A dispetto dei consigli arrivati dai proxy advisor gli azionisti hanno dato l’ok a far salire ulteriormente lo stipendio del CEO di UniCredit Andrea Orcel.
L’assemblea degli azionisti di UniCredit ha dato la sua benedizione alla politica di remunerazione proposta dal CDA che prevede per l’amministratore delegato Andrea Orcel un compenso totale di 13,2 milioni di euro.
La questione del compenso a favore del CEO era stata ampiamente dibattuta nelle ultime settimane, visto il parere contrario che era arrivato dai proxy advisor.
Oggi giornata chiave per UniCredit, con l’assemblea ordinaria e straordinaria, riunitasi in unica convocazione alle 10 ora italiana, che si è conclusa poco prima delle 17 con l’approvazione di tutti i punti all’ordine del giorno, inclusa la proposta del CDA di procedere a un aumento di capitale a servizio dell’OPS lanciata su Banco BPM.
A votare a favore dell’aumento di capitale di UniCredit è stato il 99,8801% del capitale presente, a fronte di una minima parte contraria, (0,0262%) e un’astensione arrivata dallo 0,0936%. I dubbi sulla riuscita dell’OPS sono tuttavia molti, ed è stato lo stesso CEO Orcel a ribadire che l’operazione di M&A non deve essere un must da perseguire a tutti i costi, soprattutto dopo il verdetto della BCE sull’utilizzo del Danish Compromise da parte di Banco BPM nell’OPA promossa da quest’ultimo su Anima Holding, che ieri aveva fatto affondare le azioni BAMI.
Nuovo no ad aumento stipendio di Orcel dai proxy advisor. Che hanno perso di nuovo la battaglia
A bocciare la proposta erano stati in particolare i proxy advisor ISS e Glass Lewis, che avevano consigliato caldamente agli stakeholders di Piazza Gae Aulenti di non dare il via libera a un compenso considerato a loro avviso fin troppo ingente.
Il no dei proxy non aveva stupito affatto gli addetti ai lavori, memori dell’opposizione ad aumentare il salario base di Orcel che era stata manifestata dagli stessi anche l’anno scorso.
Nell’aprile del 2024, sempre Glass Lewis si era detta infatti contraria alla proposta di UniCredit di aumentare il salario base di Andrea Orcel, corrisposto sotto forma di azioni, del 10,8% a 3,6 milioni di euro, che avrebbe portato la remunerazione complessiva a favore dell’amministratore delegato della banca italiana a salire da 7,5 milioni a 8,6 milioni, e l’importo massimo da versare nel caso in cui i target fossero stati centrati da 9,75 milioni a 10,8 milioni.
Ma gli azionisti di UniCredit avevano fatto quadrato attorno a Orcel, rilasciando la loro autorizzazione all’aumento. In occasione dell’assemblea dei soci dell’aprile dello scorso anno, i soci che rappresentavano l’88% del capitale azionario avente diritto di voto all’assemblea avevano dato dunque il via libera all’’incremento della retribuzione fissa del CEO del 10,8%, pagabile in azioni.
Glass Lewis aveva dunque perso la propria battaglia, che aveva motivato lo scorso anno con la continua presenza di UniCredit in Russia, a dispetto degli appelli della BCE a ritirarsi dal Paese.
Il proxy advisor era tornato alla carica quest’anno, in vista dell’assemblea di oggi, giovedì 27 marzo, chiedendo agli azionisti di votare contro la proposta di alzare ulteriormente il compenso totale di Orcel alla cifra di 13,2 milioni.
Glass Lewis si era detta di nuovo contraria affermando che, pur “riconoscendo i risultati finanziari” di UniCredit e pur congratulandosi con il CDA per i progressi positivi compiuti, rimaneva preoccupata in merito alla scelta di far salire del 15% la retribuzione fissa di Orcel, considerando soprattutto i ripetuti aumenti di stipendio che l’AD aveva incassato da quando aveva preso il timone dell’istituto di credito, nel 2021.
