone è pronto ad aumentare bruscamente la sua spesa nei chip, nel tentativo di rafforzare la propria posizione nel mercato globale dei semiconduttori, mentre restringe le esportazioni sulla spinta guidata dagli Stati Uniti per limitare le ambizioni tecnologiche della Cina.
Si prevede che il Giappone spenderà 7 miliardi di dollari in attrezzature per il settore chip il prossimo anno, il che segnerebbe un balzo dell’82% rispetto a quest’anno - il più grande al mondo - secondo i dati di SEMI, un’associazione globale di produttori di apparecchiature per la produzione di chip:
5. Prezzi alimentari record in Europa
L’inflazione alimentare in Europa è ancora molto elevata, lasciando presagire che la Bce continuerà ad aumentare i tassi di interesse ancora per un po’.
Nella tabella di seguito sono evidenziate le percentuali di rialzo dei prezzi dei generi alimentari di febbraio 2023 nei vari Paesi Ue, su base annuale. In arancio scuro sono colorati i balzi più accentuati, che hanno messo a dura prova i consumi dei cittadini e la capacità di spesa dei redditi familiari, sempre più erosi. Anche l’Italia è in focus, con un +20% per il latte, le uova e i formaggi a febbraio rispetto a solo un anno fa.
6. La lenta crescita dell’America Latina
L’America Latina e i Caraibi registreranno solo una crescita modesta quest’anno, poiché le economie della regione soffrono per gli alti tassi di interesse e il calo dei prezzi delle materie prime, ha affermato la Banca mondiale in un rapporto pubblicato martedì.
L’organizzazione con sede a Washington prevede che l’economia regionale nel suo complesso si espanderà dell’1,4% fino a dicembre, in ritardo rispetto a tutte le altre regioni.
Da evidenziare che l’Argentina sta ripristinando un tasso di cambio temporaneo per le esportazioni di soia in un elaborato tentativo di sostenere le riserve di liquidità in diminuzione della banca centrale e alleviare il danno economico causato da una siccità storica. Si aggiunge alla complessa strategia del ministro dell’Economia per attenuare gli effetti di una recessione incombente quest’anno con un’inflazione superiore al 100%.
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