Le detrazioni in busta paga, o a conguaglio in dichiarazione, non spettano solo per i figli a carico. Vediamo quando si possono chiedere anche per i genitori.
Le detrazioni fiscali non spettano solo per i figli, si possono richiedere anche per altri familiari, compresi di genitori. Il Fisco italiano prevede diverse agevolazioni fiscali per i contribuenti, riconosciute anche non in presenza di spese specifiche. Si tratta delle detrazioni riconosciuta in busta paga o, in alternativa, a conguaglio in sede di dichiarazione dei redditi, che sono indipendenti dalle spese eventualmente sostenute.
Mentre le detrazioni per i figli a carico sono ampiamente conosciute, visto che chiunque abbia figli è abituato a richiederle, quelle per i genitori sono meno conosciute. Vediamo in quali casi il contribuente può richiederle sia per genitori che per figli.
I familiari fiscalmente a carico
Qualsiasi familiare può essere fiscalmente a carico di un contribuente, l’importante è che siano soddisfatte determinate condizioni. I requisiti necessari per poter fruire della detrazione cambiano in base al grado di parentela.
Chi sono i familiari fiscalmente a carico? Le detrazioni possono essere richieste per i figli, per il coniuge, per i nipoti, per fratelli e sorelle e anche i genitori. Determinante per essere considerato a carico, è il reddito annuo del familiare che non deve superare i 2840,51 euro. Solo per i figli con età inferiore ai 24 anni questo limite è innalzato a 4.000 euro.
Non basta solo il reddito per stabilire il carico fiscale di un familiare. Vediamo in quali casi possono essere considerati a carico sia genitori che figli.
Genitori e figli, quando spettano le detrazioni?
I figli che hanno un reddito annuo inferiore alla soglia stabilita dalla legge per essere considerati a carico, non devono necessariamente avere la stessa residenza del genitore che chiede le detrazioni per loro. Per i figli, va sottolineato, le detrazioni possono essere richieste solo qualora abbiano compiuto i 21 anni (ovvero quando non sono beneficiari di assegno unico per i figli). Il contribuente, di fatto, può chiedere le detrazioni in busta paga per i figli anche quando questi ultimi risultano residenti altrove o anche nel caso che convivano con altre persone. L’importante, in questo caso, è solo il rispetto del limite di reddito.
Per i genitori a carico, che rientrano nelle detrazioni per altri familiari, il discorso è diverso. La mamma e il papà per essere fiscalmente a carico del figlio, oltre a dover rispettare il limite di reddito devono essere anche conviventi con il figlio che richiede le detrazioni per il loro carico fiscale. Attenzione, il genitore per dare diritto alle detrazioni non deve avere redditi propri e non deve, quindi, essere neanche titolare di pensione (discorso a parte se percepisce pensione di invalidità con assegno assistenziale - o indennità di accompagnamento - perché si tratta di redditi che non vengono considerati per la formazione del reddito imponibile e non sono considerati neanche per il raggiungimento del limite per essere considerati fiscalmente a carico).
Un contribuente, quindi, può chiedere le detrazioni sia per i genitori che per i figli quando sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni:
- i figli devono avere un reddito inferiore a 2.840,51 euro (4.000 se con età inferiore ai 24 anni), devono avere almeno 21 anni e possono anche non convivere con il genitore che chiede le detrazioni in busta paga;
- i genitori devono essere convivente con il figlio che li dichiara fiscalmente a carico e devono avere redditi personali che non superano i 2.840,51 euro annui.
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