Contraria anche ISS, a cui tuttavia la stessa UniCredit aveva ribattuto sottolineando come la remunerazione fosse “ pienamente allineata con l’eccezionale performance di UniCredit, sia in termini assoluti che relativi rispetto al mercato”. Una performance rispecchiata nei numeri che la stessa banca italiana continua ad annunciare in occasione della pubblicazione dei conti: numeri eccellenti, sia per quanto riguarda gli utili che i dividendi. E numeri così eccellenti che giustificano la tripla scommessa che Orcel ha deciso di lanciare, e che vede protagonisti gli investimenti annunciati a più riprese nella seconda banca tedesca Commerzbank, l’OPS lanciata sulla rivale italiana Banco BPM, e il blitz sul colosso assicurativo Generali.
UniCredit sbandiera nella relazione sulla politica di remunerazione i risultati eccellenti raggiunti
UniCredit aveva poi ufficializzato la sua posizione nella “Relazione sulla Politica 2025 di Gruppo in materia di remunerazione”, pubblicata in vista dell’assemblea dei soci di oggi, con cui aveva ricordato tutte le pietre miliare raggiunte dal gruppo.
“Negli ultimi quattro anni, UniCredit ha perseguito una trasformazione industriale e culturale che ha ridefinito la sua posizione nel settore bancario. È passata dall’essere lenta e macchinosa all’essere vero e proprio leader di mercato, grazie al suo approccio incentrato sul cliente, all’attenzione per l’esecuzione e all’impegno a livello di gruppo per far progredire le comunità”.
In evidenza nella relazione il balzo storico dell’utile netto in termini di obiettivo massimo/risultato raggiunto, passato nel periodo compreso tra il 2021 al 2024 da €1,9/2,4 miliardi a € 8,5/9,3 miliardi, “con l’asticella degli obiettivi massimi significativamente rialzata anno dopo anno, che UniCredit ha costantemente superato”.
La relazione ha puntualizzato che “il contesto economico e il ciclo dei tassi di interesse (decisi dalla BCE) sono stati favorevoli per il settore, ma in termini relativi UniCredit ha battuto con un buon margine il peer group, nonostante l’impatto idiosincratico degli headwinds di natura geopolitica, ottenendo”:
- La più alta crescita del TSR all’interno del nostro peer group: 513% nel periodo 2021-2024, più di 3,5x rispetto alla mediana dei peer e più di 2,6x rispetto al secondo peer in classifica.
- La più alta crescita del RoTE tra i peer: +14,7 punti percentuali nel periodo 2021-2024, +215% rispetto alla media dei peer e +22% rispetto al secondo peer in classifica.
- Un impressionante aumento della capitalizzazione di mercato, da circa 17 miliardi di euro nel 2021 a circa € 60 miliardi nel 2024 (€ 74 miliardi a febbraio 2025), +235% rispetto alla media dei peer e +91% rispetto al secondo peer in classifica.
- Un eccellente track-record di distribuzione agli azionisti, superiore a € 26 miliardi nel periodo 2021- 2024, mantenendo un CET1 ratio del 15,9% a fine 2024 e costruendo oltre € 6,5 miliardi di capitale in eccesso conosciuto i nuovi dettagli della politica di remunerazione proposta dal CDA.
E così, forte dei risultati raggiunti, il CEO Andrea Orcel, noto nel mondo della finanza anche come Ronaldo dei banchieri o CR7 della finanza, grande protagonista dell’altrettanto grande partita di risiko che è nata a Piazza Affari, con la sua decisione di mettere nel mirino la rivale Banco BPM, è stato di nuovo blindato dagli azionisti di UniCredit.
La relazione sui compensi 2025 è stata approvata oggi dal 66,5313% dei presenti, rispetto al 33,377% contrario, mentre quella sui compensi corrisposti relativi al 2024 ha ricevuto il via libera dal 65,5962% (contrario il 34,311%).
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