Durc online, cos’è, a cosa serve e come richiderlo

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19 Novembre 2024 - 17:49

Ecco cos’è e come si ottiene il Durc, il documento unico di regolarità contributiva: le istruzioni complete per fare richiesta sul sito INPS o INAIL.

Durc online, cos’è, a cosa serve e come richiderlo

Il Durc è il documento unico di regolarità contributiva con cui viene attestata la regolarità della posizione contributiva, assistenziale ed amministrativa di aziende ed enti pubblici appaltanti.

È necessario che le aziende lo forniscano in tutti casi in cui stipulino contratti di servizio con organi pubblici o privati, ma anche per beneficiare di agevolazioni da parte di enti e Pubblica Amministrazione.

Ma come si può richiedere il Durc online? Ci si può recare sui portali dell’INPS e dell’INAIL e fare accesso e successiva richiesta con CIE, CNS e SPID. Niente di più facile. Ma c’è una procedura da seguire per farlo. Ecco una guida completa per capire cos’è e come si ottiene.

Cos’è il Durc: significato e definizione del Documento Unico di Regolarità Contributiva

Il Durc è un certificato che attesta la regolare posizione contributiva, previdenziale e assistenziale del soggetto richiedente, impresa o pubblica amministrazione appaltante. Ottenere questa certificazione significa, quindi, aver assolto correttamente e nei tempi previsti tutti gli adempimenti richiesti dalla legge.

Il Durc è stato introdotto nel 2002 come requisito di partecipazione agli appalti pubblici; successivamente, il Codice degli Appalti del 2006 ha generalizzato la presenza del Durc per gli affidamenti di lavori pubblici e per la gestione di alcuni lavori edili privati.

A cosa serve il Durc e chi lo richiede

Il Durc è uno dei documenti che, ai fini della verifica dell’idoneità tecnica-professionale, devono esibire al committente o al responsabile dei lavori:

  • le imprese;
  • le imprese esecutrici;
  • le imprese affidatarie;
  • i lavoratori autonomi.

Con il Durc si dichiara la regolarità contributiva nei confronti di INPS e INAIL; per le imprese tenute ad applicare i contratti del settore dell’edilizia ci si riferisce alle Casse edili. Tutto sempre in modalità telematica e in tempo reale, indicando esclusivamente il codice fiscale del soggetto da verificare.

I soggetti abilitati a effettuare la verifica di regolarità sono:

  • le amministrazioni aggiudicatrici, gli organismi di diritto pubblico, gli enti aggiudicatori e altri soggetti aggiudicatori, i soggetti aggiudicatori e le stazioni appaltanti;
  • la Società Organismi Attestazione (Soa), di attestazione e qualificazione delle aziende con il compito istituzionale di accertare e attestare l’esistenza, per chi esegue lavori pubblici, dei necessari elementi di qualificazione, compresa la regolarità contributiva;
  • le amministrazioni pubbliche concedenti;
  • le amministrazioni pubbliche procedenti, i concessionari e i gestori di pubblici servizi che agiscono ai sensi del decreto del presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445;
  • l’impresa o il lavoratore autonomo in relazione alla propria posizione contributiva o, previa delega dell’impresa o del lavoratore autonomo medesimo, chiunque vi abbia interesse;
  • le banche o gli intermediari finanziari, previa delega da parte del soggetto titolare del credito, in relazione alle cessioni dei crediti certificati utilizzando la piattaforma elettronica di certificazione dei crediti.

La richiesta deve essere effettuata dal datore di lavoro, in relazione a tutte le tipologie di rapporti di lavoro subordinato e autonomo, compresi quelli relativi ai soggetti tenuti all’iscrizione obbligatoria alla Gestione Separata e i lavoratori autonomi.

Quando serve il Durc

Come anticipato, la richiesta online del Durc serve ad attestare la regolarità della propria posizione verso le casse previdenziali.

