Ecotassa anche sulle auto usate acquistate all’estero: i chiarimenti delle Entrate

Anna Maria D’Andrea

09/03/2021

Ecotassa sulle auto inquinanti: anche i veicoli usati acquistati all’estero scontano la tassa calibrata alle emissioni di CO2. I chiarimenti arrivano dall’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello n. 166 del 9 marzo 2021.

Ecotassa anche sulle auto usate acquistate all’estero: i chiarimenti delle Entrate

Ecotassa anche sulle auto usate acquistate all’estero: è l’Agenzia delle Entrate a fornire chiarimenti sull’applicazione dell’imposta.

La tassa sulle auto inquinanti non guarda al Paese in cui è acquistato il veicolo, ma esclusivamente alle emissioni di CO2 del veicolo, disegnando però una doppia disciplina.

Si ricorda infatti che per le auto usate acquistate in Italia l’ecotassa non è dovuta. Al contrario, per quelle già immatricolate in altri Stati, l’imposta è sempre dovuta, in caso di superamento dei valori di emissioni previsti dalla normativa in materia.

L’Agenzia delle Entrate è ferma sul punto, nonostante le diverse perplessità sollevate sin dalla data di introduzione della nuova tassa “ecologica”.

I chiarimenti sono contenuti nella risposta all’interpello n. 166 del 9 marzo 2021.

Ecotassa anche sulle auto usate acquistate all’estero: i chiarimenti delle Entrate

Ad introdurre l’ecotassa è stata la Legge di Bilancio 2019, con decorrenza dal 1° marzo del 2019 e fino al 31 dicembre 2021.

Il versamento della tassa è dovuto da chiunque acquisti, anche in leasing, veicoli inquinanti immatricolati in Italia con emissioni di CO2 superiori a 160 CO2 g/km (190 g/km dal 1° gennaio 2021). Il pagamento è obbligatorio anche per chi immatricola in Italia veicoli di categoria M1 già immatricolati in un altro Stato.

Da quanto sopra riportato, si evince quindi un aspetto importante: l’ecotassa si paga solo sulle auto nuove acquistate in Italia; al contrario, per i veicoli acquistati all’estero, è dovuta anche sull’usato.

Ed è su tale aspetto che si concentra il contribuente istante, evidenziando come a livello comunitario tale situazione sia discriminante ed in palese contrasto con la libera circolazione di beni all’interno dell’Unione Europea.

L’Agenzia delle Entrate rifiuta l’interpretazione “discriminatoria”, soffermandosi sull’intento dell’ecotassa, che è quello di disincentivare l’acquisto di veicoli inquinanti, a partire dal 1° marzo 2021, per ridurne la circolazione sul territorio italiano.

Agenzia delle Entrate - risposta all’interpello n. 166 del 9 marzo 2021
Ecotassa vetture acquistate all’estero

Ecotassa per le auto inquinanti fino al 31 dicembre 2021

È attualmente fissata al 31 dicembre 2021 la fine del periodo di applicazione dell’ecotassa. Considerando tuttavia l’intento di stimolare consumi più sostenibili, non è azzardato parlare di una possibile proroga della tassa disincentivante.

L’imposta dovuta va da un minimo di 1.100 euro, fino ad arrivare a 2.500 euro per le auto più inquinanti.

Emissioni CO2Importo ecotassa
191-210 g/km 1.100 euro
211-240 g/km 1.600 euro
241-290 g/km 2.000 euro
oltre 291 g/km 2.500 euro

Per quel che riguarda l’applicazione della tassa sulle auto inquinanti acquistate all’estero, l’Agenzia delle Entrate si era già espressa con la circolare n. 8/E del 10 aprile 2019, evidenziando che l’ecotassa è parametrata alla quantità di grammi emessi per chilometro, e che è dovuta:

  • da chi compra e immatricola in Italia un veicolo di categoria M1;
  • da chi immatricola in Italia un veicolo di categoria M1 già immatricolato in un altro Stato.

Il presupposto dell’imposta coincide quindi con l’acquisto e l’immatricolazione, nel periodo di riferimento, di un veicolo di categoria M1.

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