Draghi lancia l’alert contro il pericolo di un’Europa nelle mani dei sovranisti. E presenta il vero leader

Laura Naka Antonelli

10/12/2024

L’ex presidente del Consiglio è tornato a lanciare un avvertimento contro il pericolo del sovranismo. “L’UE più vulnerabile di altri” .

Draghi lancia l’alert contro il pericolo di un’Europa nelle mani dei sovranisti. E presenta il vero leader

Nuovo monito all’Europa targato Mario Draghi, ex presidente della BCE ed ex presidente del Consiglio, che da tempo sta suonando la sveglia a una UE incapace di farsi davvero unione.

Draghi è tornato a strigliare l’Europa dopo aver ricevuto il premio ISPI 2024, riconoscimento che l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale gli ha conferito nella serata di ieri, 9 dicembre 2024.

L’ex premier ha ricordato che il mercato unico in Europa è ancora presente solo sulla carta: “ Il mercato unico di fatto oggi non c’è e le barriere tra nostri stati sono più alte. Ma il mercato unico è fondamentale per la crescita e la produttività”, ha detto, parlando da Milano, dove si è tenuto l’evento di conferimento del premio ISPI.

L’attenti contro un’Europa nelle mani dei sovranisti e nazionalisti

Non poteva mancare l’alert sul pericolo che l’Europa cada nella rete dei sovranisti e dei nazionalisti: “ Se l’Europa va in direzione nazionalista e sovranista, come si porrà di fronte alle necessità di percorrere su una strada verso l’integrazione?

L’ex premier ha rimarcato quanto sia necessaria l’integrazione dei mercati dei capitali, precisando che in gioco non c’è solo il futuro del “mercato bancario”.

Il punto è che, al fine di “finanziare l’innovazione, bisogna riorentare il mercato dei capitali verso l’equity ”.

Un appello che, di recente, era arrivato anche dalla presidente della BCE Christine Lagarde.

Minaccia Trump, “l’UE più vulnerabile di altri”

E la verità è, a quanto pare, innegabile:

L’Ue è più vulnerabile di altri ai mutamenti delle condizioni di mercato perché è un continente più aperto, trae oltre il 50% del prodotto interno lordo dal commercio internazionale: essere più aperti vuol dire essere più suscettibili quando gli altri cambiano le regole del gioco”

Dunque, riferendosi alla minaccia della prossima amministrazione degli Stati Uniti con la seconda presidenza di Donald Trump, tutto proteso ad alzare le barricate contro le esportazioni delle economie estere verso gli USA attraverso l’imposizione di nuovi dazi, Mario Draghi ha affermato che “ è inutile fare muri tariffari come pensano di fare gli Stati Uniti”. Piuttosto, “dobbiamo essere pragmatici guardando settore per settore”.

Ma pragmatici per l’ex numero uno della BCE significa anche smettere di essere pessimisti:

Quando si fanno le cose bisogna essere ottimisti, se si è pessimisti si sta a casa”.

Chi è un vero leader per Mario Draghi

Sotto i riflettori negli ultimi mesi per aver presentato con il suo rapporto di competitività per l’UE, un insieme di ricette per salvare l’Europa, Mario Draghi ha tracciato anche il profilo del vero leader:

Quello che la gente vuole da un leader è che abbia competenza e visione: immaginare il futuro e avere la capacità di realizzarlo. Ma da un leader politico vuole di più: che sappia portare con sé il resto del Paese”.

Di seguito, l’altra strigliata: “ Chi va alle elezioni fa qualcosa in più di chi non ci va : ricevere la legittimazione dei cittadini è importante per fare le riforme, la legittimazione dà forza e scopo al proprio mandato. Un mandato di un non eletto deve essere per forza circoscritto, mentre il mandato di un eletto può essere più ampio e abbracciare riforme importanti”.

Sempre riguardo alla leadership l’ex timoniere della BCE, noto anche come Mr. Whatever It Takes, per aver promesso di fare e per aver fatto il possibile per evitare la caduta dell’euro, ha riconosciuto il grave vuoto che sta caratterizzando l’Europa in questo momento storico, a causa delle crisi politiche che hanno investito la Francia e la Germania. “ La leadership franco-tedesca si è indebolita , ma non vedo altre leadership che sono emerse capaci di dirigere l’Europa verso futuro comune”.

La verità è che“c’è un vuoto di leadership, ma bisogna avere pazienza e vedere i risultati delle elezioni politiche in Germania ”.

L’ex presidente del Consiglio ha anche messo in evidenza le lotte intestine che si sono presentate all’interno della nuova Commissione europea: “Lo stallo e le trattative per la nomina dei commissari e per il varo della commissione europea dipendevano da lotte intestine ai singoli stati membri”, ha detto.

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