Un discorso di Putin sta scuotendo i mercati: il presidente russo ha annunciato una mobilitazione parziale. I venti di guerra si intensificano: petrolio e dollaro volano, si indebolisce l’euro.
Mercati in agitazione: il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato una “mobilitazione parziale” e ha promesso di annettere i territori occupati dalle sue forze. In un discorso televisivo, ha descritto “le mosse come passi urgenti e necessari per difendere la sovranità, la sicurezza e l’integrità territoriale della Russia.”
I titoli del Tesoro, l’oro e il dollaro si sono impennati come asset rifugio. L’euro che lo yuan offshore cinese sono scesi, estendendo le perdite del giorno prima, mentre i trader si preparano a un altro rialzo della Federal Reserve.
Nelle materie prime, il greggio West Texas Intermediate è balzato sopra gli 85 dollari al barile dopo aver fluttuato all’inizio della sessione. Anche i prezzi del gas naturale in Europa sono in aumento. Il grano ha esteso il suo più grande guadagno da marzo quando Putin ha promesso le annessioni. Si teme che questa nuova escalation verbale metta ulteriormente in dubbio il futuro del corridoio di esportazione del Mar Nero per il grano ucraino, che richiede l’approvazione del Cremlino per continuare a operare.
Intanto, il tedesco Robert Habeck, che è sia vice-cancelliere che ministro dell’Economia, ha definito l’ordine di Putin “un altro passo cattivo e fuorviante”. Il clima si fa sempre più teso.
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Mercati scossi dalle minacce di Putin: che succede?
Il dollaro ha raggiunto un nuovo massimo da 20 anni dopo che Vladimir Putin ha detto che le forze armate russe avrebbero richiamato truppe di riserva, con una mossa che dovrebbe prolungare la guerra in Ucraina.
Mentre si scrive, l’indice del dollaro, che lo confronta con un paniere di valute, sale a 110,450. L’euro precipita sotto la parità, scambiando a $0,9909 mentre si scrive e scende dello 0,9% a $0,9885, il minimo di due settimane, dopo che il presidente ha promesso di utilizzare tutti i mezzi necessari per difendere il territorio russo.
“I nuovi eventi suggeriscono che potremmo essere sull’orlo di un’escalation della guerra, che solleva una serie completamente nuova di incertezze”, ha detto la stratega di Rabobank Jane Foley. “Questo è destinato a pesare sull’euro e sulle valute dell’Europa orientale.”
L’aggravarsi della situazione sosterrà l’attrazione del dollaro come rifugio, ha aggiunto Foley. La volatilità di un giorno dell’euro-dollaro è salita al 25%, segno dell’incertezza che sta dilagando nei mercati.
La tensione riaccesa da Putin sta spingendo anche il petrolio. Mentre si scrive, la quotazione Brent viaggia sui 92,94 dollari al barile, con un rialzo del 2,54% e il WTI scambia a 86,15 dollari al barile, con un balzo del 2,63%. Il West Texas Intermediate è salito a 87 dollari al barile, raggiungendo il 3,2% appena sono state diffuse le comunicazioni di Putin.
Il greggio è sulla buona strada per la sua prima perdita trimestrale in più di due anni, poiché le preoccupazioni per un rallentamento economico globale pesano sulle prospettive della domanda di energia. Tuttavia un atteggiamento più aggressivo di Putin potrebbe tradursi in altre interruzioni di offerta.
Le rinnovate minacce all’Occidente - Europa in primis - hanno avuto anche un effetto immediato sul prezzo del gas: nel benchmark olandese prezza oltre i 200 euro al megawattora.
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