Alla guida dell’Iran dal 2021, Ebrahim Raisi è dato per disperso in seguito a un presunto incidente aereo.
Ebrahim Raisi è diventato presidente dell’Iran il 18 giugno 2021 con un plebiscito di voti. Chi è e cosa gli è successo?
Cosa è successo a Raisi?
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il ministro degli esseri Hossein Amirabdollahian erano a bordo di un elicottero quando questo ha subito un atterraggio d’emergenza. Al momento è ancora disperso nella provincia iraniana dell’Azerbaigian orientale e le condizioni metereologiche avverse rendono difficili i soccorsi e la ricerca del mezzo.
L’evento in sé è foriero di diverse tempeste, non solo per ciò che sta attraversando il Paese, ma anche per via dei negoziati sull’accordo sul nucleare.
La consapevolezza della situazione pericolosa ha fatto smuovere non soltanto la Russia, che si è resa subito disponibile nel fornire tutto l’aiuto necessario nelle ricerche, ma anche la Commissione europea che ha risposto a una richiesta di assistenza da parte dell’Iran. Al contrario gli Stati Uniti non hanno rilasciato nessun commento, ma questo perché dal 1979 i due paesi non intrattengono relazioni diplomatiche.
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Chi è Ebrahim Raisi, presidente dell’Iran
Nato il 14 dicembre 1960, Ebrahim Raisi ha lavorato come magistrato prima di scendere in politica e diventare il presidente dell’Iran nel 2021 ottenendo il 62% dei voti in una tornata elettorale che fu la più bassa di sempre con un’affluenza del 49%. Dopo aver ricoperto vari ruoli di rilievo all’interno del sistema giudiziario iraniano, nel 2019 la Guida Suprema Ali Khamenei lo nominò a capo della magistratura.
Il suo passato di giudice è però pieno di ombre che non sono passate inosservate in Occidente. È stato accusato dell’esecuzione di minorenni, tortura di prigionieri ed è ritenuto responsabile delle repressioni brutali in diverse ondate di protesta. Accuse che hanno portato nel 2019 gli Stati Uniti ad inserire Ebrahim Raisi nella lista di alti funzionari iraniani soggetti a sanzioni a causa di violazioni dei diritti umani.
Negli ultimi anni, spinto anche da una campagna elettorale in atto, Raisi si è calato nel ruolo di paladino della lotta contro la corruzione che secondo lui è responsabile del declino economico dell’Iran. Con la sua presidenza la repressione interna è aumentata, alla luce anche della sua estrazione religiosa integralista e severa.
Sul piano della politica internazionale ha assunto da sempre forti posizioni anti-Israele e ha ribadito la volontà di eliminare le sanzioni che stanno impedendo all’economia iraniana di crescere. «Tutte le sanzioni americane illegali contro la nostra nazione devono essere tolte», disse nel suo discorso di insediamento in Parlamento.
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