Scuola, è scontro fra Ministero e Regioni. Azzolina: “Assalto all’istruzione”

Mario D’Angelo

18/10/2020

Per la ministra Azzolina è in corso un assalto alla scuola. Le Regioni chiedono indicazioni chiare nel prossimo Dpcm

Scuola, è scontro fra Ministero e Regioni. Azzolina: “Assalto all’istruzione”

Cosa deciderà il Governo sulla scuola? Rimarranno aperte, verranno chiuse o si opterà per una soluzione mista? Nel corso della mattinata c’è stato un incontro fra la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e il presidenti di Regione, nel corso del quale sembra essere emerso del dissenso fra gli attori coinvolti.

La decisione sulla scuola (e tanto altro) nella quarta fase dell’emergenza coronavirus sarà annunciata in serata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che presenterà il nuovo Dpcm che dovrà fronteggiare il boom di contagi.

La linea del Ministero è per lasciare le cose come sono, anche perché, ha ricordato Azzolina, la dad nelle scuole superiori è in parte già avviata. Con questa linea sono d’accordo i presidi. Le Regioni invece spingono per indicazioni più nette.

Azzolina: In queste ore c’è un assalto alla scuola

In queste ore c’è un assalto alla scuola e questo non può fare altro che ledere il diritto all’istruzione”, ha detto oggi la ministra Azzolina in relazione alla decisione di Vincenzo De Luca di chiudere tutte le scuole della Campania.

La ministra ha detto che la chiusura sarebbe ammissibile solo nel caso in cui ci fossero migliaia di focolai nelle scuole, “ma non è così”. Quello che è necessario adesso per le scuole non è una misura generalizzata, ma interventi mirati.

La scuola in presenza è “fondamentale per tutti, dai più piccoli all’ultimo anno del secondo grado”, ha ribadito la ministra nel corso dell’incontro di oggi, ricordando inoltre che per le secondarie di secondo grado la didattica a distanza è in parte già attiva.

Per risolvere le criticità dei trasporti, ha aggiunto Azzolina, “non si guardi solo a Scuola e Università”, perché questi settori a differenza di altri hanno “già contribuito a decongestionare i trasporti”. La titolare di via Trastevere ha anche ribadito che il concorso straordinario si farà nella data prevista del 22 ottobre, senza ritardi.

Scuola, Regioni chiedono regole chiare

D’altro canto le Regioni hanno continuato a chiedere didattica a distanza almeno per le superiori lamentano da parte del Governo l’assenza di “regole chiare e da subito”.

Il presidente della Conferenza delle Regioni e dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha detto che è stata chiesta al Governo “un’indicazione puntuale nel Dpcm” sulla dad. Il presidente della Liguria Giovanni Toti ha parlato di “tavoli inconcludenti” al Ministero ha richiesto “più didattica a distanza a rotazione per i ragazzi degli ultimi anni”.

Anche il governatore lombardo Attilio Fontana ha proposto “lezioni a distanza alternate e lo scaglionamento dell’orario di ingresso a scuola”.

De Luca, al centro di un duro scontro con la ministra dell’Istruzione, ha fatto un passo indietro ieri disponendo la riapertura di asili e scuole d’infanzia.

Boccia, da Regioni proposte ragionevoli

“Serve unità e responsabilità”, ha dichiarato il ministro Boccia sulla questione, lodando la “grande collaborazione da parte di Regioni e enti locali”.

Per Boccia le proposte dei territori “su scuola, università e trasporti” sono “di buon senso e vanno nella direzione auspicata da tutti noi per tutelare al massimo salute, attività scolastiche e universitarie e funzionamento delle nostre città”.

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