Tale regolarità deve essere attestata nei seguenti casi:

  • per tutti gli appalti pubblici, intendendo non solo gli appalti di lavori pubblici in senso stretto (legge n. 109/94 e successive modifiche e integrazioni), ma anche gli appalti di servizi e forniture (decreti legislativi n. 358/92 e n. 157/95 e successivi);
  • per la gestione di servizi e attività pubbliche in convenzione o concessione.
  • per i lavori privati in edilizia soggetti al rilascio di concessione prima dell’inizio dei lavori;
  • per il rilascio dell’attestazione Soa;
  • per l’iscrizione all’Albo dei Fornitori;
  • per l’assegnazione di agevolazioni, finanziamenti e sovvenzioni, ove previsto dalle normative specifiche.

Chi rilascia il Durc?

A decorrere dal 1° luglio 2015, con l’entrata in vigore del decreto ministeriale 30 gennaio 2015, la verifica della regolarità contributiva avviene con modalità esclusivamente telematiche e in tempo reale.

Il Documento di Regolarità Contributiva viene rilasciato dalla Cassa Edile competente per territorio in caso di richiesta per lavori edili, mentre negli altri casi viene rilasciato dalla sede INPS o INAIL competente per territorio a seconda dell’Ente al quale è stata presentata la richiesta.

Pertanto, chiunque abbia interesse, può verificare sulle piattaforme online, con un’unica interrogazione e in tempo reale, la regolarità contributiva di un’impresa nei confronti di:

  • INPS;
  • INAIL;
  • Casse edili, per le imprese classificate o classificabili ai fini previdenziali nel settore industria o artigianato alle attività dell’edilizia, nonché per le imprese che applicano il relativo Contratto Collettivo Nazionale sottoscritto dalle organizzazioni, per ciascuna parte, comparativamente più rappresentative.

Cosa contiene il Durc?

Il documento, generato in formato Pdf non modificabile dalla piattaforma online a cui ci siamo rivolti, avrà i seguenti contenuti minimi:

  • denominazione o ragione sociale, sede legale e codice fiscale del soggetto nei cui confronti è effettuata la verifica;
  • iscrizione a INPS, INAIL e Casse edili;
  • dichiarazione di regolarità;
  • numero identificativo, data di effettuazione della verifica e di scadenza di validità del Durc online.

La disponibilità dell’esito è comunicata all’indirizzo PEC registrato dal richiedente nel sistema nella fase di accesso al servizio «Durc online».

Come richiedere il Durc online

La richiesta del Durc può avvenire esclusivamente online tramite il portale INPS o il portale INAIL. Per accedere al servizio è indispensabile disporre delle credenziali di accesso fornite dagli enti appena menzionati, oppure accedere con SPID, CIE o CNS.

Durc online INPS

Ipotizziamo di richiedere il Durc online tramite il sito dell’INPS. Innanzitutto occorre collegarsi a questo indirizzo, cioè la pagina iniziale del servizio. Sotto l’intestazione Scelta profilo è presente un menu a tendina, dove si può scegliere tra Accesso utenti con SPID personale e Accesso come Stazione Appaltante - SOA.

Durc dal sito INPS Durc dal sito INPS Accesso utenti tramite SPID personale

Nel primo caso occorre conoscere il proprio PIN oppure accedere, appunto con SPID, CNS o CIE. Una volta effettuato l’accesso, si entra nella pagina dedicata allo strumento Durc online, da dove è sufficiente inviare la richiesta e attendere la risposta automatica da parte dell’INPS. La procedura avviene in tempo reale.

Se non vengono riscontrate anomalie durante l’analisi della banca dati dell’Inps, il sistema rilascia un documento in formato PDF. Nel file viene certificata la regolarità contributiva del soggetto richiedente.

Il Durc ha una validità massima di 120 giorni (4 mesi). Durante questo lasso di tempo, non è possibile richiedere un nuovo modello. Infatti, qualora si compia un tentativo in tale direzione, il sistema rinvierebbe al documento ancora valido, come riportato nel decreto ministeriale del 30 gennaio 2015 (articolo 6, comma 3).

