Dal 2025 in una città del nord Italia scatta il divieto di fumo anche in strada: vediamo le novità e le motivazioni della stretta.
La stretta su fumo comincia ad arrivare anche all’aperto e in una città non si potrà più fumare, se non in determinati luoghi, a partire dal 2025. Entrerà in vigore dal prossimo anno la norma che impone divieto di fumo ovunque, anche se alcuni punti sono ancora poco chiari. Ricordiamo che per abbassare il consumo di tabacco e prodotti del tabacco era stata avanzata l’ipotesi di introdurre una tassa di scopo sulle sigarette, gravando il costo di ogni pacchetto di ulteriori 5 euro. La proposta doveva essere presentata come emendamento alla Legge di Bilancio 2025, ma fino a ora non ce n’è traccia.
A Milano la stretta sul fumo diventa molto pesante. Già dal 2021 si era imposto di non fumare alle fermate degli autobus e in altri luoghi, nonostante fossero all’aperto, la norma, però, non sempre è stata rispettata e proprio per questo non si sono registrati grossi cambiamenti.
Ora la stessa norma sarò estesa, a partire dal 2025, a tutte le aree pubbliche scoperte e non si potrà fumare neanche in strada. Per chi non può fare a meno di concedersi una sigarette le eccezioni sono pochissime: luoghi isolati e distanti dalle altre persone. La regola, infatti, vuole che si mantenga una distanza da altre persone di almeno 10 metri. Nel divieto di fumo non sono comprese le sigarette elettroniche, per chi “svapa”, quindi, è ancora possibile farlo anche all’aperto.
La norma poco chiara
L’indirizzo generale è chiarissimo: non si può fumare nei luoghi pubblici, compresa la strada, e non si può fumare a una distanza inferiore a 10 metri da altre persone. Nonostante questo ci sono ancora molti interrogativi sull’attuazione.
Non è chiaro, infatti, quando entrerà in vigore, se da inizio anno o se si deve attendere una delibera della giunta comunale per definire la data dalla quale i cittadini non potranno più fumare in giro per la città.
Un altro punto interrogativo riguarda i dehors: si tratta effettivamente di suolo pubblico, ma la gestione è affidata in concessione a privati che, in teoria potrebbero anche decidere di permettere alla clientela di fumare (o di destinare lo spazio proprio ai fumatori). In questo caso la norma dovrebbe fare il punto per comprendere se il singolo esercente avrà potere decisionale o se anche in questi luoghi vige il regolamento comunale.
Ai trasgressori multe molto salate
Chi infrange il divieto di fumo a Milano rischia di dover pagare multe che potrebbero essere anche abbastanza salate: si parla da un minimo di 40 euro a un massimo di 240 euro per chi non rispetta il nuovo regolamento. A tale proposito c’è anche da sottolineare che la violazione del divieto di fumo fino ad ora in vigore non ha portato a elevare chissà quante multe ai trasgressori: in 3 anni si sono registrate solo 14 multe, di cui 12 elevate alle fermate dei trasporti pubblici.
Ma perché questo accanimento contro i fumatori a Milano? Non si deve pensare che il fumo di sigaretta abbia un impatto dannoso solo per la salute delle persone. Oltre a far male al fumatore e a chi gli sta intorno, il fumo ha un impatto negativo anche sulla qualità dell’aria. Le sigarette, con il loro fumo impattano per il 7% sulla quantità di pm10 della città e limitando il fumo nelle aree scoperte si tenta di porre un argine anche all’inquinamento dell’aria riducendo la CO2.
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