Eccesso di velocità, ecco come abbassare la multa (e salvare la patente)

Ilena D’Errico

2 Marzo 2025 - 22:38

In alcuni casi di eccesso di velocità puoi risparmiare i punti sulla patente senza alcuna multa aggiuntiva, ecco come fare secondo la giurisprudenza.

Eccesso di velocità, ecco come abbassare la multa (e salvare la patente)

L’eccesso di velocità è un’infrazione piuttosto pericolosa per la circolazione stradale, che ha alcune particolarità. Le sanzioni dipendono dalla gravità della violazione e quindi dalla misura del superamento dei limiti, potendo contemplare anche la decurtazione di punti dalla patente di guida. Quando la contestazione avviene in differita, per esempio attraverso autovelox e telecamere, non è però possibile identificare il conducente del veicolo. Il proprietario dello stesso è quindi chiamato a indicare i dati del conducente per consentire l’applicazione della sanzione accessoria, venendo altrimenti sottoposto a un’ulteriore sanzione pecuniaria.

Questa regola consente di applicare in modo equo le sanzioni senza agevolare i conducenti quando non è possibile la contestazione immediata. I guidatori che non subiscono la decurtazione dei punti sono quindi chiamati al pagamento di una multa più salata. Di fatto, i conducenti molto spesso operano una scelta ragionata a seconda della sanzione che arreca meno disagio. Non tutti sanno, però, che in alcuni casi è possibile evitare di indicare i dati del conducente senza alcuna sanzione aggiuntiva. Si tratta quindi di salvare i punti della patente e al contempo abbassare la multa, in modo perfettamente legale. Vediamo quando è possibile e come fare.

Cosa succede in caso di eccesso di velocità?

Il superamento dei limiti di velocità viene sanzionato in base all’articolo 142 del Codice della strada, con sanzioni crescenti proporzionalmente alla violazione. In particolare si hanno:

  • multa da 42 a 173 euro per il superamento entro 10 km/h;
  • multa da 173 e 694 euro per il superamento tra 10 km/h e 40 km/h;
  • multa da 220 a 880 euro e sospensione della patente da 15 a 30 giorni per il superamento tra 10 km/h e 40 km/h in un centro abitato per due volte in un anno;
  • multa da 543 a 2.170 euro e sospensione della patente da 1 a 3 mesi per il superamento dei limiti tra 40 km/h e 60 km/h;
  • multa da 845 a 3.382 euro, sospensione della patente da 6 a 12 mesi per il superamento oltre 60 km/h.

Come anticipato, è prevista anche la sanzione accessoria della decurtazione di:

  • 3 punti per il superamento tra 10 km/h e 40 km/h;
  • 6 punti per il superamento tra 40 km/h e 60 km/h;
  • 10 punti per il superamento oltre 60 km/h.

In caso di contestazione differita, il proprietario del veicolo riceve a casa il verbale con la multa e la richiesta dei dati del conducente ai fini della decurtazione. In caso di omessa dichiarazione entro 60 giorni dalla notifica, il proprietario riceve una seconda multa tra 291 e 1.166 euro, che si somma alla precedente. Si tratta di scegliere tra la sottrazione dei punti e il pagamento, a meno che si possano evitare entrambe le conseguenze.

Abbassa la multa e salva la patente

Il proprietario del veicolo è tenuto a dichiarare il vero nella comunicazione dell’effettivo conducente alla guida al momento dell’infrazione. Ciò significa che non può mentire per ottenere ingiustamente un vantaggio, ma anche che non può indicare un nominativo senza averne certezza (rischiando peraltro di commettere un reato). Ciò significa che se il proprietario non è sicuro e non ha modo di accertare chi si trovasse alla guida in quel determinato momento può omettere la dichiarazione, senza per questo subire ulteriori sanzioni. Questa interpretazione normativa è stata più volte confermata dalla Corte di Cassazione, che ammette il ricorso contro l’eventuale seconda sanzione.

A tal proposito, però, la giustificazione del titolare deve essere provata o quanto meno credibile. Il proprietario del veicolo dovrà quindi spiegare il motivo per cui non sa chi si trovasse al volante, per esempio perché l’auto è condivisa nell’uso da molte persone o per l’anziana età non lo ricorda. L’obbligo, infatti, ricade esclusivamente sul titolare del mezzo. Il motivo addotto deve quindi essere reale e documentabile per poter ottenere l’annullamento della sanzione.

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