Durc online INAIL

La procedura per richiedere il Durc online Inail è molto simile a quella già vista per la domanda presentata tramite il portale Inps. L’autenticazione al sito dell’INAIL è un requisito indispensabile se si vuole accedere ai servizi online, tra cui rientra anche il Durc.

Dopo aver eseguito l’accesso, il passo successivo da compiere è l’inserimento della PEC aziendale (la Posta Elettronica Certificata dell’azienda). Nella finestra che poi si apre cliccare sul tasto Esegui controllo regolarità, per avviare la verifica della propria posizione contributiva.

Così come sul sito dell’INPS, anche il portale dell’INAIL è in grado di rispondere in tempo reale al soggetto che presenta la richiesta del Durc. In caso di esito positivo, il servizio restituisce un documento in formato PDF che attesta la regolarità del profilo.

La durata della validità rimane sempre di 120 giorni, nel corso dei quali all’azienda non è concesso formulare una nuova domanda. Nell’eventualità di una doppia richiesta, il sistema automatico dell’Inail restituirebbe come risultato il modulo con estensione .pdf rilasciato al momento della prima domanda con la data di scadenza immutata.

Durc irregolare

In caso di attestazione di un Durc irregolare, i portali di INPS e INAIL comunicano al soggetto richiedente l’invito a regolarizzare la posizione contributiva entro 15 giorni dalla ricezione della PEC (o un massimo di 30 giorni dall’interrogazione telematica). La PEC viene inviata all’indirizzo di posta elettronica certificata segnalato al momento della registrazione per l’accesso ai servizi online.

Superato il tempo limite di 15 giorni dall’invio della PEC (o comunque non oltre 30 giorni dalla richiesta del Durc online), INPS e INAIL trasmettono al profilo interessato il documento che attesta l’irregolarità contributiva. In aggiunta, vengono segnalati gli importi a debito, che dovranno essere estinti attraverso il pagamento diretto agli enti sopra menzionati.

In alcuni casi, può accadere che l’attestazione dell’irregolarità del Durc sia causata da un mancato aggiornamento del sistema. Se ci si ritrova in questa situazione, si consiglia di contattare Inps o Inail per richiedere la revisione dei dati. Ai seguenti link il numero verde Inps e il numero verde Inail.

Il Durc è necessario nei lavori di edilizia privata?

Secondo la normativa vigente in alcune circostanze è necessario che le imprese edilizie siano in possesso del Durc anche per l’esecuzione di alcuni lavori di edilizia privata, cioè tutte le opere realizzate in favore di un committente che non è una Pubblica Amministrazione.

In particolare, l’impresa appaltatrice ha il dovere di dotarsi dell’attestazione in tutti i casi in cui i lavori da svolgere sono sottoposti alla condizione del rilascio di autorizzazioni amministrative, come Dia, Scia e Permesso di Costruire.

Ne consegue che il Documento di Regolarità Contributiva risulta obbligatorio quando è necessario effettuare lavori di manutenzione straordinaria, restauro o risanamento, per i quali le leggi e gli strumenti urbanistici richiedono la presentazione di un’istanza di autorizzazione al Comune.

Inoltre, l’impresa edile è obbligata a richiedere il Durc anche alle eventuali ditte subappaltatrici cui abbia affidato una o più porzioni dei lavori nel proprio cantiere, onde verificare la regolarità contributiva di queste ultime. In assenza, l’impresa subappaltatrice non ha diritto ai pagamenti per l’opera effettivamente prestata.

Segnaliamo inoltre che a partire dal 1° Novembre 2021, il Durc è divenuto obbligatorio per ogni cantiere privato di importo superiore a 70.000 euro e attraverso lo stesso dovrà essere denunciato un numero minimo di lavoratori per tipo di lavorazione.

Si tratta del cosiddetto Durc di congruità edilizia, obbligatorio per ogni cantiere pubblico e per tutti quelli privati di importo superiore a 70.000 euro che è stato introdotto per contrastare i fenomeni di dumping contrattuale e proteggere il valore del lavoro degli addetti.

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